Riceviamo e pubblichiamo.
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Caro Giandomenico, visto che mi hai tirato in ballo, mi sento in dovere di risponderti e di precisare alcuni punti, ti do del tu perché ci conosciamo benissimo, ma forse non hai capito chi ero?
Sul Parco è un tuo pensiero e come tale va rispettato.
Però nel tuo intervento salti dal lupo al capriolo, al cinghiale, asserendo che non si può ascoltare noi AMBIENTALISTI, non residenti, incompetenti, che facciamo paragoni con l'estero.
Forse hai preso un abbaglio, IO SONO MONTANARO di nascita, residente, cacciatore, ambientalista, sono colui che da anni scrive e denuncia lo STATO in cui si trova l’amministrazione della caccia ATC.
Sono anni che chiedo dove sono e dove erano i 4 referenti delle associazioni agricole, che di diritto risiedono all’interno del l’ ATC.
Ho scritto di rendere pubbliche le loro presenze, ma nulla.
Vedi Giandomenico, la tua presa di posizione arriva un po’ tardi e suona stonata e di campagna elettorale, di questi problemi, dei RIMBORSI dei DANNI, della GESTIONE DELLA FAUNA, il sottoscritto è quasi 3 anni che ne scrive, ma non solo, ne ha reso partecipi gli organi preposti al controllo, la PROVINCIA, se vuoi verificare chiama il Dott. IEMMI ufficio caccia della provincia oppure l’ASSESSORE GENNARI.
Oppure chiedi ai presidenti Provinciali delle associazioni agricole, che ai tempi avevano ricevuto da me un BOZZA di programma da condividere tra le associazioni AGRICOLE Ed AMBIENTALISTE per la GESTIONE della CACCIA e del TERRITORIO, nella bozza vi era la voce RIMBORSI E PREVENZIONE.
Oggi posso dire a voce ALTA e senza dubbio di SMENTITA che LORO hanno perso il treno, hanno perso un’altra occasione e adesso SOTTO ELEZIONI alzano la VOCE, escono sui giornali, raccolgono firme, fanno proclami, ma si dimenticano di dire agli associati che LORO hanno 4 rappresentanti all’interno del GOVERNO ATC, rappresentanti “AGRICOLTORI/CACCIATORI) , mi vien da ridere, è come mettere un bambino davanti ad un gelato e sperare che non lo mangi, ed oltretutto molto spesso assenti .
Questo per farti capire che i mezzi per la gestione, vi sono , le regole anche, ma vanno utilizzate per i 5 anni che il DIRETTIVO sta in carica, e visto che a tuo avviso la GESTIONE è stata fallimentare, e che il direttivo tra proroghe ed altro è li da 7 anni, fatti sentire ALZA LA VOCE e chiedi il RINNOVAMENTO .
Non mi sono mai permesso di intendere il nostro territorio come una riserva, anzi ho sempre esternato il contrario, , ho sempre rispettato la proprietà altrui e non ho mai fatto il padrone a casa degli altri, anzi spesso con le nostre PRESTAZIONI aiutiamo i proprietari dei fondi nelle pulizie delle carraie e degli argini, realizzando recinzioni per limitare i danni ecc ecc.
Per concludere: si legge! 51.000 caprioli, ma chi li ha contati?, noi abbiamo fatto i censimenti e dai numeri sembrerebbe che i picchi massimi si sono avuti nell’annata 2005/2006, come mai tanto clamore solo oggi?
Su un giornale oggi si legge, si inaugurano cantieri ovunque!!! ci vorrebbero sempre le elezioni! ed allora un consiglio ti do, cerca di ISTRUIRE tutto l'anno i tuoi clienti, in modo che sappiano a che associazioni iscriversi e da quale associazione farsi difendere, e non fare come i politici che INAUGURANO solo prima delle elezioni, posando mattoni di cantieri che non saranno mai finiti.
(Roberto Malvolti)
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Mi sa che sempre di far campagna si tratti…
(Commento firmato)
Conflitto di interessi…
Malvolti ha ragione quando afferma che nel Comitato direttivo di Atc montagna i rappresentanti degli agricoltori hanno svolto il proprio compito con scarsissimi risultati. Una associazione agricola NON dovrebbe MAI nominare un agricoltore che sia anche cacciatore, poichè questi sarebbe anche solo potenzialmente in conflitto di interessi. Ricordo che in sede di assemblea di bilancio al Parco Tegge proposi pubblicamente di preoccuparsi PRIMA degli agricoltori EPPOI dei cacciatori; i primi lo fanno per vivere, gli altri per divertirsi! Proposi di assegnare a titolo di gratificazione e rimborso un capriolo ad ogni famiglia di agricoltori, dal Cerreto a Felina! NON a titolo di rimborso degli eventuali danni (da liquidarsi a parte) ma come simbolo di compenso morale. La mia proposta, riportata a verbale, non venne neppure posta ai voti. E nessun consigliere agricoltore/cacciatore si stracciò per questo le vesti… Vero Malvolti?
(Umberto Gianferrari)
Io “vittima della malattia di Lyme”
Caro Roberto, 51.000 caprioli, 30.000, 100.000, 20.000; comunque qualcosa in montagna è cambiato! I caprioli nelle nostre zone sono troppi!!! A chi servono? A me non interessa conoscerne il numero esatto, io guardo con i miei occhi! All’alba (quando mi reco al lavoro) i margini dei campi sono invasi. Questi “cari animali SELVATICI” ormai sono nei nostri giardini e nei nostri orti e, a parte il danno economico, sono dei veri e propri serbatoi di zecche portatrici di malattie anche molto gravi. Una di queste è la Borrelia, che personalmente ho contratto nel 2001 e di cui porto ancora le conseguenze, e ricordati che potrebbe colpire anche te oppure un tuo familiare, e io davvero non te lo auguro!!!
Con affetto un montanaro come te.
(Marco Montipò)
La montagna ai montanari!
Tanto clamore solo oggi, perchè non se ne può più! Il problema non è il risarcimento dei danni, ma impedire che il danno diventi irreversibile! La fauna selvatica, oltre a portare malattie come ha scritto il signor Montipò, arreca danni alle colture agricolo-boschive. Il problema è ormai esteso a tutta la montagna e anche ad altre regioni limitrofe, come la Toscana. E’ impensabile dover recintare tutta la montagna per lasciare il posto alla fauna selvatica e ai cacciatori. Sarebbe meglio progettare delle riserve delimitate dove i cacciatori si possano divertire. La Provincia è l’organismo che decide in merito alla fauna selvatica; è ora che a decidere siano gli abitanti della montagna, che forse conoscono meglio il problema e il territorio.
(Fabrizio Zanelli)
Predatori artificiali
Se i cacciatori cacciassero dentro i recinti il problema del sig. Zanelli sarebbe di ancor più difficile soluzione… Qui da noi il vero problema è che sono quasi inesistenti i predatori NATURALI del capriolo (lupo, orso, lince, aquila, ecc… ). Ecco il perchè della CACCIA DI SELEZIONE! L’uomo si “sostituisce” al predatore che non c’è per limitare una popolazione di animali che, aumentando a dismisura, arrecherebbe danno biologico anche alla stessa specie. Credo sia giusto il principio ricordato da Malvolti: il POCO o il TROPPO debbono essere frutto di un conteggio oggettivo (ovviamente quello statistico che facciamo ogni anno coi censimenti), non elemento soggettivo, campato in aria.
Ma vorrei citare un problema CONCRETO: pare che la Provincia abbia già deciso che in montagna si debbano abbattere ORA circa 300 cinghiali (100 pe ciascuno dei 3 distretti). Quando questi animali saranno assegnati ai cacciatori di selezione? Io ho già dato mia disponibilità all’Atc Montagna e alla presidente Masini tramite raccomandata A/R! Con quali criteri si assegneranno? O per caso qualcuno intende fare finta di niente così le SQUADRE di cinghialai ne avranno di più da abbattere in autunno? Ciò sarebbe un grave errore anche a dispetto degli agricoltori perchè il danno a certe coltivazioni (es. frumento) avviene PRIMA dell’autunno e NON dopo! Sempre che non si preferisca, come sempre, chiudere la stalla dopo che i buoi… La collettività è disponibile ad accollarsi i danni cagionati da QUEI cinghiali che andrebbero invece SUBITO abbattuti? Perchè l’importo dei danni il cui risarcimento è di pertinenza provinciale, gravita sulle tasche di noi tutti, cacciatori e non…
(Umberto Gianferrari)