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Giuliano Maioli si toglie qualche sassolino dalle scarpe

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Ecco il testo del volantino che da ieri è stato distribuito nel territorio castelnovese.

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Circola in questo periodo sul territorio della montagna un cavaliere (non certo del lavoro) che ha deciso di mettere finalmente ordine nel nostro comune, mandando a casa un po’ di gente: gli amministratori innanzitutto, ma anche il prete, che non si comporterebbe nel modo giusto, le forze dell’ordine, non ligie e severe come dovrebbero, i giudici, che non indagherebbero abbastanza approfonditamente, gli imprenditori, secondo lui tutti pronti a pagare le mazzette, i tecnici, che non farebbero il loro dovere, e poi chi si impegna nel settore dell’informazione ma non gli concede sufficiente attenzione, più altre persone che non avrebbero diritto a stare qui, extracomunitari e stranieri in genere, secondo lui non degni di vivere insieme a noi.

Sorgono però alcune domande spontanee sulle sue dichiarazioni.

La prima è: sulla base di quali titoli pensa di poter fare questa pulizia? Forse per i “meriti” (di cui tutti siamo a conoscenza… ) assunti negli ambiti sociali, politici, professionali, imprenditoriali e della diplomazia internazionale?

La seconda è: come mai, avendo a disposizione tale “preziosa” figura, che si era già proposta di fare simile operazione alle precedenti comunali, la comunità non ne ha approfittato e gli ha dato solo 45 voti?

Infine: qualora finalmente riuscisse a diventare primo cittadino, dopo che avrà mandato a casa tutti, chi resterà? Possiamo dedurlo dal suo programma: di giorno Lui alla testa di una squadra di tre operai ed un tecnico, dotata di mini “scavatore”, che interverrà dove lui indicherà. E di notte sempre Lui, ma alla guida di un manipolo di arditi intenti a espellere dal territorio comunale tutti i soggetti che a suo parere non meritano di stare qui.

Il suo invito, a me rivolto, di “stare a casa” arriva purtroppo dopo diversi mesi, quando avevo già annunciato l’intenzione di non ricandidarmi. Dico “purtroppo” perché, dati i toni, se fosse arrivato prima forse sarei rimasto.

Accusare le persone di reati infamanti, usare la tragedia dell’Abruzzo per fare propaganda sono scelte che può intraprendere solo una persona priva di idee. Chi usa la calunnia, l’offesa gratuita come strumento di lotta politica, non so di cosa possa andare fiero, e non dovrebbe avere nessun credito tra i cittadini di un paese civile come Castelnovo ne’ Monti.

Tornando alle cose serie: il problema non è andare a casa, ma uscirne ogni giorno a testa alta ed io posso permettermi di farlo.

(Giuliano Maioli)

17 COMMENTS

  1. Perplessità diffuse!? Quanto?
    Il candidato sindaco appoggiato da Lega e Pdl certo è persona difficile da classificare secondo gli standard consueti. Io per primo, anni fa, lo contattai per complimentarmi dei suoi primi volantini, in cui si faceva uso di un linguaggio che POCO aveva a che fare col politichese. Fa parte del gioco la critica della parte avversa; più preoccupante quella di molti elettori centrodestristi castelnovesi. Tutti a casa? No; QUASI tutti a casa; ho visto in lista anche i consiglieri uscenti, Cagni e Gatti. Qualcuno sostiene che i GUAI prodotti dall’attuale maggioranza deriverebbero anche da un’opposizione troppo “SOFT” che, come ama dire lo stesso Davoli, NON avrebbe lasciato il segno dei morsi nelle natiche degli avversari… Evidentemente i consiglieri “SOFT” sono altri. In altre liste? Alcuni sono pronti a scommettere che il “Pierino della montagna” (come è stato definito da alcuni giornalisti) non riuscirà neppure a portare a casa il bottino di voti che riuscì a racimolare il suo predecessore, prof. Casoli. Staremo a vedere…

    (Umberto Gianferrari)


  2. Conosco Giuliano da tempo e lo definisco senza mezzi termini una persona schietta e onesta, che ha dimostrato nel rapporto con tutti che si può fare politica senza rimanere schiacciati dalle logiche dei partiti. Penso che la scelta di non ricandidarsi sia la conferma del suo modo di concepire la politica, lontano dal valzer delle poltrone che vengono di volta in volta riempite dalle stesse identiche persone; non serve fare nomi, basta guardare le proposte avanzate per le prossime candidature nei vari comuni montani ed in altre realtà provinciali.
    I programmi presentati dalle varie liste sono lì ed ognuno darà il suo giuduzio, utilizzando il cuore, la testa o la pancia; quindi se qualcuno pensa di ridurre la scelta di un candidato ad una “scommessa” faccia pure, la politica è ben altra cosa che lo slogan da bar; chi vince dovrà “governare” il territorio. Auguri.

    (Commento firmato)


  3. Per Umberto, che con il suo scrivere mostra e nascondi alla fine riesce a difendere il suo evidente “beniamino”, vorrei chiedere solo una cosa: trova interessante la proposta della Lega a Milano di creare posto in metropolitana solo per i milanesi? E se si, vorrebbe che anche qui da noi la Lega adottasse linee simili?

    (Commento firmato)

  4. Torniamo a fare politica…
    Sono molto dispiaciuta che Maioli non si ricandidi, poichè aveva lavorato con competenza, preparazione e onestà politica. Condivido l’invito ad evitare come strumento di lotta politica l’offesa gratuita e la calunnia. Penso che gli elettori di destra o sinistra siano stanchi di questi toni volgari.

    (Commento firmato)


  5. Giuliano Maioli esce davvero a testa alta. Lascia dopo dieci anni di vita politica portata avanti in modo corretto e competente sia come assessore alla scuola che ai lavori pubblici. Sono sicura che la sua esperienza potrà essere di grande aiuto ai giovani che si affacciano alla vita politica, affiancandoli da pilota esperto quale è. E chissa che dopo una pausa non abbia voglia di riprovarci.

    (Cinzia Formentini)

  6. Per P.S.
    Sono convinto che Maioli sia una persona schietta ed onesta, ma il punto non è questo. Alla fine contano i fatti e le tante parole lasciano il tempo che trovano. Purtroppo non si ricandida e dopo due anni di attese e promesse la strada della mia frazione peggiora sempre più con i muretti di sostegno in pietra che crollano ed invadono la strada. Adesso mi toccherà aspettare il nuovo assessore, passerà un’altra estate e chissà forse qualcuno penserà che ci sono cittadini anche nelle frazioncine. Speravo nel periodo pre-elezioni, dove di solito si riescono a trovare molti denari, ma purtroppo mi sbagliavo.

    (Commento firmato)

  7. Mi spiace
    Con rammarico apprendo la notizia che Giuliano non si ricandiderà, una persona schietta, che nel suo mandato di assessore non si è mai reso indisponibile. Un vero peccato. Come con rammarico ho letto le “coltellate” inflitte a mezzo manifestini, che personalmente non condivido, nè da una parte nè dall’altra. La politica è un’altra cosa. Le strade imboccate dei comunicati “urlanti” stonano e non portano giovamento, anzi fanno passare da IMBECILLE l’elettore, che poi tanto non è. Questi slogan “a casa tutti” non mi piacciono, ma non mi piace neanche leggere che la famiglia Marconi ha regalato 200 mq di giardino alla collettività; se così fosse la strada si doveva essere allargata di media di circa 3 metri.
    Vedi, Giuliano, mi piacerebbe che spiegassi perchè non ti candidi più, vorrei sapere se ritieni compiute tutte le promesse fatte agli elettori 5 anni fa. Avrei altre domande e anche consigli, ma visto la tua uscita di scena te li risparmierò. Chiedo solo a chi verrà dopo una visione più umana delle cose, un maggior dialogo, un maggior ascolto dei cittadini, cosa che tu hai fatto con la massima cordialità e disponibilità, ma che nelle GROSSE DECISIONI non avete fatto.
    Grazie per quello che hai fatto per tutti noi.

    (Roberto Malvolti)

  8. A Giuliano
    Come scritto in un mio precedente articolo sui posti riservati ai milanesi… sappiamo benissimo in che modo alcune persone si propongono di governare. Caro Giuliano, tu puoi camminare a testa alta e puoi essere orgoglioso di quello che hai fatto per la tua comunità.

    (Luca Marco Cagnoli)

  9. Risposta
    Per sapere se Davoli sia il mio BENIAMINO o BIGNAMINO politico, rivolgersi all’interessato… Al funerale di mio padre, il mio amico Alì (tunisino ), recitò dal pulpito una preghiera in arabo… Quando gli stranieri erano in coda alle Poste castelnovesi con 2 giorni di anticipo per prendere il posto, andai a portare loro caffè caldo, sedie e organizzarli in turni poichè non aveva senso stare in coda in 5 quando 1 poteva consegnare 5 pratiche (meglio allora dividere le 24 ore in 5 turni). Se le interessa ho da parte qualche articolo di giornale… Riguardo a operai stranieri che lavoravano nell’edilizia in montagna, ma NON venivano poi retribuiti, ho sostenuto di mia tasca le spese legali (MAI PIU’ RIENTRATE ) per rivalersi sul datore di lavoro (chiedere all’avv. Roberto Giovanelli). Da anni sollecito i preti reggioemiliani affinchè festeggino con riti appropriati la Pasqua ortodossa, ecc… Tutto ciò premesso non a titolo di vanto ma a supporto della mia difesa! Credo di avere risposto, seppure idirettamente, al Suo quesito…

    (Umberto Gianferrari)

  10. Maioli: lavorare in silenzio, un esempio da seguire
    Sono veramente dispiaciuto che Maioli non si ricandidi. Personaggio pubblico che, con i problemi e le difficoltà tipiche che incontra un amministratore, ha operato più nel silenzio che con proclami tipicamente propagandistici: esperienza di amministratore sicuramente positiva. Al sig. Tondelli: sparare nel mucchio senza indicare i bersagli è un atteggiamento di comodo e senza nessuno spessore (ci dia qualche lume altrimenti a cosa serve il suo intervento: dire senza motivare è solo agnosticismo).
    Saluti.

    (Lollo Mariani)