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La polemica / Romano Albertini: “Parco nazionale, trasloco non ancora completato”. Fausto Giovanelli: “Balle clamorose e disoneste”

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"Nel dicembre 2008 è stata inaugurata la nuova sede del Parco nazionale tosco-emiliano e l'altro giorno ho deciso di visitarla. Sceso dal Cerreto nel paese di Sassalbo, ricco di bellissimi borghi antichi e percorso da tanti vicoli pedonali, dopo aver chiesto indicazioni agli abitanti e percorso strette vie sono arrivato alla sede del Parco, ma il primo impatto è stato a dir poco sconcertante".

Così l'incipit di un intervento, sempre in tema-Parco, che il consigliere provinciale leghista Romano Albertini ha recapitato alla casella di posta elettronica della nostra redazione.

Sostiene il politico: "Chiunque si aspetterebbe uno spazioso stabile in pietra tipico dei nostri Appennini, con un ampio parcheggio; invece mi sono trovato davanti ad una vecchia scuola ristrutturata. E, notando montagne di libri e documenti ammassati in mezzo ai locali, si capisce subito che il trasloco non è ancora terminato. In ufficio un solo ragazzo che mi dice di essere arrivato da Verona per fare esperienza".

Prosegue la nota: "Mi chiedo: la stagione estiva è nel pieno del passaggio turistico, la sede di un Parco nazionale dovrebbe impegnarsi a preparare percorsi guidati, dare informazioni, portare pullman di scolaresche. A cosa servirebbe altrimenti il costoso sito internet? Vista la struttura mi pare però più una sede creata per tenere buoni i toscani, visto che senza il supporto dei loro territori il Parco non poteva costituirsi. Non sarebbe stato meglio inaugurarla quando questa fosse messa in condizione di funzionare? La Lega Nord lo ha ripetuto molte volte alle riunioni che il Parco nazionale avrebbe portato solo vincoli e, ancor peggio, avrebbe dato modo ai soliti noti, con soldi pubblici, di creare strutture inutili".

Conclusione: "Se qualcuno pensa che le mie siano solo le solite insinuazioni, lo invito a visitare la sede del Parco e a farsi un'idea personalmente".

8 COMMENTS

  1. Sono balle
    Sono balle clamorose e disoneste. Il consigliere leghista Romano Albertini ha consegnato alla stampa una notizia falsa. Nel criticare un presunto stato di trascuratezza della sede del Parco a Sassalbo, ha omesso di dire la verità. La verità è opposta e invito a constatarla con i propri occhi.
    La foto ritrae un locale dove si stava allestendo una mostra fotografica ora completamente allestita, visitata e apprezzata. La sede è al piano superiore e funziona regolarmente e bene, allestita con uffici tecnologicamente attrezzati, per i quali abbiamo finanziato la banda larga all’intero paese. Entrare al piano terra ove ora è allestita una mostra sulle immagini storiche del paese, visitatissima, e scattare foto di una presunta trascuratezza dell’intera sede fa sorridere. Gli spazi immortalati da Albertini, peraltro, ospiteranno presto un nuovo esercizio di ristorazione.
    Domani con foto documentazione e argomenti racconteremo le difficoltà i successi e il valore del portare sedi direzionali di funzioni pubbliche da Reggio Emilia e Lucca su in alto, a Sassalbo e Ligonchio. Fatti e non polemiche di infimo livello.

    (Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano)

  2. L’associazione: “Una foto scattata poco prima dell’inaugurazione”
    Sono d’obbligo alcune precisazioni dopo la lettura dello sconcertante articolo del consigliere Albertini.
    Primo: Il pianterreno della sede del Parco nazionale è stato messo a disposizione dell’associazione “Giovani di Sassalbo”, la quale ne ha potuto usufruire per allestire una mostra di foto antiche che si è rivelata un successo anche superiore alle nostre aspettative. La foto è stata evidentemente scattata dal consigliere qualche giorno prima dell’inaugurazione della suddetta mostra, all’inizio dei lavori di allestimento della sala e nella fisiologica confusione di ogni inizio cantiere. Per questo motivo la foto è mistificante e volutamente non rende giustizia alla realtà dei fatti! Ritengo però che più di mille sterili commenti valga la verità; prego pertanto la redazione di Redacon di pubblicare la foto che ritrae il piano terra del Parco così come si presenta stabilmente dal giorno 13. Detto ciò, sono felice di fare anche mio l’invito finale del consigliere Albertini a “visitare la sede del Parco per farsi un’idea personalmente”.
    Secondo: ricordo al consigliere Albertini che fare politica comodamente seduti in una poltrona del Consiglio provinciale di Reggio è una cosa; farla in paesi di montagna con poche anime residenti, senza telefonini o collagamenti internet, senza parcheggi (ebbene sì, a Sassalbo come in altri mille borghi uguali non ci sono gli spazi per comodi e spaziosi parcheggi, senza deturpare l’ambiente!!!) è un’altra. E per fare politica in questo secondo contesto ci vuole molto più coraggio, determinazione e impegno che non quello dimostrato dal consigliere venendo a guardare dal buco della serratura il lavoro di un Ente nazionale che si impegna in un borgo del crinale! Per risolvere i problemi della montagna non occorrono articoli e proclami elettorali per farsi PUBBLICITA’ a scopi personali ma serve un confronto reale con le popolazioni residenti e con i loro problemi quotidiani: un confronto che produca RISPOSTE, non polemiche qualunquiste.
    Approfitto, infine, di questa occasione per ringraziare pubblicamente, ancora una volta, il Parco e il suo presidente per la grande opportunità che lo stesso rappresenta per lo splendido borgo di Sassalbo e per l’intero territorio appenninico e auspico che il loro difficile lavoro non sia ostacolato dagli attacchi dei soliti noti.

    (Emilio Bertolini, presidente associazione “Giovani di Sassalbo”)


  3. Queste persone hanno imparato a fare politica mutuando le modalità dal falso sensazionalismo stile Mediaset. Pensano che, estrapolando qualche scatto dal loro contesto, possano suscitare chissà quali clamori, quasi ad improvvisare un striscia la notizia nostrano con toni ancor più farseschi e meschini.
    Andrebbero fatte considerazioni di ampio respiro sull’istituzione del Parco nazionale; ci sarebe da scandalizzarsi, semmai, degli ennesimi devastanti tagli che questo governo sta attuando nei confronti degli enti locali e dei parchi nazionali.

    (Marco Costa)

  4. nota del sindaco di Fivizzano Paolo Grassi
    Il Comune di Fivizzano ha fortemente voluto la sede del Parco a Sassalbo, borgo di frontiera tra Toscana ed Emilia, luogo di origine e residenza di molti operatori di Cerreto Laghi.
    La riapertura della scuola chiusa anni fa come sede del Parco rappresenta emblematicamente la speranza di rinascita del borgo, da decenni in calo demografico.
    La sua ristrutturazione decisa e finanziata tra il 2003 e il 2006, su nostra sollecitazione, dal Ministero dell’Ambiente all’epoca retto dall’on. Altero Matteoli è stata realizzata insieme ad opere importanti di pavimentazione e ripristino delle vie storiche interne del borgo, che chiunque può percorrere e apprezzare.
    Il direttivo del Parco Nazionale ha deciso di farne la sede legale nella sua prima riunione nel novembre 2007.
    Oggi, a meno di due anni, nonostante comprensibili difficoltà logistiche e di comunicazione la sede è arredata e funzionante ogni giorno col lavoro di 3-4 persone, tra cui una di Sassalbo.
    Opera altresì in collaborazione con l’associazione Giovani di Sassalbo.
    Gli uffici sono al primo piano e la foto-polemica pubblicata riproduce uno spazio al pian terreno, dove i “Giovani di Sassalbo” stavano iniziando l’allestimento di una mostra di foto d’epoca, che ora è completa e visitabile in ogni momento. È stata inaugurata dal sottoscritto e dal Presidente del Parco con grande partecipazione popolare il 13 agosto scorso.
    Sono soddisfatto dei concreti risultati che dicono che un’occasione storica si sta aprendo per Sassalbo.
    Sassalbo e la Toscana sono un investimento per il Parco Nazionale, che sarà utile certamente per entrambi i versanti edll’Appennino, che hanno bisogno l’uno dell’altra.

    Paolo Grassi
    Sindaco di Fivizzano

  5. Ahi ahi ahi…
    Prendo atto della risposta del presidente Giovanelli e del sig. Bertolini. Auspico di leggere le scuse da parte del consigliere Albertini, che così facendo dimostrerebbe la sua personale umiltà ed intelligenza.
    Saluti.

    (Roberto Malvolti)

  6. A Romano
    Qualsiasi cittadino che inizia l’avventura politica non deve farlo in questo modo. Mi permetto di dirtelo, Romano, visto che ci conosciamo da tanto tempo, da quando andavamo a ballare all’Ideal. Il Parco nazionale non ha prodotto quello che scrivi tu. Ma a fatica sta cercando di svolgere un ruolo importante per un territorio che da troppo tempo vive ai margini. Prova a vedere quello che si sta facendo a Succiso, a Ligonchio, in Garfagnana, in Lunigiana, nel parmense. Cosa si fa con “Autunno nel Parco”, con “Neve natura”, con “Cittadini nel mondo”. Tutte cose fatte con pochi soldi ma che stanno segnando in positivo quei territori, sia per farli conoscere sia per occupare giovani. Insomma, per dargli una prospettiva per un futuro migliore. Forse potresti da consigliere provinciale aiutare e farti partecipe verso il tuo governo centrale perchè non tagli in modo generalizzato fondi ai parchi nazionali ma distingua dove si sperpera e invece dove si spende per rilanciare territori come il nostro. Quindi mi auguro di vederti al fianco di quelle persone che lavorano per questo.
    Ciao.

    (Enrico Bini)

  7. Alla visita alla sede del Parco purtroppo ho partecipato pure io…
    Ebbene sì, invitato da un caro amico del Comune ho partecipato alla visita alla sede del Parco di Sassalbo con il consigliere provinciale Albertini e non posso certo dar ragione alle irritate smentite del presidente Giovanelli e di altri. Se la parte al piano terra è “gestita” da una associazione culturale, che impari ad ammucchiare i libri fuori dai percorsi predisposti per le persone diversamente abili. A mio avviso il Parco sta sbagliando qualcosa e certamente non sono convinto che le “preziose” attività svolte ad ora dall’Ente Parco, citate nelle varie repliche lette, siano costate poco. Poi basti pensare che in tarda primavera qualcuno per ottenere un permesso per taglio di legnatico, in zona coperta da particolare vincolo del ramisetano, gli era stato recapitato un documento dove veniva sollecitato a recarsi alla sede del Parco nazionale a Ssassalbo; ad oggi la sede del Parco a Cervarezza è ancora aperta e alcuni dipendenti, a detta dell’unico addetto presente a Sassalbo durante la nostra visita, erano casualmente impegnati lì per una riunione. Adesso capisco che la sede di Cervarezza sia messa a disposizione dal Comune di Busana, ma le spese dubito che le paghi lo stesso Comune. Sono d’accordo con Albertini che i parcheggi della sede di Sassalbo non sono proprio da sede del Parco nazionale e, a mio avviso, nemmeno la raccolta rifiuti da quello che abbiamo constatato. Sono molto rammaricato in quanto in uno dei periodi più “caldi” per il turismo del Parco nazionale l’accoglienza della sede nel contesto generale non era a mio avviso adeguata ai nostri splendidi territori. La visita si è poi conclusa al Cerreto Laghi dove purtroppo anche lì abbiamo visto tante cose che meriterebbero un poco più di attenzione, in special modo in periodi di forte affluenza turistica. Per fortuna il nostro gruppo non ha lasciato mai niente al caso ma al momento ci stiamo domandando quale ruolo ricoprono al Cerreto gli organi competenti in vigilanza: dalla Polizia municipale al CTA dello stesso Parco!

    (Marino Rivoli, capogruppo “Per la Libertà” Comune di Collagna)

  8. Strani confini del Parco
    Riguardando i confini del Parco nella zona gessi triassici devo ammettere che il potere politico dei soliti noti è forte come sempre. Il regolamento dei parchi nazionali non concede la possibilità di creare aree a macchia di leopardo, ma così non è in questa zona. Cosa ancora più curiosa di cui chiederò spiegazioni nelle sedi competenti sta nella perimetrazione del Parco, dove non si capisce come mai siano state escluse alcune zone interessate dai gessi triassici, nella zona a monte; verificherò inoltre di chi sia la proprietà in quella zona. Troppo maligno? Eperiamo.

    (Romano Albertini, consigliere provinciale Lega Nord)