Riceviamo e pubblichiamo.
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Mercoledì 17 Giugno, nell'aula del Senato il Governo, attraverso il sottosegretario Mantovano, ha risposto all'interrogazione della senatrice Leana Pignedoli che chiedeva venissero indicati tempi e risorse per affrontare il problema della frana, che ha determinato il cedimento della statale SS 63 a Collagna il dicembre scorso.
“Il governo si è limitato a fare la cronistoria di ciò che già conosciamo – dichiara la Pignedoli - la fase di emergenza, il ripristino del vecchio tracciato e l'avvio dell'analisi e dei monitoraggi del versante. Il sottosegretario, inoltre, ha confermato che sono stati destinati fondi ANAS per il miglioramento dell'attuale tracciato, previsto come provvisorio e che non può certo diventare definitivo. La presenza del Governo e delle autorità statali è del tutto inadeguata sulla SS63 – continua la senatrice – come ho detto in replica all'interrogazione, anche in questa vicenda, abbiamo visto un'attivazione immediata del Comune di Collagna, della Provincia e della Comunità Montana. La Regione si è assunta l'onere di finanziare le indagini stanziando subito 210.000 euro, inoltre ha già previsto anche una somma come propria compartecipazione di 800.000 euro per la realizzazione della nuova opera. La Provincia, visto il costo alto che si sta profilando dell'opera realizzata sullo stesso sito, sta studiando ipotesi anche alternative insieme alla Provincia di Massa. Compresa l'ipotesi di un tunnel.
Invece lo Stato pur sapendo delle dimensioni dell'intervento, non ha né alcuna risorsa destinata, né studio di ipotesi di intervento.
C'è un'inadeguatezza della presenza dello Stato su un'arteria che è strategica nel collegamento fra le due regioni attraverso i territori appenninici.
Il governo berlusconiano degli annunci, negli ultimi dieci anni, non ha messo una lira prima e nessun euro dopo, mentre la concretezza del governo Prodi, pur nella brevità della sua permanenza, ha finanziato concretamente prima i lavori per la galleria del Seminario e due anni fa, pur nelle ristrettezze finanziarie, siamo riusciti finalmente a finanziare il tratto Bocco Canala per 51 milioni e gli interventi per la sicurezza da Cà del merlo a Croce per 12 milioni.
Fondi che, però, a due anni di distanza non sono ancora diventati appalti e inizio di cantieri.
Questo è un problema, e grosso.
Dobbiamo fare tutti insieme, enti locali in testa, una battaglia forte per contrastare le lentezze e i tempi morti.
Ancora di più oggi, con una crisi così preoccupante, la realizzazione di opere ha una doppia funzione: non solo benefici di mobilità per i cittadini ma anche lavoro per le imprese e quindi un'azione anti-crisi.
Dopo diversi incontri all'Anas Nazionale e presso il dipartimento regionale – conclude la senatrice - lunedì 29 sarò tenacemente all'Anas a Bologna, incontro in cui ho invitato la Provincia e la Comunità Montana per stabilire una tempistica reale, sui tempi di realizzazione dei tratti già finanziati.
Domanda importante
E’possibile che i fondi attualmente a disposizione per Bocco-Canala e tratti Ca’ del Merlo vadano persi a causa dei ritardi? Oppure è solo questione di tempi? Cosa dire inoltre della variante del Ponte Rosso finanziata dalla Provincia e dal Comune di Castelnovo?
(Massimo Romei)