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Il centro storico abbassa le serrande

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"Affittasi", "Cedo l'attività", "Vendesi"... In questi giorni questo è il tenore dei cartelli esposti lungo via Vittorio Veneto, una delle principali vie della zona centrale di Castelnovo ne' Monti. Che ci sia crisi si fa presto a capirlo. Più difficile è capire come, nonostante questa parte del paese negli ultimi tempi sia mediamente più utilizzata per manifestazioni pubbliche di intrattenimento, sarà possibile "saltarci fuori", dato che l'assenza di presidi commerciali e/o di servizio non contribuisce certo alla più volte proclamata intenzione di rivitalizzazione e valorizzazione.

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7 COMMENTS


  1. Ma toh, qualcuno si è accorto che il centro storico sta morendo? Non c’entrano neanche gli affitti cari, ma piuttosto l’incuria in cui viene tenuto il centro storico. Bellissima piazza dell’Unità dove sono stati fatti degli spettacoli teatrali, ma il centro storico non è solo piazza Unità, ma anche via al castello, che è la parte più antica, dove tuttora (mezz’ora fa) ci sono ancora a terra i coriandoli del carnevale svoltosi alcune settimane fa e dove crescono erbacce tra i ciotoli, dove ci sono le scale che portano a piazza della Luna che si stanno letteralmente sbriciolando, rischiando di far cadere le persone che vi passano. C’è anche vicolo Costole, dove spesso vengono depositati sacchetti della spazzatura e quant’altro; c’è via Pratolungo, dove solo per vederci spazzato dobbiamo aspettare settimane, dove ci sono case pericolanti che tutti ignorano (un signore anziano, qualche tempo fa, si è visto precipitare vicino ai piedi sassi provenienti da una casa fatiscente). C’è via Franceschini che nessuno controlla, dove ci sono macchine parcheggiate ovunque, anche sotto al cartello di divieto di sosta, dove le macchine sfrecciano a velocità sostenute (sono state raccolte delle firme per chiedere il posizionamento di rallentatori, a cui ancora non è stata data risposta); ecc. ecc.
    VOLETE CHE IN QUESTE CONDIZIONI UN CENTRO STORICO SOPRAVVIVA?

    (Commento firmato)

  2. Il centro storico: opportunità o desolazione
    Vedo con piacere che qualcuno ogni tanto si ricorda di questo pezzo di paese, peccato che l’unico che se ne dimentica sia l’Amministrazione, che nonostante le quattro interpellanze presentate dal sottoscritto con impegni presi dall’assessore ad ogni presentazione di bilancio, sia di previsione che di consuntivo, le uniche cose che si sono realizzate o almeno sono cominciate sono state la “Casa del volontariato” suggerita dall’allora minoranza (noi avremmo preferito o il centro Iat o meglio l’ufficio anagrafe) e il recupero di monte Castello, voluto dal capogruppo Casoli. Per il resto gli impegni della giunta sono ancora tutti da vedere: l’arredo urbano, le tabelle di indicazioni con le didascalie degli edifici, la sistemazione delle piazze e dei gradini, ecc.
    Considerato che il sindaco e l’assessore competente sono stati riconfermati siamo certi che gli impegni presi saranno mantenuti. Noi rilanciamo la nostra idea: quella di fare la strada degli artisti, un luogo legato alla cultura, alle mostre permanenti e dei negozi specializzati come già sono presenti.

    (Robertino Ugolotti)

  3. Appello a tutti gli artisti
    In centro storico gli affitti sono sproporzionati e i commercianti preferiscono spendere ancora di più, ma per finire con le vetrine lungo la trafficata via Roma. Perchè non creare un centro storico d’elite?? Perchè non far sì che in centro storico si rifugino i nostalgici e romantici, gli amanti dell’arte e delle letterature? Artisti, fatevi avanti. Se riuscite ad essere un numero sufficiente potremmo tentare di prendere in affitto almeno 5 o 6 dei 12 locali sfitti del centro storico e renderli botteghe d’arte. Non è un’idea poi così impossibile, basta provarci, fare delle proposte ai singoli proprietari; oppure, in gruppo, chiedere aiuto al Comune, affinchè una bella iniziativa come questa possa diventare realtà.
    Forse il segreto potrebbe essere anche solo questo: sfruttare la “riservatezza” del centro storico, farne un’arma di forza e non svilirla paragonandola alle vie principali.
    La nostra associazione porta avanti idee come questa dal lontano 2005, quando ancora una libreria faceva da perno rotante per un gruppo di amici amanti dell’arte. Librai, pittori, ceramisti, scultori: fatevi avanti. Avrete pur bisogno di un posto in cui mettere in mostra le vostre belle opere d’arte! Ce la possiamo ancora fare. E sfido qualsiasi padrone di locale, sfitto da ormai al minimo 5 anni, a non cedere e abbassare il prezzo davanti a cotanta forza d’iniziativa.

    (Laura Magnani, presidente associazione “Ladri di idee”, [email protected])

  4. Viva il kebab!
    Vorrei far notare che il centro storico si è confermato negli anni anche come una strada dedicata alle proposte enogastronomiche, con alcuni locali di ottimo successo (Geremia, La Sosta, e tra alti e bassi sicuramente anche la bottega del vino, purtroppo rimasta orfana della mitica Anna). Ultimamente ho avuto modo di servirmi più volte dal Doner Kebab che, primo in montagna, ha aperto in via Franceschini pochi mesi fa. Ragazzi, abbandonate eventuali pregiudizi e diffidenze, il kebab è buonissimo, il servizio è ottimo, i gestori sono gentilissimi. A volte per aprirsi la mente si può partire dalla bocca!

    (Commento firmato)

  5. Dall’altra parte…
    Leggendo i commenti riguardanti la questione della morte del centro storico, ci sentiamo di poter dare una lettura appena diversa. Pare che la causa principale della situazione degradante di questa meravigliosa parte del paese siano gli affitti troppo alti richiesti dai proprietari dei locali. Noi siamo proprietari di un locale del centro storico, oseremmo anche dire di uno dei locali più antichi e storici visto che da 200 anni è lì. In questi anni, e non sono pochi, gestito dalla nostra famiglia che l’ha fatto crescere e diventare, attraverso il lavoro instancabile della “mitica” Anna, un luogo di nicchia, importante crocevia della creatività finalizzata al turismo.
    Bene. Trovandoci noi nell’impossibilità di gestirlo personalmente abbiamo affisso il famigerato cartello “cedesi attività”. Pur con il cuore stretto, ci siamo detti che dovevamo trovare qualcuno disposto a mettersi in gioco. Da allora è passato un anno, le nostre condizioni sono assolutamente ragionevoli, anzi addirittura (pur di tenere aperto questo pezzo di storia del centro storico) aperte a qualsivoglia forma di collaborazione… E chi è venuto a contatti con noi non può negarlo. Ebbene????? Dov’è quella schiera infinita di persone che vogliono aprire in centro storico????? Dove sono tutte quelle persone che vogliono applicarsi in qualcosa di diverso che non sia il posto fisso o… un posto al sole di via Roma??? Ci dispiace, ma noi registriamo una scarsa capacità imprenditoriale e una scarsa iniziativa generalizzata. E non è sempre colpa degli affitti richiesti… Da parte nostra ve lo garantiamo!!! In attesa di gente con buoni e operosi intenti, un saluto.

    (Famiglia Corbelli… quelli della “Bottega del vino”)