Da diversi mesi si assiste a un fenomeno tutto italiano che con molta ipocrisia ha portato agli onori della cronaca la professione di escort o accompagnatrice. Fino a pochi mesi fa le escort per molti erano un modello di macchina, ma vicende ormai stranote hanno reso familiare questo termine. E questo ci sta. Quello che non ci sta è il fatto che a parte qualche voce isolata nessuno le chiama con il loro nome. Che è prostitute. Il loro mestiere è quello di prostituirsi offrendo un prodotto. Esattamente come le ragazzine e le donne che per sfortuna loro lo fanno su strada. Ma c’è una differenza sostanziale, ed è quella che chi lo fa sulla strada non riceve regali né monili ma spesso botte e violenze; non partecipa a feste nè festini ma cammina lungo la strada o sta sotto i ponti; non veste abiti firmati nè profumi costosi ma abiti succinti per richiamare l’attenzione; non ha book fotografici e a volte neanche i documenti, spesso è minorenne e straniera, come Lili, che batteva alla Bruciata; non viene invitata nè alle feste nè alle mostre ma evitata come la peste, salvo poi essere frequentata di notte.
La escort ha conti in banca che le permettono di fare una vita molto più che agiata, comperare appartamenti e vivere rispettabilmente. Le altre no, i soldi li danno a chi le controlla e ricatta, quel poco che rimane lo mandano alla famiglia, spesso hanno i figli in istituti, affidati, e le loro famiglie non immaginano il mestiere che fanno. Si vergognano e sperano in un futuro diverso. Però fanno lo stesso mestiere che è la prostituta. E’ bene però mettere da parte l’ipocrisia e cominciare a spiegarlo e a dirlo. Soprattutto a quelle ragazzine che sognando il futuro hanno messo tra le professioni che vorrebbero fare da grandi la escort ai primi posti.
Brava Cinzia, finalmente una donna che alza la testa e dice le cose come stanno… E’ giusto sottolineare la crisi di valori che avanza in questo paese, diluita dalla stampa e dai vertici del potere con parole più leggere… La sinistra tace, la destra ne è cliente, il Papa potrebbe alzare la voce ma forse ha dei contratti da rispettare… Povera italia!!!!
(Commento firmato)
Escort da imitare? Solo la Ford!
Quella sì è stata un pezzo di storia dell’automobile! Le altre meglio, come dice Cinzia, chiamarle prostitute, per non creare confusione nelle ragazze giovanissime. Ma dire che la sinistra tace e la destra ne è cliente è troppo semplicistico! Come dire che la prima sbaglia ma la seconda (destra) sbaglia di più! Forse un giretto in Puglia potrebbe dare una prospettiva diversa del problema…
(Umberto Ganferrari)
Come sempre IPOCRISIA
Concordo con CINZIA FORMENTINI. Chiamiamo le cose con il proprio nome. Sono PROSTITUTE. Ma va bene così!!!! Basta scandalizzarsi. Le prostitute ci sono sempre state e sempre ci saranno. E’ inutile arrovellarsi per debellare il mestiere più antico del mondo. Piuttosto regolarizziamolo. Così non vedremo più MAGNACCIA che sfruttano le povere donne perchè sanno di poter agire su di un terreno senza regole. E voglio dire a “COMMENTO FIRMATO” delle ore 07,56 di oggi: la malafede di certe persone non ha proprio pudore. Come sempre la “sinistra” si limita al peccato minore, cioè il tacere, mentre la “destra” è impunemente COMPLICE. Si guarda solo alla SARDEGNA senza guardare a BARI. La mamma degli ipocriti è sempre incinta.
(Fabio Mammi)
Salto di qualità
Si dice che un paese ha la classe dirigente che merita. Se i nostri politici, che fanno tanto i moralisti partecipando a family day e dibattendo in aula su leggi etiche, si trasformano poi nei primi clienti di queste “accompagnatrici” di lusso, probabilmente anche questa ipocrisia la si deve al fatto che la classe dirigente è lo specchio di una società quantomeno torbida.
Detto questo penso che il problema di fondo sia un altro; non credo che ci sia nessuno che vada in giro vantandosi di frequentare queste donne di malaffare perchè nessuno si lascerebbe abbindolare dalla denominazione “escort” al posto di altri nomignoli dispregiativi. Ma per una mera legge economica di domanda e offerta si può dedurre come queste “figure professionali” siano presenti in virtù di una domanda (crescente) di mercato. Le escort si possono permettere la bella vita grazie ai lauti “compensi” che i clienti benestanti forniscono loro, mentre le povere ragazze sfruttate sui marciapiedi sono costrette a vite inumane perchè il loro “range” di mercato è di minore livello economico.
Tutto questo si potrebbe, a mio modestissimo avviso, mitigare con la riapertura delle cosiddette “case chiuse”, che porterebbero maggiore sicurezza e servizio sanitario a chi vuole liberamente fare questo mestiere e nel contempo si sottrarrebbero grandi entrate alla criminalità organizzata. Con queste “lavoratrici” iscritte ad un “albo professionale” non ci sarebbero nemmeno più problemi di denominazioni e si darebbe una minima dignità ad un mondo troppo spesso dimenticato.
In questi anni si è visto come il proibizionismo in questo campo non risolva nulla ma favorisca solo il traffico illecito e le pratiche animalesche che hanno come vittima queste povere, per dirla alla Manzoni, sventurate.
Se poi il mondo cattolico si opporrebbe, vorrei ricordare, in questo caso come nel caso del testamento biologico e in molti altri temi di moralità-eticità, come lo Stato debba garantire la libertà di scelta di ogni cittadino, indipendentemente dalla sua professione di fede o morale. Si rimanderebbe così alla coscienza personale lo sfruttamento o meno di certi “servizi”, ma si garantirebbe il libero arbitrio anche a chi non condivide certi pensieri. Mi rendo conto che potrebbe essere un salto di qualità un po’ azzardato per il nostro sistema, ma sarebbe al contempo un segnale forte di crescità morale del nostro sistema politico.
(Alessio Zanni)
Caro Alessio Zanni, non si può, in questo paese non possiamo lasciare alla gente la libera scelta… Sai te quanti politici, loschi uomini d’affari, smetterebbero di fare i propri interessi? Comunque sono ironico, eh? Appoggio pienamente il tuo punto di vista. Il problema nostro, italiano inteso, è che parliamo tanto ma alla fine non facciamo nulla. Siamo uno stato etico quindi nessuno può decidere sulla mia vita se non io. La mia vita non appartiene nè allo Stato nè alla Chiesa. Ma tornando all’articolo trovo che riaprire le case chiuse porterebbe anche un vantaggio allo Stato, che ci guadagnerebbe sopra le tasse. Certo, dopo si dovrebbe fermare la tratta delle schiave che provengono dall’est o dall’Africa e si colpirebbero organizzazioni criminali nel cuore dei loro interessi… Ma questo non si può fare visto che al governo abbiamo persone che credono che le prostitute, a detta della Carfagna, sono solo un problema di decoro urbano. Non un problema sociale, una piaga, ma un problema di decoro urbano. Quante ragazzine vengono fatte schiave e costrette a lavorare lungo la strada? Ma questo non è un problema, importante è avere le strade pulite… Quindi francamente davvero bisognerebbe porsi il problema in modo serio. Riaprire le case chiuse, come si fa nel resto d’Europa, non sarebbe nè un delitto nè un castigo. Il problema è che troppi ci lucrano sopra… e chiaramente non si può neanche colpire da un punto di vista legale le escort perchè teoricamente si colpisce lo sfruttamento alla prostituzione e le escort non rientrano in questo caso. Quindi o si passa alla riapertura delle case chiuse o ci teniamo il problema di decoro urbano… Ma non dico questo perchè ne usufruirei. Dico solo che in una regione dove statisticamente si parla di un uomo su 5 che va a prostitute forse è il caso di affrontare la questione. Questo in Emilia-Romagna; nel resto d’Italia non so. Ognuno è padrone della propria vita, non sta a me giudicare. Forse sarebbe ora di svegliarsi e capire che non viviamo più nel medioevo…
(Davide Ferretti)
La melma
La melma dilaga quotidianamente nell’indifferenza e c’è chi si preoccupa di stabilire se è un problema di sinistra o di destra. Il sessismo quotidiano caratterizza la tv commerciale italiana, sarà un problema di sinistra o di destra?
Le dichiarazioni irrispettose della vita e della dignità delle donne sarà più di destra o di sinistra?
Frequentare minorenni, dormire con escort (prostitute) e dare viziosi party nella propria villa è da comunisti o da fascisti?
Un paese in cui un potente può sopravvivere a simili accuse che paese è?
E’ un paese che affonda nella melma!
Per fortuna ci sono persone come Lei, sig.ra Cinzia, che si allarma e cerca di opporsi ad un squallido modello culturale, ad uno stile di vita terrificante che ogni giorno viene proposto ai nostri figli. Le sono grata per le cose che ha scritto e Le manifesto il mio appoggio e solidarietà.
(M. Giorgini)
P.S. – Il problema, “egregi signori”, non è dove esercitare la prostituzione!
Che razza di discorsi
Non capite che case chiuse o meno non cambia niente?
(mn)
Pietà!
Carissimi, nel pieno rispetto della filosofia democratica io ho motivato e argomentato la mia idea. Mi piacerebbe quindi conoscere qualche punto di vista argomentato che motivi l’ostinata volontà di non riaprire le “case chiuse”, senza affidarsi a frasi sibilline e generaliste.
Vorrei ricordare come in grandi paesi europei come Olanda e Germania la prostituzione sia tranquillamente legale, ma al contempo non vedo come questo possa essere ostacolo ad una vita retta e sana di un qualsiasi cattolico moralista. Senza contare, poi, l’aiuto che si darebbe a quelle povere ragazze che oggi in Italia sono trattate come bestie, metre sotto la tutela statale riuscirebbero a trovare un po’ di aiuto, conforto e sicurezza. Non provate un po’ di pietà (anche non cristiana) per loro?
(Alessio Zanni)
Io dico quello che penso
E nella mia pienezza di buddista io non argomento. Ti rispondo che non cambia assolutamente niente.
(mn)
Alessio, attento almeno ai congiuntivi!
Attenzione almeno agli strafalcioni di”forma”!!! Alessio Z. scrive “se la Chiesa si opporrebbe”… Almeno questo, Alessio! Se il contenuto è pessimo, almeno salva il contenitore… Dovresti ai lettori una errata corrige (n.b. Se la Chiesa si opponesse… eventualmente te lo ricordo). Nel coro di tante stonature che non hanno valutato lo spessore dell’intervento di Cinzia il tuo è duplice.
(Commento firmato)
Grazie
Grazie per l’appunto, “commento firmato”. Il problema vero è che quando scrivi preso dal phatos di qualcosa cui tieni molto non ti rendi ben conto del complesso del pezzo, soprattutto in seguito a tagli e aggiunte. Il mio professore di semiotica dice che il congiuntivo nella lingua italiana andrà a morire, poichè è un tempo inutile… (l’inglese per esempio non lo ha). Speriamo!
(Alessio Zanni)
Beh, Alessio Zanni avrà sbagliato nei congiuntivi, non avrà soddisfatto qualcuno nel contenuto dei suoi commenti, ma l’acidità di “commento firmato” non può certo passare inosservata!
(Ilaria Zanni)