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Straziato da un abominevole laccio sotto la Pieve di Castelnovo

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CASTELNOVO MONTI (2 settembre 2009) - I caprioli, si sa, sono troppi, non c'è che dire. Ma nulla di quanto accaduto giustifica un'abominevole fine di uno di questi animali. Finito preda di un "laccio" di medievale memoria in cui, come noto, possono incappare anche altri tipi di animali (come i cani) e già in passato oggetto - al pari di altre pratiche di bracconaggio - di incidenti anche nei confronti dell'uomo.

L'addetto al recupero di carcasse per la Val d'Enza questa volta è intervenuto in Castelnovo, togliendo di fatto il bottino allo stolto bracconiere, che ha agito non in un posto qualsiasi ma proprio sotto la Pieve.

Qui un capriolo femmina adulto è finito straziato da questo illegale sistema di cattura. "Uno schifo pensare che possano esistere persone capaci di simili atrocità nei confronti degli animali", commenta la lettrice che ci segnala l'accaduto.

Non è andata meglio a un capriolo adulto che domenica sera, verso le 22, è stato investito in località Capanna di Cola. Il mezzo coinvolto nel sinistro, nonostante abbia rotto il parafanghi, ha proseguito la sua corsa incurante - se non della povera bestiola rimasta agonizzante sull'asfalto - della sicurezza stradale. E' toccato a una coppia, in transito su un'autovettura al seguito, fermarsi, segnalare l'ostacolo sull'asfalto, avvertire i carabinieri e quindi le autorità preposte al recupero e all'abbattimento dell'animale con le gambe spezzate.

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