“Buona parte della rete viaria provinciale che attraversa l’Appennino reggiano risulta inadeguata e non conforme ai parametri minimi sulla sicurezza stradale, in particolare, i tratti che collegano il comune capoluogo di Villa Minozzo alle frazioni di Febbio, Civago e Gazzano, oltre al tratto Villa Minozzo-Sologno, risultano inadeguati e pericolosi: numerosi sono gli avvallamenti, le fratture nel manto stradale e le buche causate dal terreno franoso”.
Lo scrive Fabio Filippi (fi-pdl) in un’interpellanza alla Giunta per sapere se la Regione sia a conoscenza della situazione ‘viabilità’ nell’Appennino reggiano e se intenda intervenire con finanziamenti od altri provvedimenti specifici al fine di ripristinare la sicurezza nei tratti di strada in oggetto.
Il consigliere chiede anche se la Regione reputi opportuno interpellare l’Amministrazione provinciale di Reggio Emilia al fine di favorire l’avvio dei lavori di ripristino e adeguamento dei tratti viari in oggetto e i motivi della mancata manutenzione, in questi anni, da parte della Provincia nei tratti stradali in oggetto. Filippi, infine, domanda se la Regione consideri la viabilità appenninica reggiana fondamentale per lo sviluppo della montagna emiliana e per i collegamenti interregionali.
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LA RISPOSTA DELLA PROVINCIA
Sono di questi giorni le "filippiche" del consigliere regionale del Pdl, Fabio Filippi. Negli ultimi giorni infatti il consigliere ha occupato le pagine dei nostri quotidiani con strali contro la Provincia relativamente
alla situazione del sistema viario in montagna. Il consigliere Filippi ha innanzitutto parlato di presunti furti di massi mai sistemati dalla Provincia, ma il mistero è presto risolto. In realtà, infatti, sulla Sp11, a Sasso di Casina, la strada non rischia assolutamente
di crollare, non c'è alcuna frana provocata dal furto di massi e gli automobilisti non corrono alcun pericolo. L'unica notizia vera è che - secondo un malcostume che purtroppo la Provincia riscontra da anni, in particolare lungo le strade di montagna - qualcuno ha rubato dal muretto che fiancheggia la Sp 11 le cosiddette "copertine", cioè pietre di arenaria tagliate a mano negli anni venti. Di pregevole fattura, queste pietre
svolgono una funzione essenzialmente estetica e il furto in questione - che ovviamente reputiamo disdicevole ed è infatti stato regolarmente denunciato alle forze dell'ordine - non compromette in alcun modo nè la stabilità nè la funzionalità del muretto. Alcuni altri sassi, sottratti invece di recente, verranno sostituiti dalla Provincia con un moderno guard-rail. Tutto ciò non ha comunque nulla a che vedere con la sicurezza delle strade provinciali, che non è in alcun modo compromessa da questi eventi. Così come non è mai mancata l'attenzione della Provincia per il rafforzamento della rete infrastrutturale della montagna, che nel piano viario dell'ente è obiettivo fondamentale. Sono numerose le opere realizzate ed in corso di realizzazione volte a garantire una migliore accessibilità complessiva alla zona della montagna, per i cittadini e per le imprese. Fra questi vi è l'intervento per la fondovalle Lonza, nel comune di
Ramiseto, per la quale sono previsti interventi nel tratto Frantoio-Bivio per Gazzolo, per un importo complessivo di 2.100.000 euro. L’impegno della Provincia su quest’asse è di carattere pluriennale, tanto è che negli anni scorsi è stato realizzato il tratto in Comune di Vetto con il nuovo ponte in Località Atticola, per 1.848.914 euro, mentre a bilancio è previsto un ulteriore lotto di completamento del tracciato verso Vetto per 2 milioni di euro. Interventi infrastrutturali di razionalizzazione e miglioramento funzionale sono previsti nel corso del 2009 anche sulla Sp 15 Sparavalle-Miscoso-confine con Massa, sulla Sp 18 Busana-Ligonchio-Casenove e sulla Sp 9 Forbici-Felina-Villa Minozzo-Civago, per un importo complessivo di 1 milione di euro, equamente distribuiti sulle tre arterie. Non da ultimo, è bene ricordare che, pur con le ridotte disponibilità economiche dovute al contrarsi dei trasferimenti dello Stato, la Provincia è impegnata sull'area montana con un quadro generalizzato di interventi programmati di manutenzione ordinaria per un ammontare complessivo di circa 700 mila euro e con opere di manutenzione straordinaria. Fra queste: il completamento del ponte sul Rio Re a Ligonchio per euro 100 mila euro; il ponte lungo la Sp 10 sul fiume Enza nel comune di Vetto al confine con il parmense per 200mila euro. Si evidenzia inoltre l'ulteriore intervento in corso di appalto relativo all'adeguamento dell'incrocio tra la Sp 9 e la Sp 59, nel centro abitato di Villa Minozzo, dell'importo complessivo di 150 mila euro. Ben venga anche l'attenzione del consigliere Filippi per la montagna, che
però dovrebbe concentrare le proprie energie nei confronti del governo, che a fronte di interventi consistenti sul territorio da parte degli enti locali non trasferisce le adeguate risorse.
(Alfredo Gennari, assessore alle infrastrutture della Provincia di Reggio Emilia)
Finalmente
Rilevo con gioia che finalmente Filippi dice qualcosa di sensato e utile invece delle solite strumentalizzazioni sulle croci piantate qua e là per il nostro Appennino. Era ora.
(Commento firmato)
Non solo
Anche la provinciale Busana-Ligonchio é in condizioni PIETOSE.
(Angelo Cagni)
Vogliamo il ministro delle infrastutture in montagna
Il pluriconsigliere Filippi deve smetterla di agitarsi per nulla. Quando leggo i suoi interventi non posso che ricordarmi della immagine del vecchietto che corre tutte le maratone, arriva sempre ultimo ma riceve gli applausi dei pochi spettatori che ancora sono sulla linea d’arrivo. Se vuole essere credibile e dimostrare che i problemi della nostra montagna si vogliono risolvere faccia venire in montagna il ministro competente. La maggioranza di governo è responsabile del degrado della montagna quanto lo sono le
forze politiche che da 35 anni la governano. Forza Filippi, basta con le ciancie. Datti da fare.
(Giano bifronte)