Riceviamo e pubblichiamo.
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Stavolta gli amici cacciatori m'impallinano... Ma sono sempre più convinto che non solo il danno dell'agricoltore debba essere risarcito! Quanti gli automobilisti e motociclisti che, pur viaggiando a velocità moderata, si sono trovati loro malgrado coinvolti in uno di questi incidenti?
Se è giusto (come è giusto) risarcire l'agricoltore per il danno che ha subito al campo di patate, non vedo perchè si possa ignorare il danno subito da un automobilista/motociclista, causato semmai dallo stesso ungulato!
Almeno si costituisca un fondo per versare COME MINIMO un contributo in percentuale al risarcimento del danno. Senza stare troppo lì col microscopio per verificare se hai ammaccato il paraurti o il parafango o il confine tra essi (teoricamente, nel primo caso sei autore dell'incidente e nel secondo vittima).
Attorno alla caccia di caprioli e cinghiali ruotano interessi per centinaia e centinaia di migliaia di euro/anno. Per quale motivo la fauna selvatica (patrimonio dello Stato) può essere fonte di entrata per alcuni cittadini (con doppietta) e fonte di spesa per altri (con volante o manubrio)? Come se un'assicurazione incassasse i premi senza (quasi) mai risarcire i sinistri.
Come si suol dire, c'è qualcosa che tocca. A mio modesto parere, naturalmente.
(Umberto Gianferrari)