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Mantova, al via il Festival della letteratura

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Migliaia di persone parteciperanno in questi giorni al Festival della letteratura di Mantova inaugurato ieri e che proseguirà fino a domenica 13 settembre prossimo. Appuntamento ormai internazionale che in questi anni ha portato a Mantova scrittori e poeti da tutto il mondo. Quest’anno a inaugurare il festival la scrittrice sudafricana Nadine Gordimer, Premio Nobel per la letteratura e da sempre difensore dei diritti civili, e lo scrittore cileno Luis Sepulveda.

La Gordimer, una donna che attraverso il pensiero, le idee, le capacità, ha già un posto tra i grandi di tutti i tempi, ha preso posizione sul tema caldo della libertà di stampa che in questi giorni sta facendo discutere in Italia e di riflesso in tutto il mondo. La scrittrice ha affermato: “La situazione politica in qualsiasi Paese dove si applichi la censura o dove scrittori e giornalisti subiscano pressioni o vengano carcerati è intollerabile. E noi scrittori dobbiamo combattere tutte le situazioni di questo genere”. E ha rinnovato l’appello a “difendere sempre il diritto d’informazione”.

A Mantova lo scrittore cileno ha incontrato oltre duemila persone accorse per ascoltarlo. Nel suo ultimo libro “L’ombra di quel che eravamo” lo scrittore difende il valore “di una generazione, la sua, che ha avuto il coraggio di fare qualcosa a prescindere dall’esito, per costruire una nuova società”. Le lancette della Storia -afferma lo scrittore - “corrono veloci e la televisione, la televisione spazzatura, ha portato a una grande confusione del tempo. Oggi si scambia il presente con l’attualità, una cosa pericolosissima. Perché il presente presuppone la comprensione del passato, senza la quale non c’è futuro". Poi, analizzando la situazione italiana, Sepulveda insiste “in Europa lo sanno tutti che il 70% degli italiani ha rinunciato al diritto di essere ben informato”. E non risparmia neanche critiche alla sinistra italiana che non fa opposizione e “la discussione ideologica è se si deve vestire Armani o Ermenegildo Zegna”, afferma sempre lo scrittore. Del suo passato lo scrittore cileno ha un ricordo forte e ricorda che per quelle lotte lui e il suo popolo hanno pagato un prezzo altissimo nel tentativo di cambiare una società ingiusta. Non manca il riferimento a Pinochet, che colloca “nella spazzatura della Storia insieme agli altri figli di pu...ana della dittatura.” Di tutte le dittature, aggiungiamo noi.

Tanti gli ospiti, tra cui Muriel Barbery, l'autrice de L’eleganza del riccio, la spagnola Alicia Giménez-Bartlett e, tra gli italiani, Tiziano Scarpa, Margaret Mazzantini (vincitrice del Premio Campiello con il suo ultimo libro Venuto al mondo), Melania Mazzucco, Umberto Galimberti, Stefano Rodotà e tanti altri.

Mantova, come Sarzana, come Modena, possono essere importanti occasioni per affermare che la libertà della cultura, della conoscenza, del pensiero e dell’informazione non hanno confini, che le idee non si possono né imbrigliare né addomesticare e che ci sono libertà fondamentali che sono universali.

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Il sito della manifestazione: www.festivaletteratura.it