Home Cronaca “La sessualità non solo per procreare ma anche come momento di relazione”

“La sessualità non solo per procreare ma anche come momento di relazione”

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VETTO (30 aprile 2009) – La montagna sa dimostrare d’essere anche luogo di cultura, arte, e spiritualità. Accade a Carpineti coi tipi di Stana che presentano libri di autori locali, accade a Castelnovo coi Ladri d’Idee che animano il centro storico con gli artisti della montagna, accade a Vetto dove in parrocchia si parla di vita di coppia. Con incontri aperti ogni ultima domenica del mese sposi, i fidanzati e i conviventi (sì sì avete letto bene, anche a conviventi). Conduttori d’eccezione Tiziana e Silvano, una coppia ormai esperta a condurre incontri sulla dinamica della vita insieme. E una domenica di febbraio, nella Sala della Comunità don Costi di Vetto, si è affrontato un argomento che, erroneamente, può capitare di vedere esulare dall’approccio religioso alla vita di coppia: la sessualità come relazione. Michele e Lilia della Parrocchia di Bagnolo hanno aiutato a tirare le fila di un incontro incentrato sul commento della scheda del libro di Caresto “Esercizi spirituali tra le pareti di casa” dal titolo “La sessualità come relazione”.

Sull’ultimo numero del Settimanale parrocchiale vettese “Camminando”, una sintesi di quell’incontro e una frase che va incontro alla vita insieme di un uomo e una donna “la sessualità (…) non è più vista solo in funzione del procreare ma diventa luogo di incontro per la coppia”.
Una frase che non passa inosservata a chi lamenta posizioni integraliste nella Chiesa e anche nelle nostre parrocchie.
“La sessualità – si legge su Camminando, a proposito dell’incontro di febbraio - è tutto ciò che caratterizza l’essere maschile e femminile. Le diversità psicologiche dell’essere uomo o donna influiscono molto anche nella gestione della sessualità. L’uomo e la donna hanno sensibilità diverse in questo campo, ad esempio l’uomo tende ad essere più concreto e la donna ha bisogno di più attenzioni: a volte queste esigenze vengono ferite, ma questo non deve spaventare perché se affrontate le difficoltà possono divenire un punto di forza”.

Su quali interrogativi ha lavorato il gruppo di lavoro parrocchiale?
“Ci siamo chiesti ad esempio – si legge – se la sessualità è un bisogno da soddisfare, ma ci siamo detti che è ben oltre, è un modo per relazionarci. Anche rispetto alla sessualità come per tutte le cose che riguardano la relazione di coppia è bene cercare di parlarsi, di capirsi, ridimensionare le aspettative. A volte rispetto a questo tema c’è un certo pudore che può ostacolare il dialogo, altre volte viviamo con stereotipi dettati dalla cultura dominante che impediscono la comprensione e la buona comunicazione di sé”.

Già ridimensionarsi: verso un campo sul quale, alle volte, è facile andare oltre.
“Se la sessualità è vista come relazione allora è bene rispolverare alcune regole del buon dialogo in famiglia – prosegue l’articolo - ossia: evitare la lettura del pensiero ma chiedere all’altro cosa sta vivendo, non rinfacciare all’altro ma cercare un punto di incontro, evitare da parte di entrambi gli egoismi (ad esempio quando una donna non si rende mai disponibile o quando un uomo è troppo esigente)”.

Condividere perché?
“Nella condivisione sono emersi importanti riflessioni: ha dato una certa serenità capire che la sessualità non è più vista solo in funzione del procreare ma diventa luogo di incontro per la coppia. Spesso ‘si funziona’ diversamente e non si sa cosa è giusto o sbagliato l’importante è anche qui come nel dialogo cercare di capirsi”.

Quali le differenze nel vivere la sessualità tra uomo e donna?
“L’uomo a volte mette in primo piano l’esigenza fisica , la donna quella più spirituale. Siamo diversi e questa diversità ci sarà sempre. Questo per certi aspetti rincuora, la diversità è anche ricchezza. Solo se riconosciamo che la diversità è ricchezza e non divisione si arriva al culmine dell’amore. Nel tempo il nostro sforzo non sarà quello di eliminare le diversità ma arrivare a capirsi e a non ferirsi. Possiamo dire che l’essere diversi è giusto e per questo ci amiamo”.

Di che cosa necessitiamo, quindi?
“Per fare questo lavoro è necessario prendersi del tempo, avere cura della propria sessualità come della propria relazione. A volte si dice ‘tanto le cose le so’ ma questo non vuol dire che le si viva correttamente. È necessario riprendere in mano alcuni nodi critici, correggere alcuni atteggiamenti scorretti perché sostare nelle diversità richiede una certa cura e consapevolezza”.

(Gabriele Arlotti)

1 COMMENT

  1. Articolo bello e attuale: bravi
    Complimenti per l’articolo e anche per i temi che spesso affrontate e trattate con delicatezza, ma allo stesso tempo con chiarezza e semplicità. Sessualità e relazione vanno di pari passo. Verissimo che uomo e donna sono diversi e forse proprio queste diversità uniscono e aiutano l’un l’altro a completarsi e a condividere. Credo sia importante nella relazione come nella sessualità il rispetto e l’amore per l’altro, il non dare per scontato, il non credere di essere arrivato, ma il rimettersi sempre in gioco, il credere in quello che si fa e metterci comunque sempre il cuore… Il vedere nell’altro la persona che amiamo e che ci ama pur non capendo atteggiamenti o comportamenti, non scappando mai o chiudendo i discorsi davanti alle difficoltà, ma cercando invece di tenere sempre le porte aperte.

    (Elisabetta Marmiroli)