Nonostante il tempo così così c'è stata una buona affluenza di pubblico (paragonabile a quella della serata del 25 luglio), ieri sera, all'osservatorio astronomico del nostro Appennino, sulla Sparavalle. L'occasione diciamo così "popolare" era la cosiddetta "notte di S. Lorenzo", nota per la coincidenza con la pioggia di stelle cadenti teoricamente più corposa dell'intero anno.
"Ad inizio serata (già alle 20,30), addirittura prima dell'orario di apertura (che avevamo fissato alle 21,30) - dice Stefano Campani, esperto del Gadar, Gruppo astrofili dell'Appennino reggiano - ha cominciato ad arrivare un po' di gente, sconsolata per il cielo tutto coperto. Abbiamo piazzato fuori tre strumenti aggiuntivi per favorire le osservazioni della tanta gente presente nel caso si fosse aperto il cielo".
"Verso le 21,30 - prosegue Stefano - abbiamo cominciano a spiegare quali siano le dimensioni dell'universo nella saletta di accoglienza e a rispondere alle curiosità delle persone intervenute".
Poco più tardi il cielo ha cominciato ad aprirsi e mentre all'interno dell'osservatorio continuavano le spiegazioni all'esterno si cominciavano a puntare i primi oggetti.
"Dal telescopio principale abbiamo mostrato Giove e la Luna, unici oggetti ben visibili a causa della serata non buona. Il tempo non ci ha favorito, ma verso fine serata il cielo era quasi sgombro da nubi".
"Come l'altra volta - conclude l'appassionato - ci scusiamo se, a causa dell'affluenza notevole di persone, qualcuno non ha avuto sufficiente tempo per l'osservazione nonostante i quattro strumenti disponibili. Abbiamo chiuso la serata verso l'1,30".