“I caprioli e gli altri ungulati presenti sul nostro territorio sono decisamente troppi. Si tratta di una vera e propria invasione”. Il sindaco Michele Lombardi lancia l’allarme sull’emergenza fauna selvatica nel toanese.
Annuncia il primo cittadino: “Chiediamo alla Provincia, a nome di tutti i nostri residenti, un intervento urgente per la riduzione di queste specie, che negli ultimi anni hanno evidenziato una continua crescita. In alcune zone, ad esempio, i caprioli e i cervi sono addirittura raddoppiati nel giro di due anni, provocando situazioni di grave disagio, quotidianamente segnalate”.
Spiega Gabriele Caselli, consigliere delegato all’agricoltura: “Ingenti sono i danni provocati ai terreni, dalle coltivazioni alla flora in genere. Il passaggio e il comportamento degli ungulati distrugge poi il cotico erboso, causando un notevole danno alla produzione. Ma non solo: grande è l’impegno economico che gli agricoltori devono sostenere per il ripristino dei terreni danneggiati”.
I problemi, però, non finiscono qui: “Anche i piccoli orti domestici - prosegue infatti Caselli - vengono sistematicamente distrutti. Alcune specie di arbusti, fiori e piante del sottobosco sono a rischio di scomparsa. E’ inoltre a rischio la biodiversità dei nostri boschi”.
E come se non bastasse “gravi sono pure i pericoli causati alle persone - aggiungono il consigliere Caselli e il sindaco Lombardi - a seguito di incidenti stradali, che sono in continuo aumento. Infine questi animali sono spesso portatori di problematiche sanitarie, soprattutto nel nostro territorio, dove l’allevamento zootecnico è una delle attività portanti dell’economia”.
Continua Lombardi: “E’ necessario ridefinire in modo considerevole la presenza degli ungulati, che risultano almeno il doppio rispetto alla densità ottimale prevista dal piano faunistico provinciale, specialmente in quelle aree interdette al prelievo venatorio, come la zona di ripopolamento e cattura di Stiano e la zona addestramento cani del capoluogo, individuate come veri serbatoi incontrollati di questa fauna selvatica”.
L’Amministrazione comunale “appoggia e condivide la petizione promossa in tal senso dalla Coldiretti reggiana - conclude il sindaco Michele Lombardi - e il nostro ufficio centralino e protocollo è a disposizione, dal lunedì al sabato mattina, per raccogliere le adesioni delle persone interessate”.
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Adesso basta!!!!!!!!!!!!
Sarebbe più democratico se il comune di Toano mettesse a disposizione dei cittadini anche una petizione contro QUESTA PETIZIONE… Mi dissocio completamente! Ricordiamoci che siamo noi ad invadere il loro territorio e non loro il nostro! Siamo noi con le strade a snaturare il territorio e non loro con la loro presenza. Se rompete la macchina perchè un povero capriolo per abbeverarsi deve attraversare ricordatevi CHE SIETE VOI A INVADERE LE SUE TERRE CON CEMENTO E CATRAME E NON LORO… E non venitemi a dire che non è una specie autoctona perchè mi domando: ALLORA PERCHE’ LI AVETE INSERITI NEL NOSTRO CONTESTO?????!!!!!!! Chi è il GENIO????!!!!! Mi domando inoltre (ironicamente parlando) ma come faranno a tenere sotto controllo le nascite nei VERI PARCHI NAZIONALI…
(Commento firmato)
Io sono di parere favorevole per l’abbattimento di buona parte dei caprioli presenti nell’Appennino!!! Siamo invasi e sicuramente gli animali non hanno nessuna colpa. Chi li ha inseriti nel nostro territorio doveva anche pensare alle conseguenze perchè a rimetterci oltre ai coltivatori di terra sono gli animali che verranno abbattuti!!!!
(Antonio Dallari)