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Variante di Ligonchio / Interviene il geom. Gianfranco Azzolini, responsabile tecnico dell’Unione dei comuni del crinale

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Il geom. Gianfranco Azzolini, responsabile tecnico della Unione dei comuni dell'alto Appennino reggiano, interviene in merito alla questione della "variante di Ligonchio" ricostruendo l'iter della vicenda dal punto di vista del tecnico.

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Da diverso tempo si sta assistendo a Ligonchio, ma con mediatica amplificazione sulle pagine di Redacon ed ora anche sulla stampa locale, alla diatriba con oggetto la variante stradale di Ligonchio capoluogo. Scontro che vede da una parte l’Amministrazione comunale (che nel merito ha deciso l’intervento) e l’Unione dei comuni dell’alto Appennino reggiano (quale soggetto amministrativo esecutore) e dall’altra parte l’ex sindaco di Ligonchio Sig. Marco Tavaroli, la Sig.ra Emilia Paoli e tramite gli stessi il “Comitato no variante”. In un primo tempo e solo per i primissimi atti, con quest’ultimi, anche il Sig. Luca Cagnoli che, motivando e argomentando le ragioni, oggi non risulta più della partita.
Senza spirito di polemica e tanto meno di voler entrare nella contesa politica (certamente enfatizzata ed ampliata dall’attuale momento pre-elettorale), nel rispetto delle posizioni ed idee che nel merito hanno le parti in gioco, ripetutamente e troppo spesso impropriamente tirato in ballo, ritengo necessaria la presente a tutela tecnica dell’Ente Unione (nel quale mi vanto ed onoro di lavorare), del Settore Tecnico dello stesso che rappresento quale responsabile e mio personale.
Le insinuazioni ed affermazioni ripetute, reiterate e firmate, fatte dall’ex sindaco Sig. Tavaroli e dalla Sig.ra Paoli di: “comportamenti illeciti”, “arroganti” e della necessità di “ristabilire la normale legalità”, a carico degli enti ed in particolare ai suoi eletti rappresentanti (sindaco Sig. Franchi e presidente Unione Sig. Govi) ed ai “funzionari”, in primis al sottoscritto (così come del resto anche al segretario dell’unione) sono inaccettabili, offensive e lesive per gli enti e per le citate persone.
Il progetto è stato approvato, nei tre livelli (L. 163/2006) dalla giunta dell’Unione sempre all’unanimità.
Le deliberazioni di approvazione dei progetti stessi (n. 24/2008 “preliminare” e n. 37/2008 “definitivo-esecutivo”), atti pubblici in libera visione a tutti ed a maggior ragione e diritto a quanti portatori di specifici interessi, riportano ai sensi di legge il responsabile del procedimento (NB. diverso dal sottoscritto).
I richiesti atti sono sempre stati consegnati nei termini, a cura del segretario dell’Unione, che ben ha curato e coordinato una così complessa e delicata situazione trasversale tra enti (Comune ed Unione), servizi, procedimenti amministrativi e responsabili.
Il settore tecnico dell’Unione ed il sottoscritto responsabile, sempre reperibile e disponibile, non è mai stato contattato ed interpellato dall’ex sindaco Sig. Tavaroli, dalla Sig.ra Paoli o da alcun altro per gli stessi o per il “Comitato no variante”. Per correttezza e precisione solo il Sig. Cagnoli si è subito debitamente informato ed argomentato presso il sottoscritto responsabile del settore tecnico dell’Unione in merito all’oggetto.
Alla prima ufficiale contestazione, da parte del difensore civico, per conto del “Comitato no variante”, di presunte ipotizzate irregolarità nel processo di approvazione del progetto, il sottoscritto, in autotutela dell’ente Unione, ha provveduto a sospendere il procedimento di assegnazione dei lavori.
A positiva conclusione della verifica del procedimento di approvazione del progetto, compiuti tutti gli atti necessari, date le opportune dovute informazioni agli interessati, nella tranquillità dell’operato di ciascun attore (sia esso istituzionale o funzionario) e nell’assoluta trasparenza, il sottoscritto ha riavviato il processo di assegnazione dei lavori che, a breve, andrà a concludersi.
Consapevole di aver operato nell’interesse degli enti sulla base delle scelte dagli stessi fatte, nel rispetto delle norme vigenti e della mansione che ricopro, ho provveduto a dare mandato ad avvocato di fiducia di procedere legalmente in merito alle diffamatorie affermazioni ed insinuazioni fatte, nei modi previsti e nelle opportune sedi.

(Geom. Gianfranco Azzolini, responsabile del Settore tecnico dell’Unione dei comuni dell’alto Appennino reggiano)