Le classi delle scuole primarie del crinale sono state in visita all'Atelier delle acque e delle energie del Parco all'interno della Centrale Enel di Ligonchio. Gli studenti di Collagna, Busana e Ligonchio svolgono attività di laboratorio con l'atelierista Giovanni Piazza di Reggio Children.
Sono una mamma e una maestra della scuola primaria. Qualche giorno fa abbiamo avuto il piacere, io e la mia famiglia, di fare visita a questo tanto pubblicizzato atelier, siamo stati accolti da due ragazze molto gentili, che hanno fatto sedere i bambini, fatto loro qualche domanda e spiegato qualche cosa (poche) sull’acqua e il suo utilizzo.
I bambini si sono divertiti, ma io sono rimasta un po’ delusa… e vi spiego perchè. Credo che qualche critica costruttiva possa aiutare a migliorare questo servizio. Inizio subito con una domanda: ai bambini delle scolaresche viene fatto “vivere” l’atelier in un modo diverso da quelli che lo visitano con la famiglia?
I nostri ragazzi si sono divertiti ma erano lasciati a loro stessi, giocavano e sperimentavano, ma da maestra non posso non aver notato che non c’era un rimando da parte delle atelieriste riguardo alle loro “scoperte”. Nessun “prova a fare così e guarda che succede”; nessun “questo è così perchè…”; niente di niente! Cosa può rimanere a bambini così piccoli di questa esperienza? Solo il divertimento del giocare con l’acqua, esattamente come quello che potrebbe derivare dal gioco sulla spiaggia o in piscina… Nulla di così atelieristico, così come Reggio Children intende… Spero perciò che ai bimbi delle scuole venga riservato un trattamento diverso, più educativo… Forse le due ragazze dell’atelier erano troppo impegnate ad asciugare il pavimento, come due novelle cenerentole, più che ad aiutare i bimbi a far tesoro delle loro scoperte!Un’altra cosa: delimitate lo spazio di gioco con l’acqua, i bimbi lasciati allo stato brado, liberi di giocare in qualunque modo e in qualunque luogo creano veri e propri laghi… Correndo di qua e di là per cambiare gli “strumenti” da usare nelle vasche rischiano seriamente di scivolare e farsi molto male (pensiamo ad un’intera classe che visita l’atelier ed al caos che può crearsi!). Viva la libera creatività dei bimbi, ma la guida dell’adulto a volte serve!
(Marina P.)