Nuova lettera di don Marco Ferrari, che non ci abbandona coi suoi graditi aggiornamenti dal Brasile. Ecco la missiva di questo mese di giugno.
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Carissimi amici, i giorni passano veloci ma, pensandoci bene, quante cose accadono in 30 giorni, quante persone incontrate, quante vite spezzate e quanti bambini vengono alla luce (almeno qui da noi...). Proprio ieri accompagnavo all'aeroporto don Emanuele di rientro in Italia e arrivati a Salvador la notizia dell'aereo. É vero che é il mezzo statisticamente molto piú sicuro ad es. dell'auto ma quande succede un incidente ci sono poche speranze, solo qui in Brasile il numero é di 59. Speriamo bene che si possa sempre attraversare l'oceano e arrivare a destinazione in pace.
Da queste parti tutto procede bene. Domenica scorsa abbiamo avuto un incontro con tutte le comunitá della Diocesi, noi di Ipirá abbiamo partecipato con 1500 persone, un buon gruppetto. Bella festa per celebrare un anno di verifica del nostro cammino di Chiesa diocesana.
Questo mese sará di fuoco, sto correndo contro il tempo per riuscire a finire la ristrutturazione interna della Chiesa Matriz... Ma avere a che fare con muratori, elettricisti e cosí via ci vuole molta pazienza. Poi abbiamo la Missione in tutta la parrocchia, dal 5 al 12 luglio, non so se immaginate cosa vuol dire visitare 12000 famiglie in un territorio grande piú della provincia di Reggio. Ci vorrebbero circa 250 missionari, siamo a 140. Vedremo. Dopo la missione abbiamo la festa della patrona, Santana, il 26 luglio ma che inizia il 17 ed é da preparare adesso.
Comunque tutto bene, pian piano si fa tutto. I progetti vanno avanti bene, Dançar à vida, la biblioteca e la costruzione di cisterne. Io sto bene, da alcuni mesi ho un amico e collega, don Mario, il quale sta imparando bene la lingua e già si sta lanciando. Voi in Italia siete alle prese con le elezioni, speriamo proprio che chi sará chiamato ad amministrare lo faccia con un vero spirito di servizio. Io ho votato per i referendum (via posta), quello che in Italia mi sembra sia il 21 giugno. Non ho ben capito cosa volessero dire, il testo della legge da abrogare é inconprensibile, almeno per me. Boh!
Ho gia scritto abbastanza, finisco con la solita invocazione: que Deus nos mande um pouco de chuva! Capito? Soprattutto per chi ha avuto il coraggio di seminare fagioli e mais. É questione di sopravvivenza.
Ho cambiato indirizzo perché l'indirizzo di ipiranet solito (che ho ancora) non riesce a mandare agli indirizzi di libero e alcuni di alice.
Um grande abraço a todos.
(Pe. Marco)