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Quanto verde tutto intorno e ancora più in là…

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Queste immagini, quasi una sequenza da film, documentano lo stato di uno dei tanti svincoli lungo la statale 63. Titolo e parte del sottotitolo - forse qualcuno li avrà riconosciuti - sono remember di una vecchia canzone della PFM. Ma, osservandolo bene quel ciuffolone vegetale che "deborda" dal sicurvia, sembra di trovarsi di fronte ad una specie di "blob"... Ah, statale statale che cerchi chi ti curi un pochino di più dell'azienda che a ciò dovrebbe provvedere. Inutile sperarci più, ormai: rimarresti statale... e quale.

Per tornare alle foto, Palmo Domenichini, che ce le invia (e che ringraziamo), scrive: "Questo è lo stato dello svincolo d'uscita dalla ss 63 dopo la galleria del Seminario in direzione Casina. Intendiamoci, non è cosa pericolosa - come sappiamo ci sono ben altri proplemi su questa strada - ma questo da un po' l'immagine dell'abbandono della ss63 e di conseguenza del nostro Appennino reggiano".

8 COMMENTS

  1. Nulla di nuovo
    Non è una novità, l’erba viene tagliata in autunno, le strisce antinebbia vengono fatte in primavera, il sale per il ghiaccio arriva a marzo. Questa è l’Anas. Ora dice che non ha soldi per intervenire. E noi pendolari continuiamo a crederci e a tacere. Brutta roba. Quando cominceremo ad arrabbiarci davvero.

    (Enrico Bini)

  2. I cari vecchi stradini!!!
    Ma ve lo ricordate quel signore col sigaro che girava solitario per la nostra statale con il badile in mano, faceva ancora parte degli “stradini”… Era rimasto da solo, era l’ultimo esemplare, forse cosciente di essere in via d’estinzione; dopo di lui è rimasto un vuoto incolmabile… E di questa “estinzione” se ne vedono le conseguenze. Nella stessa condizione, ora, versano le numerose “abitazioni” abbandonate di tale specie: i cantonieri. Qui ci vorrebbe un minuto di silenzio.

    (Commento firmato)

  3. Le profezie che si autoavverano
    L’Appennino è “abbandonato” soprattutto da chi sa solo ripetere che è abbandonato e chiede chissà quali miracoli dall’alto e da altri piuttosto che proporre iniziativa e innovazione proprie. Lo svincolo di Ca’ del Merlo, con o senza rampicanti sul guard rail, rappresenta a ben vedere la più grande opera pubblica stradale realizzata in Appennino negli ultimi 50 anni. Un grande investimento dello Stato che, con o senza “guzedre” sul guard rail, ha accorciato bene il tempo di percorrenza tra la montagna e la città. Basta piangere! I nostri nonni, senza strada, senza acqua e senza luce si sono dati da fare e qualcosa hanno risolto. Oggi abbiamo cento volte di più. Diamoci da fare.

    (Caterina Manari)

    —–

    @CImmaginiamo che chi chiede maggiore attenzione alla statale 63 (e non si può dire che non ne abbia ben donde!) faccia esattamente ciò che lei dice chiudendo la sua: si dà da fare (come può).
    Alternative? Bloccare la circolazione (non si farebbe poi così fatica…)? Prendere in mano badili e quant’altro e provvedere direttamente? Allora, visto che siamo in tempi di @Cfederalismo#C e di rivendicazioni di padronato a casa nostra, ripudiamo l’ANAS e sostituiamola con l’ASAR, l’Azienda strade Appennino reggiano. Un ente tutto nostro per sistemarci da soli il nostro territorio. Così mettiamo anche lo stop ai lamenti che nessuno lassù (a Bologna, a Roma) ci vuole bene. Che ne dice?

    (red)#C

  4. Diamoci da fare
    Vorrei rispondere alla Sig.ra Caterina Manari, che non conosco. Sì, è vero, 50 anni fa si stava peggio, ma siamo nel 2009 e sulle strade va fatta manutenzione, visto che alcuni, non tutti, paghiamo le tasse. Adesso oltre a pagarle per avere servizi che non ci vengono dati, ci dovremmo dare da fare? E in che modo, visto che neanche i comuni possono intervenire sulla 63?
    Cordiali saluti da un utente della statale.

    (Lorenzo Fabbiani)

  5. Adottiamo la SS 63
    Avevo già scritto una volta con una idea provocatoria: la possibilità da parte di ogni comune di adottare la SS 63 e il comune si autogestisce e tiene in ordine il proprio tratto. Nessuno di voi è mai andato in Trentino in qualsiasi mese dell’anno con qualsiasi tempo? Avete mai visto le loro aree di sosta? Quante ce ne sono, come sono tenute? E tutto il resto? Si parla tanto della viabilità del sud ma anche noi siamo molto a sud..

    (Commento firmato)

  6. Era meglio non farlo…
    Lo svincolo “verde” è quello sotto Migliara, un’opera faraonica inutile, perchè a 2 km c’è lo svincolo di Casina e ad altri 2 quello di Ca’ del Merlo. Se ben ricordo lo svincolo non era previsto dall’ANAS ma l’ASAR dell’epoca (comuni. ecc.) lo pretesero. C’era chi diceva che con i soldi dello svincolo si sarebbe completata la galleria del seminario. Col senno di allora era meglio non farlo.

    (mc)