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“Gli amministratori della montagna? Ottusi e ciechi”

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Sono passati cinque anni dalle elezioni amministrative e tra due mesi i cittadini verranno chiamati ad eleggere i sindaci e i consigli comunali di buona parte dei comuni della nostra montagna. Viene naturale interrogarsi sulla qualità della gestione amministrativa e, perché no, anche di quali sono state le scelte amministrative compiute e se queste sono state capaci di cambiare il volto della nostra montagna.

I dati dimostrano e gli indicatori socio-economici confermano in modo impietoso che i problemi di chi in montagna vive sono aumentati. Il crollo demografico, la viabilità, la tutela ambientale, il lavoro sono e restano gli elementi di sofferenza in cui tutta la popolazione è costretta a vivere. Siamo in presenza di un processo di decadenza irreversibile che si impadronisce lentamente delle singole persone e di tutta la struttura socio-economica su cui poggia la vita comunitaria montanara.

Eppure tante sono state le forme di contrarietà politica a questa decadenza politica e amministrativa. Hanno protestato i singoli cittadini, hanno espresso contrarietà le organizzazioni sociali e le forze economiche, la Chiesa reggiana ha, tramite comunicati stampa, denunciato le varie forme di degrado sociale. Ma nulla è cambiato e, per assurdo, con un'abilità e con una forza di persuasione degna dei migliori venditori di tappeti, le forze che hanno governato la montagna, stanno preparando una campagna elettorale dove saranno presentati come risultati importanti le normali attività amministrative.

In questo contesto assistiamo ad una grande corsa a parlare di alleanze ma i programmi dove sono? Quelle emergenze che tutti conosciamo come verranno affrontate? Esiste l’urgenza di una politica nuova accompagnata da una forte azione di intervento riformista che interessi tutto il territorio montano. Non serve più eleggere degli amministratori che sanno amministrare; serve cambiare, progettare e migliorare le condizioni di vita, convinti che nulla è immutabile. Bisogna prima ancora di costruire delle alleanze intendersi su quali progetti ambiziosi ci si intende spendere ed impegnarsi .

Unificare i comuni iniziando dal crinale è il primo impegno da assumere. Tra quattro anni almeno nel crinale, senza escludere altri processi di unificazione che potrebbero realizzarsi, un solo comune deve essere titolato ad amministrare un pezzo importante del nostro territorio montano. In tal senso abbiamo già provveduto a presentare una mozione in fase di valutazione nel Consiglio comunale di Busana e Unione dei comuni.

La certezza di una serie di opere infrastrutturali a favore del territorio sono da un lato elemento di sviluppo ed assieme condizione ultimativa per garantire la vivibilità e la fruizione turistica ad un territorio impoverito dall'incuria dell’uomo e, permettetemelo, anche dall'ottusità e voluta cecità dei politici che lo hanno governato per trent’anni.

Chi da Reggio Emilia vorrà raggiungere Casina dovrà appellarsi alla fortuna se è vero, com’è vero, che tra non molto al primo carico pesante la struttura viaria cederà anche nel tratto La Vecchia-Bocco. Tre assetti viari che collegano la pianura al crinale son indispensabili e debbono essere realizzati, pena la morte del territorio montano. Bisogna costruire un grande progetto di riassetto ambientale di tutto il territorio montano ad iniziare dal crinale.

Si prova disgusto, senso di impotenza assistere alla vicenda Enìa (esempio chiaro che ripete una scelta economica e finanziaria disastrosa, causa dell’attuale crisi mondiale), che avrà certo per alcuni elementi di tornaconto, e non rendersi conto che proprio questa importante azienda pubblica potrebbe essere chiamata a svolgere un ruolo importante all’interno di un piano di intervento pubblico di investimento finalizzato alla valorizzazione e al riassetto ambientale in cui potrebbe trovare spazio una crescita dell’occupazione.

L’anziano diventerà sempre di più il vero problema della nostra montagna. Qualcuno si è mai chiesto quanti sono gli anziani che stanno, per ragioni irreversibili, per avvicinarsi all'età della non autosufficienza? Ebbene, il dato è impressionante se rapportato alla risposta sociale che offrono i comuni e le strutture sanitarie presenti nel territorio.

Serve una progettualità nuova, capace di garantire una serie di risposte sociali ed assistenziali a pezzi importanti e sempre maggiori di popolazione. Bisogna ripensare al ruolo del comune capoluogo della montagna (Castelnovo ne' Monti) e riprogettare un sistema che sa ricevere e restituire al territorio del crinale. Per questa ragione bisogna decentrare alcuni servizi sia per dar risposta ai consumi privati (centri commerciali e di servizio di zona) che alle esigenze dei servizi sanitari individuali.

Ma qualcuno si è chiesto quante guardie mediche ci sono nei comuni del crinale? Ma per far diventare questi problemi, queste criticità vere ragioni di impegno politico di tutti coloro che vorranno impegnarsi e candidarsi nella campagna elettorale, cosa è necessario fare? Serve mettere da parte il con chi vai e iniziare a guardare con intelligenza politica al nostro territorio per capirne le criticità. A volte si ha l’impressione che i politici che governano da troppo tempo la nostra montagna non sappiano più distinguere il bello dal brutto, il buono dal cattivo, il giusto dallo sbagliato.

Spesso si assiste a comparazioni astratte con altri territori e quasi sempre l’ammissione di errori viene mascherata da una sorta di autosufficienza politica. Vorrei tanto che prima di decidere con chi vai si iniziasse a riflettere sul dove sta precipitando la nostra montagna e per questa ragione ci si ponesse la domanda: dove vai? L’auspicio è quello che al primo e al secondo interrogativo si possa rispondere con un'affermazione politica forte, che sancisca la fine di un’epoca dove la maggioranza ha sempre ragione e la minoranza ha sempre torto.

Alla competizione tra le forze politiche bisognerebbe esser capaci di sostituire una competizione sui contenuti, una scelta lungimirante che mette al centro di tutto gli uomini le donne capaci di guardare, capire ed agire per cambiare con saggezza le cose nel territorio montano. Ma pensare che nel breve e medio periodo sia possibile mettere in atto un sistema di intesa istituzionale dove si privilegiano fin dalle alleanze pre-elettorali i programmi e gli interventi sulle emergenze territoriali che faranno morire il territorio pare essere una cosa impossibile. Il risultato sarà assegnare alle future generazioni, se ci saranno, un territorio spento, senza la presenza dell’uomo ma anche senza la presenza della politica.

La politica deve scegliere tra scomparire e innovarsi. La vera sfida sarà vincere l’inerzia delle istituzioni, far scelte riformiste, invertire il processo di degrado generale, promuovere il protagonismo della gente. Voglio essere tra coloro che mettono gli interessi dei partiti nell’armadio dei ricordi e che si mettono in campo il loro impegno per rappresentare gli interessi veri della gente e della comunità montanara.

(Marino Friggeri, coordinatore Udc Comunità montana)

4 COMMENTS

  1. Incarichi
    Vedo con piacere i vari titoli di cui ti fregi, bello, sei importante, sembri un pavone, adesso lo faccio anche io. Luca Marco Cagnoli: consigliere comunale di Ligonchio, assessore Unione dei comuni, consigliere Comunità montana e membro della commissione controllo e finanza della Comunità montana e inoltre garante del PD a Ligonchio!!!!!!! Bravo il nostro Friggeri, mi meraviglio della tua ipocrita e-mail.

    (Luca Marco Cagnoli)

  2. Carichi & incarichi
    Ottimo! Vedo due montanari belli carichi e molto titolati, anzi moltissimo! Sono certo che chi si presenterà come capolista alle prossime amministrative nei comuni montani farà a gara per contenderseli! Perchè nelle liste non c’è solo bisogno di giovani; c’è bisogno pure di esperti! Ottimo.

    (Umberto Gianferrari)

  3. Ma in parole povere…
    …che programma avete? Quali sono i punti principali del vostro programma elettorale? La viabilità? Lo sviluppo del turismo? …altre ed eventuali?
    Mi sembra di interpretare il pensiero di tutti dicendo che da parte dei candidati alle amministrative (qualunque sia lo schieramento) ci aspettiamo: UN PROGRAMMA CHIARO E SEMPLICE.
    Saluti.

    (Alessandro)