Finale col botto per la festa dell’agricoltura di Corneto. “Stanotte il cielo sarà illuminato dal tradizionale spettacolo pirotecnico - spiega Giuseppe Lombardi, il portavoce degli organizzatori - che chiuderà ufficialmente la venticinquesima edizione. Quest’anno la festa l’abbiamo voluta dedicare in particolare al suo ideatore, l’indimenticato parroco don Maurizio Boccedi, tragicamente mancato il 14 aprile 1991 a seguito di un incidente stradale”.
Racconta Lombardi: “Erano i primi anni ottanta e la chiesa e la canonica avevano bisogno di un urgente restauro, ma i fondi erano praticamente inesistenti. Don Maurizio ‘inventò’ così la manifestazione e trovò immediatamente l’appoggio di un intero paese”.
Negli anni successivi, con i ricavati della festa “è stata sistemata la chiesa - continua il rappresentante dei volontari - e sono state finanziate, come avviene anche oggi, molte altre strutture e opere sociali a favore della comunità locale, ma non solo. Un ringraziamento va anche a don Paolo Cattani e a don Raimondo Zanelli, l’attuale parroco, che hanno portato avanti il progetto di don Maurizio, al quale abbiamo intitolato il salone polivalente e il parco giochi, in cui è anche presente un cippo commemorativo a lui dedicato”.
Il programma odierno della manifestazione prevede, in mattinata, l’apertura della mostra hobbistica e del piccolo artigianato, la messa, il pranzo a base delle “ricette di una volta”, il concerto pomeridiano di Marika Benatti, la cena in pizzeria o con i “prodotti tipici della cucina contadina”, il ballo con orchestra, la premiazione del concorso forografico, l’estrazione della lotteria e i fuochi d’artificio.
“Sono venticinque anni di festa - conclude Giuseppe Lombardi - ma anche di storia della nostra comunità. Dietro ogni edizione ci sono stati il lavoro e l’impegno nascosto e umile di tante persone di buona volontà, alcune delle quali ormai presenti solo nel ricordo, che con tenacia e pazienza hanno contribuito a renderla sempre più bella ed importante. Anche quest’anno Corneto ha cambiato volto e si è trasformato in un palcoscenico naturale, aprendo le sue porte a tutti coloro che hanno voglia di scoprire i suoi luoghi e la sua gente, in un contesto ambientale dove le vicende storiche e la cultura sono intimamente legate all’attività rurale”.