La nascita di un nuovo bollettino parrocchiale merita una festa. Specie quando il battesimo avviene lontano dai clamori della città nelle terre alte della diocesi. Benvenuto dunque al primo numero di "Sentiero 31". Così si chiama la pubblicazione edita alla vigilia della Pasqua nel vicariato XI di Santa Maria dei Monti, a Fontanaluccia, una terra posta ai confini fra le montagne reggiane e modenesi.
L'idea e la realizzazione vanno ascritti al merito di don Luigi Ferrari, nostro concittadino, rientrato da poco più di un anno da una ultraventennale esperienza missionaria nel cuore del Brasile. Forse è fra quella povera gente sudamericana che don Luigi ha capito l'importanza di dar voce ai propri parrocchiani e di farli partecipi dei problemi quotidiani, dei sogni, delle speranze.
Sul "Sentiero 31", in effetti, camminano in tanti e le 32 pagine di cui si compone la pubblicazione sono un po' lo specchio del paese che raccontano. Ci sono annunci, poesie, testimonianze, un compendio che viene ospitato su carta di basso pregio ma con elementi di alto livello.
Ciò che colpisce è l'elenco dei temi trattati (in prima pagina l'indice dei contenuti) fra i quali spiccano storie personali e familiari, reportage, preghiere, considerazioni. Non manca un "inviato a Londra", il curato sul piede di partenza, accanto alla cronaca di una spedizione, un pellegrinaggio, un progetto, una festa. Ognuno con la firma dell'autore per dare autorevolezza ai testi degli articoli.
Poco conta se, nella copia che ci è stata consegnata, manca la pagina 14 e quella numero 15 sia ripetuta. Don Luigi sta in effetti distribuendo agli amici le cosiddette "prove di stampa", quelle che la tipografia compone all'inizio prima di apportarvi le correzioni. Non è questo che conta; a noi preme solo segnalare come, con poca spesa e tanta buona volontà, si possa offrire, ai propri parrocchiani, uno strumento capace di migliorare la comunicazione, accomunare nei ricordi e nei progetti. Se tutte le parrocchie riuscissero a fare altrettanto forse si eviterebbe qualche incomprensione e riusciremmo a conoscerci meglio.
Quello di don Luigi Ferrari è un piccolo periodico - chissà quando ci sarà il secondo numero - ma è un'esperienza che può generare nuovi comunicatori in grado di usare parole di fede e di speranza. Chissà che non diventi un esempio contagioso per altre parrocchie che, purtroppo, vivono nel silenzio. Il "Sentiero 31" segna un percorso: un invito a mettersi in marcia.
Benvenuto.
(tratto dal settimanale diocesano "La Libertà" di questa settimana - per gentile concessione)
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