Da oltre 25 anni in prima fila contro le droghe. Il Ceis di Reggio Emilia vuole coinvolgere la comunità locale in una grande riflessione attorno al tema delle sostanze. Per questo, in occasione della Giornata mondiale contro la droga, il 23 giugno il Centro di Solidarietà di Reggio Emilia e l’Azienda sanitaria locale, tramite il SerT (Servizio per le tossicodipendenze) Sud di Castelnovo ne' Monti organizzano a Carpineti un meeting sul tema della disintossicazione.
In ambito provinciale sono infatti dieci anni dall’inaugurazione della struttura di osservazione diagnosi e disintossicazione, con ben 800 persone che hanno beneficiato del sistema integrato dei servizi riuscendo a vincere la tossicodipendenza. “10 anni in prima linea, meeting sul tema della disintossicazione” è un appuntamento che vuole tracciare il punto della situazione sul sistema dei servizi integrato della nostra Provincia promosso da Provincia di Reggio Emilia, Comune di Carpineti, Ceis, Ausl e Sert di Castelnovo ne' Monti.
L’incontro strutturato nel corso della giornata vede anche una lezione magistrale del dott. Flavio Bonfà, direttore del Sert di Piacenza, su uno dei problemi che sembra coinvolgere sempre di più i servizi per le dipendenze: “Giovani, esperienze di divezzamento e contesti relazionali”.
All’incontro saranno presenti la presidente della Provincia Sonia Masini, l’assessore provinciale alla solidarietà Marcello Stecco, il direttore dell’Ausl Mariella Martini, il direttore del dipartimento di salute mentale Gaddo Maria Grassi, la responsabile del dipartimento malattie patologiche Angiolina Dodi, il responsabile del Sert di Castelnovo ne' Monti Benedetto Valdesalici, il responsabile Osservatorio provinciale delle tossicodipendenze Giampiero Montanari e il medico del Sert Gianluca Lerro.
Porteranno il loro contributo al dibattito anche don Giuseppe Dossetti presidente del Ceis, il coordinatore del Ceis Antonio Lanzoni, il dirigente dell’area dipendenze della Regione Emilia-Romagna Mila Ferri e il presidente nazionale della Fict don Mimmo Battaglia.
Le iniziative
Oltre al convegno, in occasione della giornata mondiale contro la droga il Centro di solidarietà organizza altri appuntamenti: mercoledì 24 giugno alle ore 19,45 partenza della 4^ camminata del Ceis con ritrovo al parco le Caprette di via Monte Cisa, a Reggio; venerdì 26 alle ore 19,30 alla Pagoda di Carpineti “Facciamo festa”, spettacolo dialettale con Mauro Incerti e Silvia Stecco.
Alcune riflessione di don Giuseppe Dossetti
Don Giuseppe Dossetti, Presidente del CeIS di Reggio Emilia, spiega così l’importanza di questa iniziativa: “In questi ultimi tempi l’attenzione del pubblico si è spostata verso la diffusione dell’uso di cocaina; tuttavia, resta, anzi, si aggrava l’uso di sostanze come l’eroina o le droghe sintetiche e il policonsumo, che richiedono spesso una disintossicazione residenziale, anche se con nuove attenzioni”.
D. A cosa si riferisce quando parla di nuove attenzioni?
R. l’uso di diverse sostanze in età precoce apre nuovi scenari sia nel campo della prevenzione che dei trattamenti. Dai dati in nostro possesso sembra aumentare la forbice dei consumatori: molti giovani e molti anziani.
Già questo semplice rilevamento ci dice che pensare al consumatore e al suo contesto con un ottica tradizionale corre il rischio di non fare incontrare la domanda dei consumatori e le eventuali offerte dei servizi.
D. Qual è il rischio?
R. Certamente, c’è il rischio di una cronicizzazione; questo vale soprattutto per i giovani. Per gli “storici”, dobbiamo tener presente che la decisione onesta di smettere può venire anche molto tardi.
D. Quindi, i rimedi?
R. La cosa più importante è la personalizzazione del trattamento: la persona va conosciuta nella sua complessità e singolarità. E’ quindi necessario un periodo di osservazione, che coincide spesso con l’approfondimento della motivazione al cambiamento. La disintossicazione residenziale diventa così un luogo, nel quale può essere sperimentata un’alternativa alla droga, cioè un sistema di relazioni interpersonali forti, una specie di maternage, che aiuta la persona a riprendere fiducia in se stessa. Inoltre, va approfondito il concetto di percorso: oggi, i percorsi lineari sono rari, normalmente vi sono apparenti regressioni e ricadute. Non dobbiamo però lasciarci spaventare: una ricaduta può essere l’occasione per una ripartenza più consapevole e decisa. Questo però richiede la collaborazione tra i vari attori del percorso, in primis i centri come il nostro e il servizio pubblico; inoltre, il contesto famigliare, da noi quasi sempre presente, è una risorsa fondamentale, che va accolta e valorizzata.
D. La famiglia, dunque: può approfondire?
R. Da venticinque anni, ogni mercoledì sera nel teatro di S.Agostino tengo l’incontro di accoglienza delle famiglie e di quanti hanno relazione con un tossicodipendente. E’ stato ed è per me uno straordinario osservatorio. Rimango ancora commosso dall’energia che i famigliari mostrano, una volta che si siano resi conto che non sono più soli. La dipendenza coinvolge anche loro, isolandoli in una sofferenza della quale non portano la responsabilità. Il solo fatto di incontrare altre persone che hanno la stessa esperienza gli fa percepire la possibilità di un nuovo inizio. Questa energia rimane anche dopo la conclusione del programma: molti genitori rimangono nel Centro come volontari; alcuni di loro saranno presenti al convegno di Carpineti; il loro contributo va riconosciuto per la professionalità che essi dimostrano; essi sono essenziali nel creare attorno ai ragazzi quel clima di forte presa in carico che è necessario quando si inizia un cammino di affrancamento.
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Il Centro d’osservazione diagnosi e disintossicazione
Si situa all’interno del sistema integrato dei servizi provinciali per la cura e la riabilitazione delle persone con problemi d’abuso e dipendenza da sostanze.
Nello specifico è presente una collaborazione con il Ser.T. territoriale (Ser.T. Sud distretto di Castelnovo ne' Monti, Reggio Emilia) guidata da un protocollo applicativo, che definisce i compiti di entrambe le organizzazioni (Ser.T. e CeIS.) in merito alla gestione della struttura. La struttura, accreditata dalla Regione Emilia-Romagna, come centro di osservazione e diagnosi, propone non solo un apparato ben progettato ma anche una casa che all’interno di un clima “familiare” ed empatico ha chiaro quali obiettivi e risultati intende perseguire.
La denominazione “casa” è utilizzata per sottolineare un’impostazione di tipo familiare, nella quale, le varie figure professionali, adeguatamente preparate e formate, creano un clima caldo e partecipato.
Obiettivi principali
• Offrire agli utenti la possibilità di disassuefarsi (si effettuano disintossicazioni da eroina, cocaina, alcol e psicofarmaci)
• Costruire una valutazione diagnostica multidisciplinare
• Accompagnare gli utenti disintossicati o stabilizzati verso il progetto concordato con il SerT d’appartenenza.
Per informazioni rivolgersi a: Centro di Solidarietà di Reggio Emilia, Sandra Canovi, tel. 0522 451800,
mail: [email protected]
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Il programma completo della giornata di martedì 23 giugno a Carpineti