Il paese di Vaglie è uno dei luoghi simbolo del progetto Parco nel mondo, poiché se qui l’emigrazione è stata massiccia, grandissimo però è rimasto il legame di chi è andato via con il paese. D’inverno a Vaglie vecchia c’è un solo abitante, ma d’estate il borgo si riempie di nuovo grazie ai duecento emigranti che ritornano alle case di famiglia durante i mesi estivi: il paese si riempie di voci e di suoni, le case che restano chiuse buona parte dell’anno si riaprono.
Queste persone sono i cittadini affettivi del Parco nazionale a cui è rivolto il progetto Parco nel mondo; coloro che vivono in luoghi diversi ma continuano a considerare il proprio paese d’origine come il luogo di riferimento, a cui tornare non appena possibile. Nei giorni scorsi tre di queste persone hanno ricevuto l’attestato di cittadinanza affettiva del Parco nazionale dal sindaco di Ligonchio Giorgio Pregheffi e dal presidente del Parco Fausto Giovanelli. Sono state individuate come esempi di quello che davvero significa l’essere cittadino affettivo, perché le vediamo impegnate da anni in iniziative per mantenere vivo un territorio che considerano casa loro, anche se ufficialmente risiedono altrove.
Si tratta di Aldo Ceccardi, che vive in provincia di Bergamo, dove il padre si trasferì per motivi di lavoro quando lui era un bambino. Ricevendo l’attestato ha detto: “Non riesco a staccarmi da questo posto, anche quando sono a Bergamo il mio pensiero rimane qui”. Infatti torna ogni fine settimana, in ogni stagione dell’anno alla sua casa di Vaglie, dove ha investito anche in un’azienda agricola, in cui lavora personalmente appena può perché ha grande passione per la terra e i lavori agricoli
La seconda cittadina affettiva è la signora Sandra Raffaelli, che afferma con orgoglio di sentire la casa dei nonni, in cui è nata, come la sua vera casa, anche se ha costruito la propria vita a La Spezia. Sandra afferma di percepire attorno a sé un’atmosfera del tutto diversa quando si trova qui in montagna, permeata ancora dei valori tradizionali e delle storie raccontate dai nonni, che per lei sono state una scuola di vita di cui ha fatto sempre tesoro, le stesse parole sono state pronunciate dalla figlia, Annalisa, anche lei nuova cittadina affettiva del Parco, che fin da piccolissima ha imparato a conoscere e ad amare Vaglie e la terra d’Appennino, da cui ha assorbito l’amore per la natura e la tradizione. Sandra e Annalisa hanno fatto sì che i racconti e le sensazioni vissute nei soggiorni a Vaglie divenissero un bagaglio di conoscenza e di cultura a cui attingere ma anche da trasmettere agli altri, tanto che hanno raccolto tutto questo in un volume di novelle.
La consegna degli attestati è stata quindi molto sentita, proprio per il grande valore che queste persone assegnano al proprio paese d’origine, è stato un altro passo nella formazione dell’“anagrafe affettiva” dei comuni del Parco, dove vengono inseriti tutti coloro che hanno mantenuto un forte legame con la nostra montagna.