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Parmigiano Reggiano, parla la Comunità montana

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Una risposta dettagliata quella che la Comunità Montana ha dato alle latterie sociali che nei giorni scorsi avevano avanzato alle associazioni di categoria e alle istituzioni, oltre che ai parlamentari e ai consiglieri regionali reggiani, un appello pressante ad un incontro per affrontare i temi della crisi della agricoltura della montagna con particolare riferimento al Parmigiano Reggiano.

La proposta di incontro, che dovrebbe avere luogo lunedì 14, è pienamente condivisa dalla Comunità montana che fa anche rilevare come, anche di recente, nel corso dell’audizione sullo stato di indebitamento delle imprese agricole reggiane, promosso a metà luglio a Reggio Emilia dalla Senatrice Leana Pignedoli, ha ricordato che la crisi di mercato iniziata da cinque anni, se è pesante per la pianura, è diventata insostenibile per la montagna, con effetti che sono ben evidenti e che sono emersi anche nell’incontro promosso, proprio dalla Comunità montana a Castelnovo ne’ Monti, d’intesa con la Senatrice Leana Pignedoli, il 7 luglio scorso, con i presidenti delle latterie, le associazioni agricole e i comuni della montagna.

In quella sede il problema condiviso come più urgente è stato quello della mancanza di liquidità per le aziende dovuto proprio ai pessimi bilanci degli ultimi anni connessi alla crisi di mercato del Parmigiano Reggiano.

Da ciò un richiamo alle banche perché dimostrino maggiore coraggio nel fare il loro mestiere di sostegno all’economia locale e l’impegno del sistema pubblico per sostenere il sistema del credito con diversi interventi.

In questo la Regione sta operando attraverso il sostegno ad AGRIFIDI e si sta concretizzando un intervento dell’ISMEA per diluire nel tempo i mutui a breve stipulati dalle aziende in difficoltà.

Per quanto riguarda il Piano di Sviluppo Rurale è noto che la Comunità montana non ha condiviso fin dall’inizio il nuovo sistema che non prevede quote riservate all'agricoltura di montagna. Le prime graduatorie approvate hanno dato ragione e la questione è stata posta a livello regionale.

L’assessore regionale, in un incontro di fine gennaio, non ha escluso che sia possibile un ritorno a graduatorie separate tra pianura e montagna già dal 2010 quando si dovrà rivedere il Piano di Sviluppo.

In ogni caso già fin dai mesi scorsi la Regione ha incrementato la disponibilità sulle voci dei “giovani agricoltori”, della “indennità compensativa” e degli “aiuti agroambientali” permettendo alla Comunità Montana di dare risposta a tutte le domande giacenti.

A breve si prevede una ulteriore disponibilità sulla voce “investimenti aziendali” che potrà permettere di soddisfare altre richieste in graduatoria.

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