Una discarica abusiva che si estendeva su una superficie di ben 5400 metri quadri è stata individuata e denunciata ieri dal Servizio associato di Polizia municipale dell’Appennino reggiano, che comprende i Comuni di Castelnovo ne' Monti, Baiso, Carpineti, Toano e Viano. La discarica era localizzata vicino alla frazione di Levizzano di Baiso.
Vista l’ampiezza dell’area interessata ed il fatto che gran parte dei rifiuti erano parzialmente interrati o coperti di vegetazione, gli accertamenti sulle tipologie degli stessi rifiuti presenti in loco sono ancora all’inizio e si presentano abbastanza complessi. L’intervento sul posto è stato effettuato dagli agenti del servizio associato della Municipale insieme alla Polizia provinciale, che aveva inoltrato la prima segnalazione in merito. In particolare è stato presente all’intervento l’Ispettore capo Alessandro Lirani. L’individuazione della discarica è stata segnalata alla Procura della Repubblica, all’Arpa ed al Commissario straordinario del Comune di Baiso Roberto Bolognesi.
“Il terreno in questione - spiega il Comandante del servizio associato Marco Longagnani - è di proprietà di un privato che ha una piccola azienda di riparazioni di parti metalliche”. L’uomo nel corso degli anni ha depositato sul suo terreno veicoli in disuso (auto e macchine agricole, anche di grandi dimensioni), pneumatici usati, rifiuti da attività di costruzione e demolizione edile, elettrodomestici, filtri dell’olio, metalli ferrosi e non ferrosi. Alcuni elementi di quelli finora individuati rientrano tra l’altro nella categoria dei rifiuti pericolosi.
Gli agenti ipotizzano che durante la più attenta indagine dell’area nelle prossime settimane possano emergerne anche altri, dato che come si diceva molti rifiuti sono al momento occultati da terra o piante. Intanto sono stati denunciati il titolare della ditta è proprietario del terreno, S.E., sessantenne residente a Baiso, e la coniuge e comproprietaria I.N.
I rifiuti appaiono accumulati nell’arco di decenni: l’uomo ha cercato di difendersi spiegando che si trattava di materiali necessari per la sua attività, ma gli è stato fatto notare che alcuni giacevano fermi sicuramente da molti anni, dato che attorno vi era cresciuta una fitta vegetazione. Per vastità dell’area interessata e quantità dei rifiuti la situazione appare come uno dei casi più eclatanti di discariche abusive degli ultimi anni.