AGRITURISMO IL GINEPRO (Castelnovo Monti, 15 aprile 2009) – All’incontro “Appennino Reggiano: è l’ora del turismo” un operatore lamenta la mancanza di internet veloce per comunicare col mondo in una realtà (Cerwood) che porta 28.000 presenze in Appennino in un anno. La banda veloce (adsl) deve ancora arrivare. “Ora non più” è la risposta a una voce di Provincia e Comunità Montana. Al via la rete sperimentale della Comunità Montana (e Provincia) su tutto l’Appennino. Lo ha dichiarato Pier Luigi Saccardi, vicepresidente della provincia a tergo della giornata sul turismo all’Agriturismo Ginepro, convocata dal Parco Nazionale. “Abbiamo sopportato – taglia corto il vicepresidente – per due anni gli articoli contro il nostro operato su Carlino, Gazzetta e Redacon. Ma ricordo che non è tra i compiti del pubblico portare il web, ma del privato. Reggio Emilia, per altro, è una delle province più digitalizzate in Italia. Noi abbiamo fatto un progetto per affiancare comunque il privato e, da una settimana a questa parte, abbiamo una risposta, che giungerà attraverso il wireless, meno costoso della banda a fibra ottica che, comunque, manterremo”.
“Due operatori privati hanno costituito un’associazione temporanea di impresa – spiega a Redacon Nilde Montemerli – e ora stanno facendo le prove su tutto l’Appennino. Abbiamo sostenuto questa scelta perché dietro c’è comunque una società forte, Enìa, che si farà carico di eventuali problemi, assistenza o garantire la necessaria continuità."
Gli interessati possono contattare la società Q&S a Reggio Emilia (tel 0522 924208) per informazioni sulla possibilità di attivazione e sui prezzi.
Elezioni alle porte…
Leggendo queste cose il primo commento che mi sovviene senza rischiare la censura è: “senza vergogna”. Invito semplicemente i lettori di @CRedacon#C a fare una ricerca nel sito con le parole “banda larga” per vedere quante volte la Regione, la Provincia e la Comunità montana assieme ad Enia hanno assicurato che il “digital divide” stava per terminare.
In data 23/05/2007 ad un commento all’articolo “Cara Comunità montana” scrivevo: ” …passata la festa (le elezioni) gabbato lo santo, mettetevi l’anima in pace, fino alle prossime elezioni amministrative del wi-fi non se ne occuperà più nessuno… “.
Non era necessario avere la sfera di cristallo, è dal momento dell’approvazione del progetto annunciato in data 12/09/2007 che costoro ci stanno prendendo per i fondelli.
La cosa che salta all’occhio è che neanche le forze di opposizione, così pronte a fare interrogazioni su interrogazioni su che fine hanno fatto i sassi del mulino di Calcinara, neanche i sindacati, così pronti a fare osservazioni puntuali sui PSC dei comuni con illusorie richieste di allungamento della Gatta-Pianello, ecco nemmeno loro hanno messo di fronte alle loro responsabilità gli amministratori che per anni hanno promesso senza mantenere (con soldi pubblici) e che devono sopportare pure le voci “contrarie”.
Eh, già, perche sono loro che “sopportano”, non i cittadini o le attività che vanno ancora a 56K.
Comunque su con la vita, ora abbiamo la sperimentazione, forse fra un paio d’anni avremo il servizio attivo, magari poco prima di qualche tornata elettorale…
(Commento firmato)
Al gentile Pier Luigi Saccardi bisognerebbe ricordare che potrebbe essere vero che non è compito del pubblico portare la banda larga. Tuttavia, quando ci si pavoneggia con dati e tempi e si millanta di avere risolto il problema e poi nulla accade, beh, forse l’unica cosa che bisognerebbe dire è: “Eravamo animati dalle migliori intenzioni ma non siamo oggettivamente capaci di gestire certe cose… “.
Al gentile Saccardi bisognerebbe ricordare che anche se non fosse compito del pubblico i dati dicono che c’è una strettissima correlazione tra sviluppo di un territorio ed estensione della banda larga e chi dovrebbe promuovere un territorio forse farebbe meglio a investire in certi settori anche se non è suo compito farlo, magari evitando altri sprechi inutili.
Il gentile Saccardi dovrebbe sapere che se la questione banda larga fosse stata gestita in maniera decente l’investimento pubblico sarebbe stato probabilmente in perdita ma non così in perdita come probabilmente lo sarà ora e che, comunque, la perdita sarebbe stata compensata dallo sviluppo delle imprese, ecc.
Al gentile Saccardi bisognerebbe ricordare che un pubblico amministratore queste cose dovrebbe saperle…
Salute.
(R.S.)
Basta il telefono…
E’ dal 2005 che si sente parlare di internet veloce in tutta la comunità montana. Noi a Carpineti, zona Casette, ancora niente; la Telecom ha precisato che è già grassa che abbiamo il telefono; in Comune non sanno dare risposte concrete. Mio figlio, usando internet per l’università, ha quasi finito gli studi. Aspetteremo di usare questo servizio quando a sua volta avrà lui dei figli universitari.
(Corrado Castagnetti)
Dovere di cronaca
Mi permetto di far notare che alcuni amministratori all’incontro presso il “Ginepro” hanno pubblicizzato come già funzionante la copertura WI-FI da parte di un’azienda di Reggio Emilia. La notizia divulgata è una mezza verità in quanto il WI-FI targato Enìa non è funzionante o se lo è lo è solo in parte; ma fino a qui basta ricordarsi che tra poco si vota. L’altra verità è che in montagna vi è gia un WI-FI funzionante targato Speedwireless: un’azienda che alle parole ha fatto seguire i fatti, investendo denaro privato e non sperperando denaro PUBBLICO.
(Roberto Malvolti)
Il nocciolo della questione è la scelta di Enia
A rigore nessuno ha il compito di portare la banda larga, né il pubblico né il privato. Ma dal momento che gli enti pubblici locali hanno deciso di intervenire, come scritto nero su bianco nel Piano Telematico Regionale (PITER) del maggio 2007, spendendo anche soldi pubblici, mi sembra salutare che gli organi di informazioni si preoccupino della questione, per controllare tempistiche e costi. Anzi, l’elevato numero di articoli dovrebbe fare piacere agli amministratori, in quanto testimonia l’interesse della cittadinanza per la questione e ciò contribuisce a giustificare l’intervento pubblico stesso. Ma a parte queste diatribe, il nocciolo della questione è stata la scelta di Enìa come partner tecnico. Ritengo errata questa decisione per diverse ragioni:
1) il settore delle telecomunicazioni è tutt’altro che prioritario per Enìa, tant’è che non viene menzionato in nessun piano industriale o prospetto informativo; quindi dove sarebbero le garanzie per il futuro di cui parla Saccardi?
2) non a caso, nello stesso lasso di tempo impiegato da Enìa per coprire qualche decina di comuni (se consideriamo anche le comunità montane di Parma e Piacenza), un’azienda di medie dimensioni come NGI ha portato la banda larga in 2760 comuni in tutto il nord Italia (sempre con la stessa tecnologia, Hiperlan);
3) a testimonianza di ciò, facendo fede al Piano Operativo 2008 presente sul sito stesso della regione, si ipotizza il periodo 01/09/2008-31/12/2008, per il completamento della fase “Servizi commerciali a banda larga per i cittadini e le imprese”; quindi mi pare che la tabella di marcia del progetto non sia stata rispettata.
(Stefano Busanelli)
P.S. – Come soluzione tampone segnalo la recente proposta di Eutelsat per una adsl satellitare bidirezionale detta Tooway (@Lhttp://www.tooway.com/it/index.html@=www.tooway.com#L)
Dopo tanta attesa, confermo che la banda larga è presente in via sperimentale (almeno nella frazione di Levizzano). La sto usando in questo momento, e sembra che verso la fine di maggio sia disponibile per tutti.
(Domenico Teneggi)