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“Errani, di quale montagna parli?”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Sabato scorso ho avuto il "piacere" di assistere alla pubblica assemblea di presentazione dei candidati sindaci del centrosinistra della montagna, che prevedeva anche l'incontro con gli operatori economici. Si è persino scomodato il presidente della Regione. Data la rilevanza del personaggio ho ritenuto opportuno ascoltare il suo intervento in merito all'economia e alle problematiche del nostro territorio.

Ho appreso così che in questi anni la montagna è stata grandemente considerata, in particolare per gli interventi sul territorio ed a favore dell'agricoltura. Siccome nessuno se n'è accorto e i dati relativi al continuo dissesto ambientale e all'abbandono del settore agricolo sono sotto gli occhi di tutti, vorrei chiedere al presidente Errani di quale montagna parlasse.
Forse quella di un'altra provincia?

(Fabio Leoncelli)

2 COMMENTS

  1. L’acqua va sempre in basso
    Ho assitito, sabato scorso, alla performance elettorale del presidente della Regione Emilia-Romagna Errani a Cervarezza. Meritano d’essere rilevate alcune sue considerazioni. La prima riguarda la svolta suo dire nell’attivita di programmazione sul territorio e con riferimento all’ambiente. “Bisogna iniziare a pensare ad una politica di controllo e regimentazione delle acque non dal fiume Po ma dalla montagna”. Questa affermazione è stata presentata come una svolta nelle politiche di intervento sul territorio. Peccato che solo ora il presidente della Regione E-R, che ha sempre pensato ad investire sulla riviera adriatica, si accorga che esiste anche la montagna. Forse qulcuno dei suoi sostenitori doveva informarlo su cosa è avvenuto: danni alle abitazioni nel territorio del comune di Busana. Al presidente della Regione va ricordato che da sempre i montanari sanno che solo se si controlla la singola goccia d’acqua che cade in montagna si riescono a governare le grandi piene del fiume Po. “L’acqua la va in bas” e solo ora Errani se ne accorge?
    Altra questione riguarda la viabilità. La richiesta di una fondovalle nella valle del Secchia, di una SS 63 efficiente e sicura e di una fondovalle nell’Enza non sono una richiesta e una necessità di parte, ma di tutta la montagna. Sono sicuro che se alla performance elettorale fosse seguito un minimo di confronto molti dei presenti avrebbero evidenziato questi problemi. Ma in concreto su cosa ERRANI ha ritenuto di doversi impegnare di fronte ad una assemblea fatta al 50% di ex democristiani? Solo nella lotta contro Berlusconi!!!
    Francamente la cosa non mi ha interessato più di tanto. Attendevo precisi impegni in investimenti e in opere pubbliche e in infrastrutture. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano dell’incontro il restante 50% dei presenti!!
    Delusione e politica del vuoto?

    (Marino Friggeri, Udc Comunità montana)

  2. Errare umanum est
    Effettivamente Errani ha errato a venire in montagna, specialmente dopo un fortissimo temporale che ha causato molti danni all’agricoltura, alle case, alle cose in genere. Ha probabilmente qualche rimorso per aver sempre privilegiato la riviera adriatica e dimenticato il crinale che grida vendetta. Se i sindaci del PD che si ricandidano volevano mettersi in mostra con Lui per ottenere voti nella prossima tornata elettorale hanno fatto flop, hanno sbagliato tattica. I montanari sono stufi di essere presi in giro. Vogliono che si realizzino opere per riavviare il turismo, l’economia, bloccare quindi lo spopolamento. Errare umanum est, lo è specialmente per Errani che si è lasciato convincere dai candidati del PD per fare poi flop.

    (Bruno Tozzi, candidato a sindaco di Busana per “Montagna alternativa”)