Riceviamo e pubblichiamo.
-----
La gestione della caccia da parte della Provincia di Reggio Emilia merita una grande attenzione, soprattutto considerato il grande apporto economico che la stessa può portare a livello territoriale. A tal proposito, è bene analizzare gli ultimi atti in materia della giunta provinciale.
Con propria delibera del 3 giugno 2009 essa indicava i nominativi dei componenti dei consigli direttivi dagli Ambiti territoriali di caccia (A.T.C.); tralasciando il fatto che tali nomine sono avvenute a pochissimi giorni dalle elezioni amministrative – il che fa pensare che le trattative si siano svolte parallelamente alla campagna elettorale, diventando, per certi versi, parte integrante della stessa –, quello che preme sottolineare è come queste siano avvenute senza il minimo dialogo con le forze di opposizione, come sarebbe stato, non solo istituzionalmente, ma anche formalmente e praticamente, più corretto.
La provincia, nella medesima delibera (pag. 16), afferma esplicitamente, riferendosi all’A.T.C. RE4: “Si evidenziano una serie di anomalie in materia di gestione faunistico–venatoria nel periodo 2001–2007”. L’allora assessore con delega alla caccia era Ferruccio Silvetti, che oggi viene proposto dalla Provincia quale proprio rappresentante nel medesimo A.T.C. Mi chiedo, quindi, quale ruolo di garanzia e controllo abbia avuto la Provincia negli anni passati, se sotto la sua supervisione sono avvenute “una serie di anomalie” mai sanate, e che controllo e garanzia vi saranno per l’avvenire, se l’assessore delegato di allora, che avrebbe dovuto controllare, oggi entra nel consiglio direttivo di quello stesso A.T.C. in cui sono verificate tali anomalie, senza alcun intervento dell’ente.
Questa delibera, in pratica, sembra maggiormente indirizzata a compensare gli equilibri elettorali di alcuni comuni, fra tutti Castelnovo ne' Monti e Vetto, piuttosto che costruita per dare risposte pratiche ai problemi della caccia in montagna.
Infine, la fauna gestita dagli A.T.C. è patrimonio indisponibile dello Stato e la passata Amministrazione provinciale ha commesso gravi errori in merito alla gestione degli ungulati: sono aumentati i danni all'agricoltura e la densità degli stessi, fatto che ha provocato piccole epidemie che gravano negativamente sui bilanci dei comuni.
Quello che si chiede alla Provincia è una maggior trasparenza ed un maggior coinvolgimento, per una gestione migliore e più oculata della caccia.
(Tommaso Lombardini, consigliere provinciale Pdl)
* * *
Di seguito il testo integrale del documento del consigliere di opposizione.
Con la presente, il sottoscritto consigliere interroga la Presidente della Giunta Provinciale in merito alla delibera n. 226 del 3 Giugno 2009, riguardante l'argomento inserito al n° 26 dell’ordine del giorno in merito alla “nomina dei Consigli direttivi degli Ambiti territoriali di caccia (A.T.C.) della Provincia di Reggio Emilia”, Prot. Ref. n. 2009/39158, approvata all’unanimità dalla Giunta della Provincia di Reggio Emilia.
Considerato che
la Provincia di Reggio Emilia, vista la propria Deliberazione n° 201 del 01.07.2008, “Definizione dei perimetri degli Ambiti Territoriali di Caccia della Provincia di Reggio Emilia”; vista, altresì, l'ulteriore propria deliberazione n° 60 del 03.03.2009, con la quale è stata confermata per dodici mesi la perimetrazione individuata con la sopraccitata D.G.P, n° 201/2008, con particolare riferimento alla situazione dell'A.T.C. RE4 “Montagna”, è stata prevista una “fase sperimentale di verifica volta ad una prossima conferma definitiva dei confini delle perimetrazioni o una sua trasformazione”, prevedendo, inoltre, un percorso di rinnovamento all'interno dello stesso A.T.C. RE4 “Montagna”, da attuare in tempi certi, che tenesse conto delle seguenti esigenze prioritarie:
- rinnovo degli organi direttivi, con l'inserimento di persone che dimostrino una forte senso di appartenenza ed attenzione ad intraprendere forme gestionali rispettose di tutte le istanze provenienti dal mondo agricolo, dal mondo venatorio, dal mondo ambientalista e dalla società civile;
- miglioramento dei rapporti fra i diversi settori di gestione faunistico-venatoria con particolare riferimento a gestione degli ungulati e gestione della piccola fauna;
- maggiore e più diffusa distribuzione della rappresentatività rispetto alle varie realtà comunali, con una più equilibrata presenza di rappresentanti provenienti dalle diverse are territoriali;
- maggiore collaborazione dell'ATC RE4 “Montagna” nell'attuazione delle politiche ambientali e protezionistiche del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano;
- verifica della possibilità di un maggiore coinvolgimento degli operatori turistici nella elaborazione delle strategie gestionali, in modo da creare sinergie di sviluppo per tutte le realtà territoriali montane;
- implementare i rapporti di collaborazione con l'ATC confinante al fine di rendere più omogenea la gestione faunistico-venatoria";
considerato altresì che
a seguito della situazione venutasi a creare negli anni, di forte ed ormai difficilmente componibile conflitto fra le diverse rappresentanze costituenti lo stesso A.T.C. RE4, si è resa necessaria una serie di approfondimenti, cosi come disposto dalla citata D.G. n° 201 dell'1.7.2008;
tali approfondimenti hanno determinato la scelta di mantenere unito l'A.T.C. RE4 “Montagna”, almeno per una fase sperimentale, nonostante le richieste avanzate da più parti di accorpare alcuni Comuni all’A.T.C. RE3 “Collina”;
si è reso necessario, a tal fine, un lavoro lungo ed impegnativo, che ha determinato lo slittamento del termine entro il quale la provincia avrebbe dovuto procedere a nominare i nuovi Consigli Direttivi degli AA.TT.CC. provinciali e che, concluso l'iter, occorre pertanto procedere con celerità a nominare gli organismi;
Vista
la Legge Regionale 15 febbraio 1994 in merito alle “Disposizioni per Ia protezione della fauna selvatica e per l'esercizio venatorio”;
Certi
che la Giunta provinciale nella definizione degli A.T.C. provinciali abbia rispettato le quote previste dalle disposizioni vigenti che prevedono la composizione degli stessi con le seguenti percentuali:
- per il 30% dai Rappresentanti delle Organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale e presenti in forma organizzata sul territorio;
- per il 30% delle associazioni nazionali venatorie riconosciute e presenti in forma organizzata sul territorio;
- per il 20% dai rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale riconosciute e presenti sul territorio;
- per il 20% dai rappresentanti della Provincia territorialmente interessata;
Dato atto
che gli statuti degli AA.TT.CC. provinciali sono divenuti esecutivi in data 06.10.2008 (Disposizione del Dirigente Unità di Progetto Gestione faunistico – venatoria e forestazione Prot. n° 74418/12/08);
Atteso
che, in attuazione della deliberazione di Giunta Regionale n°772 del 26 maggio 2008, avente per oggetto: “Direttive per la predisposizione dello Statuto degli Ambiti territoriali di caccia (A.T.C.) della Regione Emilia Romagna”, gli Statuti degli A.T.C. provinciali prevedono Consigli Direttivi formati da 20 componenti.
che, in attuazione della medesima, deliberazione di Giunta Regionale n°772 del 26 maggio 2008, gli Statuti degli AA.TT.CC. provinciali prevedono le modalità con le quali le associazioni e le organizzazioni provvedono a designare i nominativi dei candidati alla nomina nei Consigli Direttivi degli AA.TT.CC. e dispongono, altresì, che il Presidente dell'A.T.C., verificato il possesso dei requisiti previsti per i componenti il Consiglio, faccia pervenire alla Provincia i dati, i documenti acquisiti e i nominativi designati dalle associazioni;
Atteso
che, ai sensi dell’art 32 (Organi dell'A.T.C.) della L.R. 8/1991, i Presidenti degli AA.TT.CC. provinciali hanno presentato alla Provincia i dati, i documenti acquisiti e i nominativi designati dalle Associazioni per la nomina dei nuovi Consigli Direttivi degli AA.TT.CC.;
Considerato inoltre
che la Provincia, ai sensi dell'art. 32, comma 3, della Legge Regionale 15 febbraio 1994, n°8, ricevute le designazioni, verificate le eventuali incompatibilità e, per i propri rappresentanti, sentiti i Comuni interessati, deve provvedere alla nomina dei componenti i Consigli Direttivi degli AA.TT.CC.;
le “direttive” di cui alla citata D.G.R. n° 7722/2008, sono indirizzate agli AA.TT.CC., e che quanto viene stabilito dagli Statuti degli AA.TT.CC. in ordine alle modalità di presentazione delle designazioni non deve ritenersi vincolante per la Provincia, che deve attenersi unicamente a quanto stabilito dalla L.R. n° 8/1994 e successive modifiche;
Considerato tuttavia
che l'ordine di priorità nelle designazioni espresse dalle associazioni e organizzazioni costituisca un elemento indicativo nel procedimento di nomina dal quale la provincia possa motivatamente discostarsi qualora esistano seri motivi riguardanti il buon funzionamento dell'A.T.C. stesso, e che il vincolo principale sia quello di rispettare la rappresentatività delle singole associazioni ed organizzazioni all’interno dei Consigli Direttivi;
che l'esigenza di rinnovamento all'interno dell' A.T.C. RE04 “Montagna”, richiesta dalla già citata D.G.P. del 03/03/2009 n° 60, non possa prescindere dal rinnovamento delle composizioni dell'organo collegiale decisionale (Consiglio Direttivo) attraverso l’inserimento di figure rappresentative ed al tempo stesso in grado di proporre mediazioni utili al mantenimento dell'unità oltre che della buona gestione dello stesso A.T.C. RE04 “Montagna”.
che alcune designazioni effettuate dalle associazioni venatorie e di protezione ambientali non sembrano rispondere alle esigenze di rinnovamento auspicate e necessarie, poiché riproporrebbero schemi della passata gestione dell’A.T.C. RE04 “Montagna”, la quale ha evidenziato una insufficienza nella risoluzione dei problemi del territorio montano, con riferimento in particolare alle seguenti tematiche:
- rapporti con il mondo agricolo;
- gestione della piccola fauna stanziale;
- attuazione di politiche ambientali innovative;
- coinvolgimento degli Operatori turistici nella elaborazione delle strategie gestionali;
- sinergie di sviluppo con tutte le realtà territoriali;
- collaborazione con l'A.T.C. confinante;
Ritenuto pertanto
necessario procedere a nominare, tra i soggetti indicati dalle associazioni venatorie, di protezione ambientale e organizzazioni, alcune figure nuove, al fine di favorire il cambiamento necessario al pieno rispetto delle normative vigenti.
Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta Provinciale, nella persona del Presidente ovvero dell’assessore delegato nella materia in oggetto, sui seguenti quesiti:
1. se la deliberazione n°226, del 03/06/2009, della Giunta della Provincia di Reggio Emilia, avesse i requisiti per essere definita urgente e, qualora la risposta fosse affermativa, quali fossero i motivi dell’urgenza, tali da giustificare il comportamento della Giunta Provinciale che ha ritenuto di dare l’immediata esecutività;
2. se tale urgenza non fosse, invece, determinata dall’esigenza di formalizzare accordi preelettorali maturati in riunioni alle quali hanno partecipato diversi Sindaci, dando vita, per l’appunto, ad un censurabile comportamento, in quanto preparato nel tempo e messo in atto a pochi giorni dalla scadenza elettorale, con particolare riferimento ai comuni di Castelnovo ne’ Monti e Vetto;
3. se corrisponda al vero che la Presidente Sonia Masini abbia partecipato alla discussione della Delibera di Giunta Provinciale n° 226 del 03/06/2009;
4. se corrisponda al vero che la Provincia di Reggio Emilia. con la propria Deliberazione n° 201 del 01.07.2008 “Definizione dei perimetri degli Ambiti Territoriali di Caccia della Provincia di Reggio Emilia” e con ulteriore deliberazione n° 60 del 03.03.2009, abbia confermato per dodici mesi la perimetrazione individuata con la sopraccitata D.G.P. n° 201/2008, con particolare riferimento alla situazione dell'A.T.C. RE4 “Montagna”;
5. se corrisponda al vero che, in merito a quanto sopra, è stato previsto per l’A.T.C. RE 04 “Montagna” una “fase sperimentale di verifica volta ad una prossima conferma definitiva dei confini delle perimetrazioni o una sua trasformazione” e se ciò sia legittimo e cosa intenda esattamente la Provincia per “trasformazione”;
6. se corrisponda al vero che la Provincia ha previsto un percorso di rinnovamento all'interno dello stesso A.T.C. RE4 “Montagna”, da attuarsi in tempi certi, che tenesse conto dell’esigenza prioritaria del rinnovo radicale degli Organi direttivi, con l'inserimento di persone che dimostrino una forte senso di appartenenza ed attenzione ad intraprendere forme gestionali rispettose di tutte le istanze provenienti dal mondo agricolo, dal mondo venatorio, dal mondo ambientalista e dalla società civile, e quale criterio principale si sia adottato nel scegliere personalmente queste persone;
7. se la Giunta, menzionando il miglioramento dei rapporti fra i diversi settori di gestione faunistico – venatoria, con particolare riferimento a gestione degli ungulati e gestione della piccola fauna, sia a conoscenza di fatti o circostanze negative e/o problematiche accadute all’interno dell’A.T.C. RE 4 “Montagna” e per quale motivo la Provincia, che ha l’obbligo di vigilare, non abbia provveduto a sedare le stesse;
8. se la Giunta provinciale, provvedendo a suo piacimento ad una maggiore e più diffusa distribuzione della rappresentatività rispetto alle varie realtà comunali, con una più equilibrata presenza di rappresentanti provenienti dalle diverse aree territoriali, non abbia violato quanto acquisito agli atti con prot. n° 71331 del 23/10/2008 in riguardo alle nomine delle varie associazioni in seno al Comitato Direttivo dell’A.T.C. RE 4 “Montagna” e se, così facendo, le nomine non si debbano ritenere illegittime e non conformi ai sensi dell'art. 32, comma 3, della Legge Regionale 15 febbraio 1994, n°8;
9. se, pur auspicandosi maggiore collaborazione dell'A.T.C. RE4 “Montagna” nell'attuazione delle politiche ambientali e protezionistiche del Parco Nazionale dell' Appennino Tosco-Emiliano, si abbia notizia di qualche evento nel quale l’A.T.C. stesso non abbia collaborato con l’Ente Parco o, addirittura, abbia pregiudicato la sua funzionalità e/o recettività turistica;
10. se corrisponda al vero che l’A.T.C. RE 04 “Montagna” ha sempre provveduto alla gestione degli ungulati dislocati all’interno della perimetrazione del Parco, nell’aspetto oneroso per lo stesso Ente, e cioè nel provvedere ai rimborsi delle colture agricole danneggiate dagli stessi senza mai avere avuto aiuto e collaborazione dall’Ente Parco stesso;
11. se la Provincia, per debellare tale situazione avanti citata e difficilmente sopportabile dal mondo agricolo, abbia intenzione di impegnarsi presso l’Ente Parco in considerazione ad un indispensabile intervento selettivo venatorio all’interno della perimetrazione del Parco nazionale tosco-emiliano;
12. quale comportamenti intenda adottare la Giunta provinciale nel volere verificare la possibilità di un maggiore coinvolgimento degli Operatori turistici nella elaborazione delle strategie gestionali legate alle realtà territoriali montane;
13. quale comportamento intenda adottare la Giunta provinciale nel volere implementare i rapporti di collaborazione con l'ATC confinante al fine di rendere più omogenea la gestione faunistico – venatoria;
14. se la Provincia, determinando la scelta di mantenere unito l'A.T.C. RE4 “Montagna”, almeno per una fase sperimentale, nonostante le richieste avanzate da più parti di accorpare alcuni Comuni all’A.T.C. RE3 “Collina” non abbia negato un diritto alla maggior parte dei Cacciatori firmatari della petizione;
15. se corrisponda al vero che gli statuti degli AA.TT.CC. provinciali sono divenuti esecutivi in data 06.10.2008 (Disposizione del Dirigente Unità di Progetto Gestione faunistico-venatoria e forestazione Prot. 74418/12/08) e per quale motivo la Provincia sia inadempiente in merito ai rinnovi degli AA.TT.CC. provinciali;
16. se corrisponde al vero che la deliberazione di Giunta Regionale n°772 del 26 maggio 2008, prevede che gli Statuti degli AA.TT.CC. provinciali indichino le modalità con cui le associazioni e le organizzazioni provvedono a designare i nominativi dei candidati alla nomina nei Consigli Direttivi degli AA.TT.CC. e dispongano, altresì, che il Presidente dell’A.T.C., verificato il possesso dei requisiti previsti per i componenti il Consiglio, faccia pervenire alla Provincia i dati, i documenti acquisiti e i nominativi designati dalle associazioni;
17. se corrisponda al vero, considerato quanto sopra, che la Provincia possa motivatamente discostarsi, qualora esistano seri motivi riguardanti il buon funzionamento dell'A.T.C. stesso, dai criteri indicati, e se sia corretto adottare come vincolo principale quello di rispettare la rappresentatività delle singole associazioni ed organizzazioni all’interno dei Consigli Direttivi, decidendo fra diversi nominativi designati, e per quale eventuale motivo non si sia seguita la scaletta delle nomine presentate dalle varie associazioni;
18. se siano state rispettate le nomine che i Presidenti degli AA.TT.CC. provinciali hanno presentato alla Provincia;
19. se corrisponda al vero che la Provincia, ai sensi dell'art. 32, comma 3, della Legge Regionale 15 febbraio 1994, n°8, ricevute le designazioni e verificate le eventuali incompatibilità per i propri rappresentanti, ha provveduto a sentire i Comuni interessati;
20. se corrisponda al vero che l'esigenza di rinnovamento all'interno dell’A.T.C. RE04 “Montagna”, richiesta dalla già citata D.G.P. del 03/03/2009 n°60, non possa prescindere dal rinnovamento delle composizioni dell'organo collegiale decisionale (Consiglio Direttivo) attraverso l’inserimento di figure rappresentative ed al tempo stesso in grado di proporre mediazioni utili al mantenimento dell'unità e della trasparenza, oltre che della buona gestione, dello stesso A.T.C. RE04 “Montagna”, e sicuramente dal rispetto delle disposizioni Regionali in materia;
21. se corrisponda al vero che alcune designazioni effettuate dalle associazioni venatorie, agricole e di protezione ambientali non rispondono alle esigenze di rinnovamento auspicate e necessarie, poiché riproporrebbero schemi della passata gestione dell’A.T.C. RE04 “Montagna”, quali siano queste nomine e quale criterio si sia adottato per giudicare a priori queste persone;
22. se corrisponda al vero che la Provincia ha effettuato dei controlli, ai sensi dell'art. 32, comma 3, della Legge Regionale 15 febbraio 1994, n° 8, e che, alla luce degli stessi, siano stati evidenziati una serie di anomalie in materia di gestione faunistico – venatoria nel periodo 2001/2007, la cui responsabilità risulterebbe da attribuire al presidente uscente del Consiglio Direttivo;
23. qualora quanto citato al capoverso precedente corrisponda al vero, molto scettici sulle responsabilità individuali del Presidente e non della maggior parte del Consiglio Direttivo in parte riproposto, si chiede. per quale motivo non si sia provveduto a sostituire la sua nomina fra quelle pervenute;
24. qualora quanto citato ai capoversi precedenti corrisponda al vero, per quale motivo si sia provveduto a designare, fra i Tecnici indicati dalla Provincia il sig. Silvetti Ferruccio, con aspirazioni di presidenza, il quale ha ricoperto l’incarico di Assessore Provinciale, quindi con responsabilità dirette di controllo sugli A.T.C., in un periodo nel quale vengono evidenziate, proprio dalla Provincia, una serie di anomalie in materia faunistico – venatoria, con numerose polemiche emerse nel periodo stesso e legate ad argomenti evidenziati dalla Provincia nella Delibera in questione, e giudicati dalla stessa carenti e insufficienti nella risoluzione delle varie problematiche del territorio montano;
25. se corrisponda al vero che con nota del 01.06.2009 (prot. 39961/,131/09) venisse confermata l’esistenza delle anomalie citate nella gestione dell'A.T.C. RE4 “Montagna” e se corrisponda al vero che esisterebbero diverse richieste di commissariamento riguardanti il periodo 2001/2007 a firma del Comandante della Polizia Provinciale e, qualora fosse confermato, per quale motivo non si sia mai provveduto a prenderle in seria considerazione;
26. cosa intenda la Giunta provinciale nel riservarsi la possibilità di ulteriori ed eventuali provvedimenti al fine di assicurare la piena legittimità di tutti gli atti degli A.T.C. provinciali, quando si disinteressa della mancanza di trasparenza degli stessi garantita dalla legislazione regionale in merito e l’Assessore competente non sempre, come dovuto, risponde alle richieste di intervento allo stesso formalmente inviate;
27. se corrisponda al vero che la Provincia di Reggio Emilia, per il solo A.T.C. RE4 “Montagna”, abbia previsto una durata in carica limitata del Consiglio Direttivo;
28. se corrisponda al vero che entro il termine del 30 luglio 2009 si dovrà provvedere all’insediamento dei nuovi organismi con l'insediamento dei nuovi Consigli Direttivi e se corrisponde al vero che esistono diversi ricorsi in merito per quanto riguarda l’A.T.C. RE4 “Montagna” che comporterebbero la necessità di effettuare impegni di spesa per accreditare le decisioni adottate con la delibera in questione;
29. se corrisponda al vero che in A.T.C. RE 03 “Collina” si provvede ad assegnare più capi di ungulati da abbattere, con metodi selettivi ogni singolo “selecacciatore”, di quanto previsto dalla legislazione regionale in merito.
Provincia equilibrista?
A proposito di equilibri, la Provincia dovrebbe riservare all’opposizione almeno uno dei quattro componenti del nuovo Consiglio direttivo di Atc Montagna, poichè, trattandosi di patrimonio dello Stato, meglio coinvolgere anche la opposizione… Silvetti? Ad alcuni non è gradito e lo ritengono addirittura in conflitto (chi era controllore degli Atc come assessore, non potrebbe, ora, divenire il controllato). Molti potrebbero essere meglio? Ma molti di più, credo potrebbero essere peggio! L’importante è partire da subito (a proposito, quando si insedia il nuovo Consiglio? A Natale?) col piede giusto, predisposti all’ascolto e alla collaborazione. Quando si gestisce un bene dello Stato occorre sentirsi NON al comando dei cacciatori bensì al loro servizio.
(Umberto Gianferrari)