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La Pietra di Bismantova? Non c’è più… (o almeno così sembra)

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CASTELNOVO MONTI (22 settembre 2009) – La Pietra di Bismantova, emblema d’Appennino cantata anche da Dante Alighieri, c’è ancora. Ma non troppo. Complice l’abbandono dell’attività boschiva sui suoi (scomodi) pendii il monte non è più quello di un tempo. Inequivocabili le foto di 5 decenni a confronto: il verde inghiotte il monumento dell’Appennino reggiano.

Un fenomeno positivo?
“Gli equilibri del paesaggio sono legati agli equilibri degli usi. Se non si fa legna e non si fa fieno la roccia scompare sotto il verde e la pietra perde identità e appeal turistico” spiega Giuseppe Vignali, direttore del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, dopo la conclusione dei recenti lavori che hanno interessato la Pietra di Bismantova, appunto compresa nel perimetro del parco. Continua Vignali “Abbiamo ripulito e aperto la vegetazione lungo la strada di accesso per creare finestre di paesaggio sull’Appennino e abbiamo riportato in vista alcuni grandi massi che sono emblematici del paesaggio di Bismantova. Ora vogliamo riportare bene in vista il Sassolungo che è come una sentinella del versante castelnovese”.

Eseguite grazie a fondi stanziati dal Parco nazionale, la prima parte di azioni svolte dall’ente con sede a Sassalbo, hanno permesso il disgaggio di alcuni massi e la pulizia mediante il taglio di alcune zone i cui cespugli davano l’idea di incuria ed abbandono, e hanno portato alla luce alcuni aspetti sui quali l’ente Parco intende aprire una pubblica discussione, venerdì 25 settembre alle 21 nel foyer del Teatro Bismantova. “La cosa più problematica è misurarsi con la corsa all’alto fusto degli alberi sul pianoro: la macchia sta diventando bosco. Che fare? Proviamo a sentire i cittadini castelnovesi.”. Questo il quesito che l’Ente Parco lancia sul tavolo della discussione pubblica di venerdì, a cui parteciperanno il sindaco di Castelnovo Monti Gian Luca Marconi, Giuseppe Vignali, del parco, Roberto Barbantini, della Comunità Montana, Alessandra Curotti della Provincia di Reggio Emilia, e l’assessore all’Ambiente Filomena Mola. Il dibattito si preannuncia sin da subito interessante. Oltre alla Pietra, dal Parco ci si spinge oltre, proponendo altri interventi di forestazione come al cosiddetto Fortino di Sparavalle, sommerso dal verde, e agli “Schiocchi”, il cui orrido non si vede più dato che il bosco incolto ne ha occluso la visuale.

2 COMMENTS

  1. E i sentieri?
    In agosto ho percorso i sentieri della Pietra trovandoli in pessime condizioni, non certo in condizione di creare @Cappeal#C turistico (@Cma provar a parlar in dialet en a sre mei#C?). Fate un giro a vedere la sorgente del Verano (o Varano), vicino a Carnola, per farvi un’idea. Cercate una panchina su cui godervi il panorama, cercate. @CAppeal#C???

    (Mauro Cervi)

  2. Concordo
    Salve a tutti, da collaboratore del sito http://www.bismantova.it che si impegna a diffondere la conoscenza della Pietra per il web, volevo esprimere un parere personale sullo stato di degrado in cui versa la parte accessibile della Pietra. A distanza di qualche mese un amico andò a fare una passeggiata sin sulla cima e non si è lamentato molto del sentiero ma piuttosto delle condizioni in cui si trova il piazzale dell’Eremo, la piccola “ex” sorgente ai piedi della scalinata che da piazzale Dante porta sin al rifugio e lo stato di palese abbandono di tutti gli edifici posti nel piazzale basso, a destra del tempietto mariano. Ora, dispiace vedere la Pietra in queste condizioni, perchè è uno dei simbolo più rappresentativi del comune di Castelnovo e anche perchè tutti la amano ma nessuno la rispetta. Sono state fatte alcune iniziative ecologiche in primavera, ma poi la frequenza è stata incostante, per non dire nulla. Io penso che però tutto questo non serva; per me dovremmo tutti farci un bell’esame di coscienza e avere rispetto di questo monumento naturale. Aggiungo: NON con iniziative clamorose o con l’assunzione o la presa di posizione di autorità o enti pubblici, ma semplicemente facendo quello che quotidianamente facciamo a casa:
    – gettare le carte nei cestini o in una borsa (se si produce troppa immondizia) da scaricare in un bidone lungo la strada;
    – non scaricare avanzi di cibarie e bevande in giro;
    – non distruggere tutto quello che è accessibile a tutti (paletti dei sentieri, panchine, vasi dei fiori e arredo urbano compresi…).
    Vale a dire quello che si fa normalmente a casa nostra tutti i giorni. Sono sicuro che la Pietra, se potesse, ringrazierebbe tutti di cuore!

    (Marco)