La commemorazione del sessantesimo della morte di don Alfonso Ferretti, parroco di Cagnola dal 1906 al 1949, ha offerto l’occasione alla piccola comunità parrocchiale di un nuovo, affettuoso, incontro col proprio Vescovo dopo quello di meno di due anni fa in occasione della visita pastorale.
Dopo aver scherzato, al suo arrivo, per la coincidenza della sua presenza in montagna nel giorno dell’apertura della caccia agli ungulati (caprioli), il Vescovo ha concelebrato la S.Messa con don Aldo Orienti, parroco, e con un ospite, inatteso per le sue condizioni di salute, come don Nando Barozzi, che di don Ferretti fu chierichetto e che proprio con l’aiuto e il sostegno di don Ferretti divenne sacerdote.
Nella omelia il Vescovo ha parlato della Chiesa come di “una comunità di affamati”, affamati di verità, di bellezza e di vita; affamati del “pane vivo” che è Cristo. Nello stesso tempo Cristo non disprezzava il pane (miracolo della moltiplicazione dei pani) e il vino (nozze di Cana) a significare che la speranza cristiana investe anche il corpo nonostante esso sia un bene fragile.
A conferma di ciò la fede nella risurrezione dei corpi che è una peculiarità della nostra religione cristiana.
Su questo discorso si è innestata la memoria di don Alfonso Ferretti, “don Scarpone”, campione di carità e di bontà (“era buono, buono, buono” dicono coloro che lo hanno conosciuto), che aveva chiara la necessità di portare il Vangelo fuori dalle chiese e a questo ha dedicato l’intera vita, spesso incompreso e contrastato anche da confratelli e superiori.
“In questa montagna che sta cambiando ed in cui si accentuano i problemi per la precarietà del lavoro, per le difficoltà di una viabilità non adeguata – ha concluso il Vescovo- c’è però ancora un forte senso di appartenenza ed un forte senso di Chiesa”.
Giuseppe Giovanelli ha poi illustrato brevemente la memoria biografica di don Ferretti da lui stesa, pubblicata per l’occasione in una cinquantina di pagine e distribuita poi ai numerosi presenti.
Al cimitero il Vescovo, il sindaco Gianluca Marconi ed il parroco hanno scoperto una lapide affissa per l’occasione sulla tomba di don Alfonso Ferretti e qui si è fatta memoria anche di don Nando Resini, scomparso a Pratissolo di Scandiano pochi mesi fa, che era succeduto a don Ferretti nella parrocchia di Cagnola nel 1949, rimanendovi fino al 1962, quando fu sostituito dall’attuale parroco don Aldo Orienti.
A conclusione della mattinata un sobrio aperitivo sul sagrato della chiesa che ha permesso a molti di intrattenersi col Vescovo e di apprezzarne l’affabilità e la cortesia.