Ca' Bertacchi -Viano: Funerale de “Il Cannocchiale”
La sezione reggiana di Ca' Bertacchi “Stop al consumo di territorio”, guidata da Giovanni De Vito, organizza sabato 30 maggio una manifestazione per protestare contro l'edificazione di un nuovo quartiere residenziale di 3.950 mq, su uno degli scorci di maggior valore paesaggistico della fascia collinare reggiana.
Una cerimonia funebre simbolica con corteo e bara (priva di simboli religiosi) darà l'addio a questo splendido panorama, denominato dagli abitanti con il toponimo significativo de “Il Cannocchiale”. Né la raccolta di firme (116 firme su circa 200 abitanti) né il progetto presentato dalla associazione socioculturale locale “Salcaber” - che prevedeva una riduzione della volumetria edificabile e la partecipazione dei cittadini locali per la gestione di un parco e di un centro di accoglienza turistica - sono bastate per proteggere quest'area.
“Un funerale al nostro cannocchiale ci è sembrato il modo più appropriato per esprimere un disagio nel vedere deturpata una area paesaggistica monumentale - spiega il promotore - Su questo luogo verrà costruito un nuovo quartiere con un parcheggio al centro. Non si era mai visto in questa zona una colata di cemento di tale portata. Riteniamo giusto che si costruiscano case ma solo dove vi è una reale e comprovata necessità e nel rispetto dell'ambiente. Su parte del cannocchiale c'è persino un vincolo della Provincia che prevede la costruzione di case ai soli residenti.
“Eppure si legge sui programmi elettorali: “Sviluppo armonizzato nel rispetto del paesaggio (...) Valorizzazione turistica del territorio” oppure “agricoltura di qualità- distribuzione di prodotti a Km 0”.
Come è possibile scrivere queste cose quando invece vengono sacrificate al mercato edile terreni agricoli e si assiste impotenti alla chiusura di allevamenti locali”, si chiede De Vito.
“Quello che se ne va è un frammento dell'identità locale, svenduta agli interessi di pochi. Si tratta di un'operazione che si inserisce violentemente in un territorio fragile sia dal punto di vista antropico che dell'ecosistema ambientale”, evidenzia l'organizzatore.
“La mancanza di concertazione e di dialogo con i cittadini, – continua De Vito - ha dimostrato la labilità del rispetto dei principi democratici e l'ipocrisia di politiche che dichiarano di rappresentare gli interessi della collettività.”
Il movimento nazionale “Stop al consumo di territorio” è nato da poco più di cinque mesi nel nord ovest italiano, diffondendosi a macchia d'olio in tutto il paese e raccogliendo oltre diecimila aderenti (uomini e donne) soltanto attraverso gli strumenti web, a cui vanno sommate circa 200 organizzazioni (Associazioni, Comitati, Gruppi locali) e migliaia di sottoscrittori direttamente ai molteplici banchetti che da settimane si articolano in ogni angolo del nostro Paese. Da alcuni mesi è rappresentato anche nel territorio reggiano, con sede in via Monte Cerlino,5 a Ca' Bertacchi.
Si tratta di un movimento di opinione che vuole dimostrare la possibilità di conciliare il rispetto del territorio con le esigenze di bilancio, come già fatto da alcuni sindaci che hanno aderito alla filosofia del movimento. L'appuntamento per l'insolito funerale è il 30 maggio alle 17.20 presso la sede di Via Monte Cerlino da dove partirà il corteo per raggiungere il Cannocchiale. "Veranno letti - comunicano gli organizzatori -: la lettera del Grande Capo Sealt della Tribù Duwanish ed alcuni articoli della costituzione italiana". Per info: [email protected] tel 0522 858240