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Nel 25esimo anno dalla fondazione la Banca di Cavola e Sassuolo registra un ottimo bilancio

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Sensibile crescita, nel 2008, per Banca di Cavola e Sassuolo, l’Istituto di credito cooperativo che proprio lo scorso anno ha aperto due nuove filiali nella nostra provincia (Montecchio e Canossa), portando così a 10 le filiali reggiane (cui se ne aggiungono 4 nel modenese).
Deciso il balzo della raccolta diretta, passata da 334 a quasi 405 milioni (+ 21,10%), che ha consentito di portare la raccolta complessiva a 489,7 milioni. Percentualmente ancora più rilevante la crescita degli impieghi: i finanziamenti destinati a imprese e famiglie si sono infatti portati da 284,7 a 359,3 milioni, con un aumento del 26,22% dopo il 25,82% del 2007.

“Si tratta di incrementi percentuali e di cifre assolute – spiega il presidente Silvio Scalabrini – che sottolineano con evidenza il ruolo che Banca di Cavola e Sassuolo ha esercitato a sostegno delle economie locali, delle imprese e dei progetti delle famiglie in una situazione complessiva, peraltro, che si è fatta progressivamente più difficile, e che ci ha portato anche all’adozione di misure straordinarie a sostegno della liquidità delle aziende”.

Il volume complessivo di raccolta e impieghi si è portato a 849 milioni (+ 20%), e al di là della rilevante crescita di questo valore – spiega il direttore generale Guido Tamelli – l’equilibrio nell’espansione delle due voci rende evidente il ruolo fiduciario e di servizio al territorio che caratterizza anche questo bilancio, con una forte raccolta di fiducia che è ricaduta a favore dello sviluppo delle stesse aree locali”.

Ai soci (2.565, con 264 nuove adesioni nel 2008) sono stati attribuiti 528.000 euro, di cui 150.000 a titolo di ristorno e ben 378.000 a titolo di dividendo (4% sul capitale sottoscritto).

“In prospettiva – sottolinea Tamelli – saremo impegnati su tre fronti: un’ulteriore espansione della presenza nel territorio con la prevista apertura di una nuova filiale a Rubiera; una crescita della raccolta che fa leva non solo sul rapporto fiduciario con le comunità locali, ma anche sui meccanismi di garanzia dei risparmiatori e degli investitori che il sistema delle Bcc ha messo a punto e che non trova riscontri per affidabilità; il mantenimento di flussi di finanziamento a imprese e famiglie che, insieme alle esigenze di solidità dell’Istituto, tenga concretamente conto delle nuove esigenze che questa fase recessiva ha determinato”.