L’assessorato alla cultura del Comune di Castelnovo ne’ Monti propone un nuovo importante appuntamento espositivo, con la mostra del fotografo franco-portoghese Gérard Castello–Lopes, del quale viene presentata una significativa selezione di opere del suo lungo itinerario di ricerca. Dopo gli ultimi importanti eventi espositivi del 2008 - le mostre di Vittore Fossati, di Franco Fontana, di Nino Migliori e di Michael Kenna – prosegue così la collaborazione con Palazzo Magnani - che questa mostra ha prodotto e allestito nel 2003 - e con il Comune di Reggio Emilia, che ha inserito l’esposizione nel circuito territoriale dell’edizione 2009 di Fotografia europea.
La mostra, curata da Sandro Parmiggiani, presenta un percorso di 58 immagini in bianco e nero che attraversano un arco di oltre 45 anni della vita di Castello–Lopes, nato a Vichy, vissuto a lungo in Portogallo e poi stabilitosi definitivamente in Francia, dove vive a Parigi.
Una prima parte delle opere documenta alcuni momenti della vita del Portogallo negli anni ’50, durante la dittatura di Salazar, con immagini “rubate” che risentono dell’influenza di Henry Cartier Bresson, che Castello-Lopes riconosce esplicitamente come proprio maestro. Sono scene di vita e di lavoro – agricoltura, pesca, piccoli commerci - intensi ritratti, gruppi di persone, uomini e donne, giovani e anziani che trascorrono in compagnia, conversando, lunghi momenti di pausa, momenti di gioco colti al volo secondo la filosofia del “momento decisivo”: e tutto racconta di un mondo ormai lontano nel tempo, povero ma all’apparenza sereno nonostante la vita trascorra all’ombra di un regime dittatoriale, remoto ma nello stesso tempo presente alla memoria, familiare come certi ricordi dell’infanzia. E a tratti quel mondo pare rivelare i ritmi di una vita meno frenetica e ansiosa, quasi una ritrovata innocenza.
Anche nelle fotografie dei decenni successivi, che pure evolvono verso una particolare cura e attenzione verso i caratteri formali dell’immagine e la composizione dell’inquadratura, si avverte una visione etica della fotografia, un’ironia, un’attenzione, una partecipazione umana, una visione poetica comuni alla sensibilità della generazione dei grandi fotografi “umanisti”, in particolare Robet Doisneau e Eugene Smith. “Ciò che cerco di fare oggi tende a un’innocenza ritrovata…”, dichiara Castello-Lopes nel corso di una conversazione con Sandro Parmiggiani pubblicata nel catalogo edito da Skira – “…Per me fotografare è un atto profondamente legato a un’idea morale che si ha nei confronti delle persone, nei confronti del mondo, nei confronti di se stessi”. E ancora, in un brevissimo repertorio di dichiarazioni dell’autore: “Rappresentare il mondo è, in un qualche modo, infrangere ciò che Dio ha creato. Per me, il fatto di rappresentare è un’assunzione di responsabilità…”; ”…Ciò che cerco attraverso il mio lavoro è di identificarmi con il mondo e di condividere con altri questo stupore…”.
La mostra, che fa parte del programma della rassegna “Pasqua ne’ Monti”, allestita per offrire un ampio e vario calendario di manifestazioni ai cittadini e ai turisti in visita nell’Appennino reggiano nella primavera, si inaugura a Castelnovo ne’ Monti, nella sala di Palazzo ducale, sabato 11 aprile alle ore 17,30, con l’accompagnamento musicale di Andrea Zanetti (fisarmonica) e di Enrico Albertini (clarinetto), allievi dell’Istituto superiore di studi musicali “C. Merulo”, e prosegue fino a domenica 17 maggio. Resterà aperta tutti i giorni dalle 15 alle 18, con la sola eccezione del giorno di Pasqua. L’ingresso è gratuito. Il catalogo Skira è a cura di Sandro Parmiggiani.
Durante il periodo di apertura sono previste alcune iniziative collaterali che si terranno nella stessa sede della mostra: - martedì 21 aprile alle ore 21 verrà organizzato un incontro con Sandro Parmiggiani, curatore delle attività espositive di Palazzo Magnani, che racconterà l’itinerario di ricerca fotografica di Castello-Lopes; - martedì 28 aprile, sempre alle ore 21, si terrà un incontro con Emanuele Ferrari, scrittore, dal titolo: “Conversazioni con una pietra – Il dialogo mancato tra Fernando Pessoa e Wislawa Szymborska”. La biblioteca comunale “A. Campanini”, nel mese di maggio, offrirà invece agli utenti iscritti un’ampia selezione di volumi dedicati alla fotografia scelti tra i titoli più significativi del proprio patrimonio.
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Gérard Castello–Lopes è nato a Vichy in Francia nel 1925. Si trasferisce in Portogallo e trascorre l’infanzia e la giovinezza a Lisbona, dove frequenta anche le scuole e l’università. Si dedica alla fotografia a partire dal 1956, con una formazione da autodidatta. Stabilitosi a Parigi, nella seconda metà degli anni Settanta e nei primi Ottanta lavora nella Missione permanente del Governo portoghese al Consiglio d’Europa a Strasburgo. Vive a Parigi.
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Mostra e catalogo a cura di
Sandro Parmiggiani
Catalogo
Skira
Testi in catalogo di
Sandro Parmiggiani, Gérard Castello-Lopes e Antonio Tabucchi
Sede della mostra
Palazzo Ducale, via Roma, 12/B – Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia)
Periodo
dal 11 aprile al 17 maggio 2009
Inaugurazione
sabato 11 aprile 2009 – ore 17,30
Accompagnamento musicale
Andrea Zanetti – fisarmonica
Enrico Albertini – clarinetto
allievi dell’Istituto superiore di Studi musicali “C. Merulo”
Orari
tutti i giorni, ore 15 - 18, Pasqua: chiuso.
Ingresso gratuito
Poca visibilità… ma basterebbe poco
Ho visitato la mostra e l’ho trovata di alto livello (per quanto non mi consideri un critico competente) e mi ha fatto ricordare immagini delle nostre terre negli anni ’50, molto affini a quelle portoghesi riprodotte con estrema sensibilità dal fotografo. Peccato che se non avessi dovuto far spesa nei dintorni non mi sarei avvicinata alla sede espositiva, per nulla messa in evidenza. Un cartello con una freccia forse potrebbe incrementare le visite, quando l’ho vista io erano tre giorni che nessuno apponeva una firma nel libro dei visitatori ed ero l’unica presente… E’ un peccato che le iniziative, spesso lodevoli, non abbiano il meritato successo quando basterebbe poco per farle conoscere. Un cartello, una freccia… giusto per ricordare al passante che qualche metro all’interno c’è qualcosa che vale la pena scoprire. In ogni caso, complimenti.
(Celeste Grisendi)