VETTO (11 settembre 2009) – Don Carlo Castellini lascia la parrocchia di Vetto. Il trasferimento tra meno di due settimane. L’annuncio, l’apprezzato parroco vettese, lo ha dato al Consiglio pastorale convocato (e per l’occasione allargato) giovedì scorso per sms. “Ho comunicazioni molto importanti da dare”.
Originario di Ligonchio – dove ancora ricordano il suo impegno per l’animazione dei giovani e la riattivazione del cinema - , aveva intrapreso una brillante carriera in Banca, ma don Carlo Castellini aveva colto, anche se non più giovanissimo, la sua vocazione che lo portò a intraprendere la strada degli studi in seminario.
Ordinato sacerdote, è stato viceparroco in quel di Sant’Ilario. A Vetto era giunto nel 2001 per raccogliere il testimone di don Gianni Bigi, parroco per poco meno di un anno e strappato da una grave malattia. In questi 8 anni ha saputo parimenti raccogliere l’ingombrante eredità lasciata anche da don Gianni Manfredini, che aveva retto le parrocchie sino al duemila.
Per don Carlo, questi anni raccontando dell’impegno nella pastorale e nelle parrocchie (aggravato dal fatto che Vetto è una Unità pastorale composta da cinque parrocchie e rette da un solo sacerdote), quello per il rilancio dell’oratorio e del circolo Anspi (al punto di divenire presidente provinciale dell’Associazione cattolica!), l’insegnamento della religione alle scuole medie, l’impegno per il restauro delle chiese non più presidiate nelle parrocchie, la difficoltosa qualificazione della Casa di riposo a Casa protetta, la nascita del nuovo salone polivalente con annesso bocciodromo, le serate culturali (compreso il Cineforum) e per la formazione delle coppie, la testimonianza lasciata con sferzanti editoriali sull’unico settimanale attivo da oltre un decennio in Appennino ‘Camminando’ – dal quale la nostra redazione ha volentieri attinto in più di una occasione -, i pellegrinaggi mariani e le gite nei luoghi della fede o dell’impegno civile…. Proprio in uno di questi ultimi, è accaduto un incontro di quelli che magari non ti aspetti. E ha intrapreso un cammino assieme al movimento di don Giussani, Comunione e Liberazione.
“Non l’ho cercato, credo nei segni della fede” dice don Carlo che ora sarà chiamato in una nuova parrocchia dove è forte la presenza dei giovani di Cl. Don, è davvero giunto il momento dei saluti?
“Sì. E’ un momento di sofferenza, ma che vivo, obbedendo a quanto il vescovo mi chiede, cogliendone anche la possibilità di crescita”.
Otto anni, sono volati.
“Sembra ieri – risponde il don – eppure… Mi sento di ringraziare sin da ora tutti i parrocchiani e le tante persone con cui, in questi, anni ho avuto il piacere di celebrare, incontrarmi, confrontarmi, crescere”.
“A don Carlo – spiegano dal Consiglio pastorale – va tutto il nostro affetto e una particolare riconoscenza per lo svolgimento del suo mandato che, come dimostrano i fatti, ha contribuito a far crescere nello spirito e nelle opere”.
Redacon perde un prezioso collaboratore sui temi etici o sulle osservazioni di vita spicciola da quell’osservatorio privilegiato che è Vetto, paese tra collina e crinale. Siamo certi che dalla nuova parrocchia, quando volgerà gli occhi verso le care montagne, non potrà resistere dall’accendere il computer. Aprire il nostro sito, leggerci, tenersi informato e, perché no, continuare a essere parte di questa comunità con le sue parole.
Dobbiamo vederci!
Ho ancora alcuni libri sulle Fiamme Verdi e su Don Vasco Casotti che Lei mi ha procurato! L’amico Mattia li espone in ogni occasione possibile di coinvolgimento giovanile. Abbiamo in cassa un gruzzoletto da consegnarLe, come da accordi, per fare poi un’offerta alle popolazioni terremotate. Sono certo anch’io che, tramite il filo sottile di @CRedacon#C, Lei continuerà ad essere con noi, tra noi, uno di noi! Un abbraccio.
(Umberto Gianferrari)
In bocca al lupo
Faccio un grande in bocca al lupo al mio concittadino Don Carlo. Ho la fortuna ed il piacere di conoscere lui, suo fratello e la sua famiglia da una vita. Una persona come lui è una immensa risorsa per la intera Chiesa reggiana e sono certo che lascerà un segno profondo ed indelebile anche nella nuova parrocchia a lui assegnata, come è sempre successo anche nel passato.
In bocca al lupo, Carlo, e che il Signore ti accompagni e guidi sempre!
(Riccardo Bigoi)
Come un fulmine a ciel sereno abbiamo appreso la “notizia”. Siamo rimasti sorpresi ed addolorati, ma, se questa è la volonta di Dio, non ci resta che ringraziarLo per gli anni che ci ha “donato” Don Carlo. Ricorderemo il suo entusiasmo, la sua generosità, il suo dinamismo, il suo altruismo, la sua disponibilità. Riconoscenti per tutto quello che ha fatto per la comunità, formuliamo i migliori auguri per il Suo nuovo incarico e, non senza nostalgia, proviamo un senso di “cristiana” invidia per i suoi futuri parrocchiani.
(Franca e Gian Piero Costetti)
Peccato
Conosco fin da piccolo Don Carlo e devo dire che è una persona eccezionale e con molte qualità. Sicuramente a Vetto lascerà un ottimo ricordo, come Don Giordano a Castelnovo. Sono persone che probabilmente avranno prospettive più ampie e con le loro qualità si faranno sempre volere bene e rispettare qualsiasi impegno andranno ad assolvere.
Don Carlo, da un tuo paesano tanti, tanti auguri.
(Stefano Castellini)
Parrocchiano
Caro Don, smetto le vesti da cronista e, prima ancora, sotto sai che ho quelle di tuo parrocchiano. Vetto parla di te, ancor prima che nelle tante opere nelle buone parole del tuo mandato. E questo è uno strumento potente, come la fede e la Buona Novella, per essere immortali all’incedere del tempo (o dei mandati!).
Ci ritroveremo.
(Gabriele A.)
Caro Don Carlo, Le auguro ogni bene e che il Signore la benedica
Caro Don Carlo, mi sento in dovere di ringraziarla per tutto quello che ha fatto in questi 8 anni, per la mia cura spirituale e per la mia mamma. Parlo a nome personale, come parrochiana, come consorella della Confraternita Carmelitana. Il Signore la chiama a “pascere le sue pecorelle” lontano dai monti… Dobbiamo accettare assieme a Lei questa prova, perchè dobbiamo cercare di fare ciò che Signore vuole. Ha scelto di seguirLo e le mie preghiere La accompagneranno in questa nuova avventura pastorale, che sarà sicuramente ricca di frutti spirituali personali e dei Suoi nuovi parrocchiani.
Non le nascondo però che questa settimana è stata una “Via Crucis” anche per me, non tanto per la tristezza di un trasferimento repentino ed inaspettato del mio Pastore – trasferimenti a cui noi cristiani dobbiamo abituarci – ma per l’incertezza determinata dal fatto che non sappiamo ancora chi la sostituirà. Non sappiamo ancora se avremo un nuovo prete a Vetto. Aspettiamo che dal nostro Vescovo ci arrivino risposte consolanti. La prego di portare avanti Lei le nostre istanze. Da parte mia Le assicuro che nel mio piccolo cercherò di fornire tutto l’aiuto che posso al servizio del Signore e della parrocchia. Non ci abbandonate. L’idea della Chiesa chiusa è un dolore immenso, un lutto che vorrei evitare. Raccolga Lei questo mio grido di dolore. Le auguro di mantenere sempre l’entusiasmo, il vigore, la fanciullezza, la purezza, la fede, la voglia di fare e di costruire che ha dimostrato a noi in questi anni. Da mia parte pregherò la nostra amata Regina del Carmelo che la protegga e l’aiuti sempre.
Grazie, Don.
(Marisa Montecchi)
Saluto a Don Carlo Castellini
Spesso ci si è incontrati a Vetto, durante le prove congiunte dei cori “Vocilassù” e “Voci dell’Alpe” e tu, ospitandoci gentilmente in chiesa o in canonica, ci hai sempre accolto con un simpatico sorriso.
Ricordi… eravamo in Terra Santa (c’erano anche Don Giordano e gli altri… pellegrini dell’Assoluto) e tu, al ritorno, parlando, confidasti a me la decisione di intraprendere, irrevocabilmente, la via del sacerdozio. Decisione felice, la tua, che ti vede oggi solerte e zelante uomo di Dio, mediatore benigno tra noi, peccatori a volte, e l’Altissimo!
Anche per te “i ricordi, belli e brutti, come gocce di resina che sgorgano, inevitabilmente, dalle ferite della vita, non abbandoneranno subito l’albero, come l’acqua, ma rimarranno incollati al tronco, per tenergli compagnia, per aiutarlo a crescere ancora, nel pellegrinare”.
Ma il nostro andare, il nostro “navigare”, tra i flutti delle acque salse, porti sempre con sé la certezza di un approdo, di una meta. La certezza di un Cristiano è un sepolcro vuoto!
Grazie, Ministro della Parola, Sacerdote del sorriso!
(Ubaldo Montruccoli)
Dove andiamo?
“Dove andiamo?”.
“Non lo so ma dobbiamo andare”.
(Jack Kerouac, On the road).
Anche lei come don Giordano, come altri prima di voi… Altre strade, altri paesaggi, altra gente, altri giovani che amerete così come avete amato i nostri…
Ancora tanto da seminare, altro da raccogliere e se il raccolto non sarà come l’avevate immaginato o sperato… l’importante sarà l’Amore che metterete in tutte le cose che farete. Dio ci ha insegnato a fare come Gesù: a prendere la nostra croce e a metterci in cammino…
Allora buon proseguimento di cammino con l’augurio sincero che ci sia sempre qualcuno con cui condividere il peso della croce e con cui gioire per le piccole cose.
Grazie don Carlo e… buon cammino sempre nella gioia del Signore!!!
(Laura)
Molti auguri per il nuovo impegno che Le è stato affidato e che affronterà senz’altro con grande entusiasmo e fede. Grazie ancora per la settimana che abbiamo condiviso a Gomsiqe.
(m.c.)
Testimonianza di stima
E’ mio desiderio testimoniare la stima per un valido sacerdote che purtroppo lascia la nostra montagna… Io ho lavorato in segreteria presso l’I.C. di Castenovo ne’ Monti,che comprende anche la scuola primaria e secondaria di primo grado di Vetto, ove Don Carlo è stato docente di religione, ed ho sempre apprezzato il suo sorriso e la semplicità con la quale si proponeva a noi dell’ufficio, quindi testimonianza di stima anche come docente. Grazie, Don Carlo,la sua fede traspare dalla gioia e serenità che si legge sul suo volto. Buon lavoro ed abbondanti frutti per il suo nuovo incarico.
(Luisa Valdesalici)
Caro Don Carlo, ci spiace apprendere che ora che ci siamo conosciuti lascerà la parrocchia. Desideriamo salutarla e ringraziarla per l’affetto con cui ci ha accolto nella comunità e soprattutto in occasione del battesimo della piccola Marianna. Arrivederci.
(Maurizio e Nicoletta)