Home Cronaca Scompare anche il dottor Ciro Canovi di Felina

Scompare anche il dottor Ciro Canovi di Felina

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Giorni caldi. Un caldo che spesso si fa sentire anche in decessi più frequenti, come capita talvolta nei mesi estivi, particolarmente nelle giornate in cui la colonnina del mercurio si alza parecchio, oltre i trenta gradi.

Sono scomparsi il dottor Ciro Canovi, Sergio Guidetti e Ada Silvi.

Il primo, Ciro Canovi, 86enne, deceduto questa mattina, lascia la moglie Elena, i figli Camilla ed Alessandro, il genero Giorgio, la nuora Paola. I funerali si svolgeranno lunedì 27 luglio, alle ore 16, partendo dalla casa dell'estinto, in Felina, alla volta della chiesa parrocchiale locale, dove si celebrerà la S. Messa. Indi il corteo proseguirà per il vicino cimitero. Domani sera, domenica 26 luglio, alle ore 21, verrà recitato il Rosario presso l'abitazione dell'estinto.

Sergio Guidetti, 84enne, del quale si è appena svolto il funerale presso la parrocchiale di Castelnovo ne' Monti, lascia la moglie Licia Croci e i figli Elvira, Camillo, Paolo, Elisabetta ed Antonio. La famiglia chiede che eventuali offerte vengano fatte all'associazione "I sentieri del sollievo".

Infine Ada Silvi, vedova Cosmi, 83enne, che, scomparsa questa notte, lascia la figlia Silvia, il genero Flavio, i nipoti Cora ed Eusebio, il fratello Giorgio. I suoi funerali ci saranno lunedì 27 luglio, alle ore 10, partendo dalla casa dell'estinta (via Fratelli Cervi, 15, Castelnovo) per la soprastante chiesa parrocchiale della Pieve, ove si celebrerà la S. Messa funebre. Quindi il corteo si dirigerà alla volta del locale cimitero.

2 COMMENTS

  1. Dott. Ciro
    Da bambino mio padre diceva: “Bsogna ciamar al dotor!!!”. Quante volte abbiamo avuto bisogno e puntualmente ci ha sempre aiutato con grande professionalità e competenza. Grazie, Dottor Ciro.

    (Fam. Domenico Zanetti, Marola)


  2. Carissimo dottore, lei era semplicemente il “mio” dottore, quello che mi aveva curato i malanni di bambina, il dottore che entrava in casa sempre con una battuta in dialetto e un sorriso, quello che c’era sempre, disponibile, a qualunque ora del giorno e della notte. Il “mio” dottore, e la sua Elena, la sua sposa discreta, dolce, gentilissima, che ti accoglieva e riferiva i messaggi se lui era fuori. Un medico con quella capacità, forse innata, di capire al volo, guardandoti in faccia, che cosa avevi. Non c’era bisogno di tanti esami, non c’era bisogno di ecografie, radiografie: ti visitava, ti guardava negli occhi e capiva… e difficilmente le sue diagnosi erano sbagliate! Quante volte, anche dopo aver dovuto cambiare medico dopo il matrimonio, mi sono rivolta a lui! E a lui ho portato anche i miei figli, invece di farli seguire dai pediatri, non completamente convinta dalle varie “mode” in fatto di svezzamento ed altro.
    Carissimo dottor Ciro, come non ricordare quando se la fece a piedi nella neve per far nascere quella bambina di Gombio? E quante altre volte ha dovuto affrontare simili avversità? La sua umanità, la sua apparente ruvidezza la facevano sentire uno di famiglia e, con tutto il rispetto e la stima per i medici che ho avuto dopo e che ho, in nessuno ho trovato quella sensazione di familiarità che ti fa sentire a tuo agio, protetta, ascoltata.
    Cara Camilla, volevamo intervistarlo, ricordi? Scrivere di lui e su di lui. Ora è tardi. A te, a tuo fratello, alla signora Elena, ai nipoti, le più sentite condoglianze. Il dottor Ciro rimarrà sempre il “mio” dottore; per voi, un grande papà.

    (Normanna Albertini)