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Vetto / La minoranza replica al sindaco: “Non parliamo di cose astratte o irreali”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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In merito alle considerazioni da noi avanzate qualche giorno fa - dopo aver letto il commento molto autopromozionale del sindaco di Vetto sul bilancio di previsione 2009 - ci sentiamo da questi replicare che le questioni vanno affrontate nel merito, quasi che noi parlassimo di cose astratte ed irreali, mentre ci pare che la condizione delle strade comunali, uno degli argomenti da noi toccati, sia argomento oltremodo concreto e pertinente.

E’ innanzitutto ingeneroso, oltre che non veritiero, affermare, da parte del sindaco, che le nostre strade soffrono di criticità rimaste irrisolte per decenni e che solo questa giunta ha saputo affrontarle in modo adeguato.

Ci si dovrebbe infatti ricordare che il tronco viario che sale verso Costa-Casone-Spigone ha sempre avuto nel passato una normale e dignitosa manutenzione e mai era successo che la vegetazione invadesse il ciglio e la stessa carreggiata stradale e che i cartelli stradali ne fossero totalmente avvolti e coperti, come noi abbiamo documentato nell’agosto scorso, a comprovare uno stato di abbandono che di certo non si meritano quanti continuano a risiedere nella zona.

Una ulteriore testimonianza (piccola ma significativa) di questa linea di condotta dell'Amministrazione in carica ci viene da un pozzetto stradale della circonvallazione vettese, proprio alla confluenza della via per il Casone: era sommerso e tamponato da erbe ed arbusti nel maggio scorso e oggi ce lo ritroviamo completamente intasato da fogliame, come si osserva nell'allegata immagine. Lo stesso ingresso della sede municipale mostra segni di deterioramento tali da non addirsi al decoro e alla simbologia di questo luogo, e che potevano essere rimossi con pochissima o nulla spesa (in attesa di interventi più strutturali).

Ma ogni qualvolta si ragiona di strade, e non solo, il nostro sindaco sbandiera le grandi opere che hanno da venire e in questa frenetica rincorsa al futuro non ci si accorge che intanto il patrimonio comunale esistente si sciupa e si degrada. Due giorni fa dalle pagine di un giornale a diffusione nazionale, l’autore di un articolo dedicato al “tempo di crisi” rivolgeva ai lettori un invito a nostro giudizio parecchio sensato: "Impariamo anche a sfruttare quello che abbiamo, con intelligenza e originalità".

Una esortazione che ci sentiamo di girare al nostro sindaco, ritenendo da parte nostra che non abbia mai avuto questo tipo di sensibilità e di mentalità: valorizzare cioè quegli aspetti che appartengono alle tradizioni e al vivere quotidiano della comunità vettese, perché solo preservando questo nostro retroterra si può guardare con maggiore tranquillità e stabilità anche a modelli più innovativi e, per così dire, meno convenzionali.

Per fare un esempio, la relazione della giunta al bilancio di previsione 2009 riserva all'agricoltura le ultime sei righe, rivolte soprattutto all’agriturismo e alle fattorie didattiche, mentre noi vorremmo che si riprendesse a parlare anche di “fattorie vere” e del progressivo abbandono delle nostre campagne, visti gli innegabili riflessi sugli eventi idrogeologici del nostro territorio.

In compenso il nostro Comune è però stato capace, qualche tempo fa, e senza alcun preavviso, di emettere un'ordinanza che imponeva ai proprietari dei terreni posti lungo una determinata strada comunale di provvedere, nel giro di soli 15 giorni, alla pulizia di argini e scarpate, unitamente alla potatura o abbattimento degli alberi prospicienti, nonché alla rimozione del materiale di risulta. Non sono state tenute in alcun conto le difficoltà organizzative che una simile operazione comporta, quasi che chi ha assunto il provvedimento vivesse in un altro mondo, e soltanto la nostra immediata e vibrata protesta ha fatto allungare i termini di tempo concessi ai proprietari. Non siamo dunque noi a non entrare nel merito delle questioni (e non stare coi piedi per terra).

Lo scorso anno il piano triennale delle opere comprendeva 30 progetti per un costo stimato di quasi 5.330.000 euro, mentre quest’anno le opere dell’elenco sono 28 e la spesa prevista sfiora i 5.900.000 euro, cifre non da poco per un Comune come il nostro e con il suo livello di indebitamento, talché non è facile reperire le corrispondenti risorse.

Abbiamo perciò insistito sempre sul fatto di dover indicare la priorità, quando si elencano i progetti, il che vuol dire mettere in fila i bisogni, ma sino ad ora le opere che abbiamo visto avviate non ci paiono essere quelle più urgenti e pressanti, vedi i muretti e gli zampilli di piazza Marconi, cui si accompagna un ciottolato scomodo e scivoloso (checché ne pensi il sindaco) quando si poteva ricorrere ad una pavimentazione molto più funzionale ed economica. Ci sembra uno spreco di risorse, che andrebbe sempre evitato indipendentemente da chi le ha stanziate, specie se pensiamo che quelle risorse potevano avere una ben più utile destinazione.

Confermiamo inoltre che in questi cantieri non abbiamo visto impiegate ditte vettesi e non vediamo dunque come le misure di aiuto alle imprese tanto decantate dal sindaco (a parte il problema del come riuscire a finanziarle)potranno avere benefici effetti sulla economia locale.
(Giovanni Ferrari, capogruppo della minoranza consiliare di Vetto)

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Correlati:
- Vetto / "E le risorse il sindaco dove le prende?" (2 aprile 2009)

1 COMMENT


  1. In effetti la viabilità, la cui manutenzione è a carico del Comune di Vetto, lascia molto a desiderare. E’ del tutto evidente, per chi transita sulle strade interne al territorio vettese, che lo stato della viabilità, solo per carità cristiana, si può definire al limite della sufficienza. Ha ragione l’estensore dell’articolo Giovanni Ferrari a dire che la manutenzione effettuata con regolare programmazione è meglio di interventi sporadici fatti sulla scorta di eventi climatici ancorchè improvvisi. Il laghetto che si era formato a Casalecchio, località sita lungo la strada comunale Rosano-La Strada-Castellaro-Buvolo, nonchè l’esistenza di due corpi di frana, sono la conseguenza della mancata pulizia dei pozzetti di scolo (erano completamente otturati dal pietrisco e da fogliame autunnale) che dovrebbero convogliare le acque di scorrimento superficiale. Il territorio deve essere presidiato e salvaguardato per tutta la legislatura e non solo in occasione delle elezioni amministrative.
    Grazie.

    (C.V.)