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Motoslitte vietate nel Parco nazionale “al di fuori delle aree attrezzate e delle viabilità consentite”

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Riceviamo dal Parco nazionale e pubblichiamo integralmente, a scanso di interpretazioni errate o fuorvianti, una nota circa la vexata quaestio dell'utilizzo delle motoslitte in alta montagna all'interno dei confini del Parco. La questione era stata sollevata anche recentemente in diverse sedi e con toni polemici contro la "disinvoltura" di alcuni utilizzatori di questo mezzo utilissimo se usato con criterio.

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In attesa del regolamento del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano - in corso di approvazione - che disciplinerà in modo più dettagliato il transito di mezzi motorizzati, il C.T.A. (Coordinamento territoriale per l'ambiente) del Parco, per doverosa e corretta informazione ed a scopo preventivo, informa tutti i frequentatori del territorio del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano che il transito delle motoslitte al di fuori delle aree attrezzate e delle viabilità consentite configura un reato e come tale verrà perseguito.

Risultano infatti pervenute al Parco, di recente, alcune segnalazioni inerenti il presunto svolgimento di gite su motoslitta in aree di aperta montagna ricadenti nel Parco nazionale. Su tali attività sono ancora in corso accertamenti da parte del Corpo forestale dello Stato.

Al fine di prevenire il fenomeno illecito, il Comandante del Coordinamento territoriale per l'ambiente del Parco tiene ad informare tutti gli interessati di quanto segue: “Il nostro Servizio Meteomont ci informa che le condizioni della neve sono ora tali da consentire tecnicamente l’effettuazione di gite in motoslitta anche in alcuni ambienti aperti, pur permanendovi un certo grado di rischio di valanghe, in quanto il fondo è in genere portante. Tuttavia, va rammentato che il D.P.R. 21 maggio 2001, istitutivo dell’area protetta, ha integrato le misure di salvaguardia vigenti nei parchi nazionali con il divieto espresso di transito di mezzi motorizzati al di fuori di alcune tipologie di strade, in assenza di nulla osta del Parco. Pertanto, il C.T.A. provvederà ad effettuare mirati servizi di sorveglianza, tesi a reprimere tale attività che, se effettuata in campo aperto e sulle viabilità vietate, costituisce reato. Le motoslitte dei trasgressori che vengano individuati ed indagati saranno sottoposte a sequestro penale preventivo, per le successive determinazioni dell’Autorità giudiziaria competente per territorio”.

20 COMMENTS


  1. Benissimo!!! E ora allarghiamo il divieto anche alle moto da cross!!! Bene.

    (Commento firmato)

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    @CNOTA DELLA REDAZIONE

    Si fa notare che la nota del CTA non parla solo di motoslitte ma di “mezzi motorizzati”, quindi anche le moto da cross.#C


  2. Siamo dinnanzi all’ennesima conferma, semmai se ne ravvisasse ancora la necessità, che il problema della pratica dell’attività motoristica off road è pressochè irrisolvivile per la demagogia di tanti, i preconcetti di altri, ma anche per la supidità di molti… of rider’s; fermo restando, ben si intende, la giustezza, la fondatezza e la legittimità di quanto espresso dal CTA del Parco. Credo che le attività motoristiche off road possano e debbano convivere con pari dignità insieme ad altre attività laddove tra tutti i soggetti interessati, enti, istituzioni, pubbliche amministrazioni, praticanti, si sia raggiunto un punto d’incontro che significhi per tutti consapevolezza e constatazione di diritti e doveri. Lo ripeto, vietare @Ctout court#C non serve a nulla anche perchè i divieti devono poi essere fatti rispettare, il che mi pare impresa francamente ardua e difficoltosa per tutta una serie di ragioni (carenza di personale preposto, accavallamento di competenze, difficoltà dei luoghi da raggiungere, etc). Così come l’imbecillità di tanti, sì, proprio l’imbecillità, danneggia la maggioranza, la stragrande maggioranza, di coloro che cercano un sereno confronto e soprattutto sono ben consci dei limiti dei mezzi off road. Tanto per fare alcuni esempi, personalmente sono stato testimone in più di una occasione di evoluzioni di motoslitte nella zona di Pratizzano che mi hanno fatto letteralmente imbufalire. Aggiungo inoltre tutta la mia rabbia nei confronti di quegli enduristi che per tutto l’inverno e con la neve si sono divertiti a scorrazzare per boschi e sentieri con le gomme chiodate!!!! Ne cito un’altra ancora? Ma che testa avevano quei fuoistradisti a quattro ruote motrici che hanno letteralmente devastato la “costa”? Tengo a precisare che chi vi scrive va in moto da, ahimè, quasi 40 anni, e appena i suoi impegni professionali glielo permettono si gode ancora con gli amici tante splendide escursioni con la moto da enduro. Ma ben conscio che occorre non fare danni, che bisogna transitare dove e soprattutto come si può, che il rispetto per gli altri e per la natura deve essere assolutamente prioritario. Sottolineo con vigore e convinzione che non possono poi non essere fortemente censurati taluni davvero esecrabili comportamenti on ma soprattutto off road che, oltre a non deporre certo a favore sull’educazione, intelligenza, buon senso e rispetto sia delle leggi che delle regole da parte di chi se ne rende autore e protagonista, non contribuiscono certo al dialogo ed al costruttivo confronto con pubblici amministratori, rappresentanti delle forze dell’ordine e semplici cittadini, ai quali peraltro va tutta la mia solidarietà e comprensione laddove siano stati, e purtroppo sono… oggetto di intollerabili condotte ed atteggiamenti che nulla hanno a che fare con una seria, civile, rispettosa e responsabile pratica del motorismo off road per una sua, ribadisco con fermezza, legittimazione di pari dignità in un equilibrato rapporto tra diritti e doveri.

    (Paolo Comastri)


  3. Se si vuole NEGARE la libertà di muoversi con mezzi a motore, solo ed esclusivamente a favore di quelle persone che vogliono la montagna (e non solo) tutta per loro stessi, facendo discorsi del tipo: qua io a piedi ci vado e tu in moto NO, la strada è quella giusta. Personalmente non credo sia giusto trattare quelle persone a cui piace fare scampagnate domenicali nei boschi a bordo della propria moto, quad o altro, come se fossero appestate. Ovvio, bisogna rispettare se stessi e gli altri, ma a quanto pare noi “motorizzati” siamo tutt’altro che rispettati. Vi sembra giusto rinchiuderci ed impedirci di fare le nostre scampagnate? E per giunta senza arrecare danni. A me non sta bene che ci sia qualcuno che dica “io qua sì, tu no”.
    Altrimenti va a finire che si mettono in discussione parecchie cose….

    (Firmato: uno dei tanti motorizzati)


  4. Ribadisco la mia vicinanza a quello che ha espresso il CTA del Parco. Nei boschi andiamo a piedi o a cavallo o in bici, altrimenti stiamo a casa!!! Senza se e senza ma!!! Le scampagnate in moto o con i quod ve le andate a fare da un’altra parte. E’ veramente inaccettabile camminare per un bosco e vedere questi maleducati della domenica sfrecciare con le loro motorette. Ma dove siamo? Era l’ora che il Parco prendesse una posizione chiara. Ribadisco il mio bravi!!! E preciso che non è la stupidità di alcuni, assolutamente; qui è il caso di fare di tutta l’erba un fascio. In anni di escursioni non ne ho visto uno andare piano ed essere rispettoso degli altri. Fuori dal Parco, girate nei vostri giardini.

    (Matteo Zini)

  5. In attesa…
    …che venga disciplinato il transito ai mezzi motorizzati da parte del Parco si dice NO. E’ questo che è sbagliato: prima si legifera, non si dice NO in attesa di regolamentare la viabilità dentro il Parco. Poi era così difficile prevedere questa necessità regolamentativa da parte degli enti interessati?

    (Miriano Monnanni)

  6. Fuoristradista da vecchia data
    Il mio primo fuoristrada, pensate un po’, è del 1980. E’ stato utilizzato non solo a caccia a pesca, ma anche per portare aiuto alle popolazioni del sud Italia, colpite dal terremoto in inverno… Attualmente, oltre alla Jeep, pure un enduro e una motoalpinismo… Più fuoristradista di così… Come sempre, dipende dall’uso che fai di un fucile, di un coltello da cucina, di un martello, ecc. Ovviamente, sanzionando l’abuso. A maggior ragione all’interno di un Parco.
    Due proposte:
    A) riservare alcuni percorsi sterrati, magari col limite dei 30 km/h, magari controllati da auto-velox, per chi vuole fare un giro con la moto o il fuoristrada senza per questo asfaltare stelle alpine o rododendri…
    B) tenere d’occhio ANCHE le vetture NON 4×4 parcheggate dai turisti al Pianello in zona Gessi Triassici, ogni anno “VISITATE” dai ladri… Il mio fuoristrada era FERMO a bordo strada quando è stato forzato… Vorrei ricordare che, in occasione di una discussa gara di enduro, mi presi la briga di andare a fotografare, a campione, alcuni tratti del percorso, prima e dopo la gara. Come sempre accade, un uso corretto dei mezzi a disposizione dell’uomo non provoca danni significativi. Ritengo molto più pericoloso il fondamentalismo portato all’eccesso. Esempio paradossale: NESSUN VEICOLO MOTORIZZATO! E l’aereo che passa ad alta quota? Gli cambio la rotta perchè rilascia polveri sottili? E il deltaplanista? Lo tiro giù a fucilate perchè inquina e anche mi disturba con quel ronzio?

    (Umberto Gianferrari)

  7. Mi dispiace ma è giusto…
    Mi dipiace, cari signori motorizzati, ma il Parco ha ragione. Non è possibile che per quattro persone che fanno un uso scorretto dei propri mezzi i nostri boschi e le strade sterrate vengano rovinate. D’altra parte mi dispiace per tutti coloro che nel limite del possibile fanno un uso corretto del mezzo e non rovinano la nostra natura, ma putroppo la vita è così: per colpa di pochi ci rimettono tutti… Inoltre bisogna considerare che sono già presenti sul nostro territorio piste riservate alle motocross… O sbaglio?!?!? E quindi è lì che voi motorizzati potete e dovete andarvi a sfogare…

    (Commento firmato)

  8. Tutto ha un prezzo
    Non mi trovo d’accordo su quanto espresso dal sig. “uno dei tanti motorizzati”. A puro titolo di esempio, tre anni fa il famoso raduno “motocavalcata di Febbio” ha prodotto danni al fondo stradale e alle strade comunali e vicinali di Villa Minozzo, accertati dall’ufficio tecnico comunale, in circa 40.000,00 euro. A questo punto, delle due l’una: o questi signori delle scampagnate motorizzate ad ogni costo mettono mano al portafoglio ogni volta che scorrazzano per boschi, campi e cavedagne, o si costruiscono un crossodromo e meglio un percorso a loro riservato ed eseguono le periodiche manutenzioni. E badate bene, mi sono limitato alla sola pura e vile “questione economica”, senza entrare nel merito di ambiente, fauna, flora, ecc. Non mi pare giusto scaricare sulla collettività il divertimento dei “tanti motorizzati”.

    (mb)


  9. Non si è mai sentito un motociclista, quaddista o fuoristradista dire ad uno a che va a piedi di stare a casa sua. Purtroppo, chi va a piedi ha il coraggio di dire a coloro che vanno in moto od altro di starsene a casa sua… (o nel proprio giardino… ). Chiedo: chi è il maleducato?? Io ed il mio gruppo, fino ad ora, di danni non ne abbiamo mai fatti. Non siamo i tipi che vanno nei campi, che sfrecciano o che fanno i cretini. Anche se ci è capitato di trovare chi, a piedi, ci dice su, nonostante stessimo andando adagio e soprattutto con molto rispetto delle persone che erano a piedi, ma la maleducazione di quegli individui a piedi li ha portati ad offenderci… e casomai loro erano a rubare castagne o funghi nei boschi che non sono loro… Chi è il maleducato? Chi è l’egoista? A questo mondo non bisogna pensare solo a se stessi, ma ci sono anche gli altri DA RISPETTARE con le loro passioni ed hobby.

    (Firmato: uno dei tanti motorizzati)

  10. Riserva indiana? No grazie!
    Andarci a sfogare in un campetto recintato da filo spinato, con semmai cartelli di avvertimento del tipo: “Attenzione, pazoidi alla guida!”. Purtroppo il Parco occupa anche le nostre terre e non tutti siamo disposti ad alzare bandiera bianca. Se incontro per strada pazzoidi in moto con tute alla Valentino Rossi (compreso il numero 46) e semmai pure la targa piegata e semmai brilli al punto di tamponarsi tra di loro… non mi basta per vietare sulla SS 63 l’uso di motocicli! I pochi che sbagliano? Vanno sanzionati! Non si può presentare il loro conto ad altri! Un automobilista con tasso alcolico 9 volte superiore al consentito ha causato seri danni? Vietiamo quindi l’uso delle automobili? Pagare in molti per le irregolarità di pochi? Non ci penso nemmeno!

    (Umberto Gianferrari)


  11. Per arrecare danni di 40000 euro… con che mezzi è stato fatto il raduno?? Forse con dei trattori a cingoli??? Ma non prendiamoci per i fondelli, per piacere! Negli scorsi anni sono stati organizzati diversi raduni nelle nostre zone, ma di danni (per quello che ne so io) non ne sono stati nè lasciati nè fatti; anzi, nell’organizzare gli eventi sono state ripulite vecchie carraie, ripristinati solchi per la raccolta dell’acqua (che da tempo non esistevano più) ed alla fine del raduno è stato pulito ovunque è stato sporcato.
    E’ facile per i vari ambientalisti dare la colpa agli altri, ma loro hanno mai fatto manutenzione alle carraie, ai rigagnoli di raccolta delle acque piovane o varie vene che sono in giro?

    (Firmato: uno dei tanti motorizzati)

  12. Dura lex sed lex
    Gentile motorizzato, qui bisogna distinguere la legge dalla buona o cattiva educazione. Non sta scritto da nessuna parte che a tutti ed ovunque sia dato il diritto di esercitare i propri hobby motoristici, sennò bisognerebbe impugnare davanti alla Corte costituzionale o ricorrere al tribunale dei diritti dell’uomo contro quei comuni che creano delle isole pedonali nei centri storici delle città, per esempio. Io ho una vecchia carcassa di auto euro 0 e vengo messo al bando persino dalla circonvallazione di Reggio, ma mica me ne lamento…
    Salute.

    (R.S.)


  13. Credo sia il caso di fare un po’ di chiarezza.
    PUNTO PRIMO. Nessuno ha mai preteso o pretende di transitare con veicoli motorizzati all’interno di un’area soggetta a “parco”. Chi lo fa, come quei disgraziati che quest’inverno hanno scorrazzato nella zona del monte Cavalbianco, o tutti quegli altri che inpunemente continuano a girare in zone “parco”, si rende colpevole di un “reato”, nell’accezzione giuridica del termine, cioè viola la legge, e come è giusto e doveroso che sia punito. Su questo punto sono ASSOLUTAMENTE d’accordo. Diverso il caso di manifestazioni autorizzate e regolamentate che hanno il loro DIRITTO di esistere. E questo introduce il…
    …PUNTO SECONDO. Gradirei prendere visione della documentazione dell’ufficio tecnico del Comune di Villa Minozzo che attesterebbe danni indotti dalla motocavalcata per 40.000 euro. Quel che è certo è che quest’anno la manifestazione, fortissimamente voluta dalla stessa Amministrazione comunale all’atto dell’annullamento a causa di un capzioso ricorso degli “Amici della Terra”, nel comprensorio c’è stata una vera e propria sollevazione di tutto quel tessuto economico su cui ricadono i benefici della presenza sul territorio, tra partecipanti e soprattutto accompagnatori, valutata in non meno di 2.000/2.500 persone. E quando mai, purtroppo, in quelle pur splendide zone, hanno una simile presenza? Sono inoltre a disposizione filmati, per chi li vuole visionare… Che documentano gli immani dissesti idrogeologici ed i cataclismi ambientali arrecati dal passaggio delle moto. Ad ogni buon conto segnalo, ad esempio, che in occasione della gara dell’anno scorso a Castelnovo ne’ Monti organizzata dal MC Crostolo, manifestazione peraltro voluta ed approvata, mi consta, entusiasticamente dalla giunta e dal sindaco Marconi, l’organizzatore ha provveduto immediatamente dopo l’effettuazzione della gara a cancellare le tracce del passaggio delle moto.
    PUNTO TERZO. Il motocross è una cosa, l’enduro un’altra. Il primo si svolge in aree private e delimitate dove i mezzi non sono immatricolati, mentre l’enduro implica l’utilizzo di motocicli REGOLARMENTE targati, assicurati ed immatricolati. Quindi soggetti alle vigenti normative del codice della strada. Va da sè che con i primi è VIETATO circolare fuori dalle predette aree denominate crossodromi, mentre con le seconde, che piaccia o no, sì.
    Ribadendo peraltro tutto quanto a tale proposito ho evidenziato sia nel mio primo commento che all’inizio di questo.
    PUNTO QUARTO. Si criminalizzino pure le moto, ma vorrei sommessamente far presente che sistono pure i quad (per il codice della strada quadricili a motore) e i 4×4 che non fosse altro che per una legge matematica, se i motocicli arrecano danni, questi li raddoppiano. Peraltro con esiti in questo caso davvero devastanti, non fosse altro per la diversa potenza scaricata a terra e per la “luce” di passaggio, altrimenti denominata interasse. Per chi se ne vuole rendere conto con davvero poca fatica faccia due passi a pochi km da Reggio, sulla famosa costa che parte dalla Mucciatella di Vezzano ed arriva a Canossa!!!!!!! E poi ci sono anche le motoslitte…
    PUNTO QUINTO. Detto dell’intransitabilità all’interno dell’intera zona “parco”, e ribadisco sono d’accordo, occorre allora considerare tutta la fascia media ed alta collinare. Perchè non si è dato seguito al lodevole progetto del comune di Canossa che ha mappato tutto il suo territorio per identificare, come poi è stato fatto, le zone transitabili e quelle no? Il territorio, generalmente parlando, consta di aree protette e non protette, di sentieri, di tratturi, di mulattiere, di strade vicinali ed interpoderali, dove nella maggior parte dei casi esistono, catastati, dei diritti di passaggio. Ergo se non espressamente segnalati da cartelli di divieto (che spesso sono illegali in quanto non riportano, come peraltro la legge prescrive, i dati della relativa delibera di giunta al riguardo), io sono legittimato a transitarvi se, ovviamente, in regola con il codice della strada e in ogni caso osservando anche tutta una serie di norme comportamentali di cui anzi scritto.
    PUNTO SESTO. Se entriamo nella spirale del rinfacciarci comportamenti maleducati tra i frequentatori dell’off road, motorizzati e non, non ne usciamo davvero più. Da tutte le parti ci sono persone educate e maleducate, demagoghi e non, persone che quando parlano hanno staccato i collegamenti… al cervello e chi invece usa logica, intelligenza e buon senso. Che credo in ultima analisi sia l’unica strada, o sentiero… per affrontare il problema.

    (Paolo Comastri)

  14. Per chiarezza…
    Gent. sig. Comastri e motorizzati vari, può accedere agli atti del comune di Villa Minozzo, come qualunque libero cittadino, con richiesta di accesso ai documenti amministrativi L. 241/90. Potrà così prendere visione dettagliata di: computo metrico e relativa documentazione fotografica allegata prodotta dall’U.T.C. Il sottoscritto non scrive per puro gusto di polemica o per sentito dire, ma per perfetta conoscenza dei fatti in quanto all’epoca degli stessi era assessore comunale.
    Saluti.

    (mb)


  15. E’ ora di smetterla di continuare ad accusarci dell’inquinamento, come se fossimo solo noi con le moto a provocarlo, e del disturbo della quiete pubblica! Cari ambientalisti più o meno convinti, da domani provate a non utilizzare più la vostra auto, spegnete il vostro frigorifero, non accendere più il vostro riscaldamento o aria condizionata, non utilizzare più la corrente elettrica, ecc…
    Se VOI ci tenete così tanto come dite all’ambiente, per quale motivo continuate ad inquinare??? Poi ci scommetterei pure che nessuno di voi “VERDI” è mai andato a ripulire un fosso o a bonificare una sorgente d’acqua; e non chiedo se avete mai coltivato un campo, potato una vite o munto una mucca. Allora cosa parlate a fare se siete i primi a non avere MAI fatto niente per la natura?? Forse perchè avete letto sui libri cos’è la natura? O forse ne avete sentito parlare? Invece di rompere le persone a cui piace fare OFF-ROAD, a chi conosce la natura MOLTO meglio di voi, a chi ha contribuito e contribuisce tutt’ora alla sua vera salvaguardia, e NON chi dice “mi piace la natura” o “Andom a far ‘na passegiata in montagna c’à ghè l’aria sana”. Iniziate piuttosto voi a Fare qualcosa, senza rompere, visto che noi a voi non abbiamo mai imposto niente. Iniziate a coltivare il vostro giardino, governare mucche, capre e galline, coltivare terra, fare la legna, poi tra dieci anni vediamo cosa dite…
    Mi dispiace ma i discorsi che fate voi sono solo ed esclusivamente politici. Quella politica, la vostra, che invece di rinvigorire la nostra montagna come aveva promesso l’ha solo indebolita, ha arricchito solo alcune persone, e chissà quali??? AHAHAH. Questo è un dato di fatto.
    Sentiamo ora le scuse di chi si deve parare…

    (Firmato: uno dei motorizzati)

  16. Premessa: sono motorizzato
    Cercherò sull’enciclopedia la definizione in quanto veniamo etichettati come un morbo malefico da estirpare… Mah… Comunque condivido in tutto quanto dice Paolo Comastri (che non conosco) perchè credo sia un’analisi intelligente del problema. Chi principalmente sceglie di fare enduro lo fa per alcuni motivi, che se ne creda o no… In primis si tende ad avvicinarsi alla natura e vedere paesaggi e spettacoli naturali che diversamente non si potrebbero incontrare… Secondo si tende ad allontanarsi il più possibile dai pericoli che oggi creano le strade e cioè gli automobilisti e gli altri motociclisti killer… Dimenticavo… anche di asfaltare qualche ciclista… Concordo con la chiusura dei parchi alle invasioni motorizzate in genere, ma credo nella necessità di avere un perimetro ben definito del parco dove poter leggere un cartello in ogni strada nel punto dove inizia il parco (e per strada intendo asfaltata, bianca, carraie e mulattiere, sentieri), da dove poter capire che devo prendere la mia motina e girarmi senza recare disturbo a nessuno, E DOVE FAR CAPIRE ALL’AUTOMOBILISTA che è nel parco e non deve lanciare qualsiasi cosa che trova dal finestrino, perchè del parco non fa parte solo il rifugio bellino con il pratino ma anche il piazzale asfaltato a 200 metri, ne fanno parte le strade e le abitazioni che sono nel parco, non è un campo recintato di 1000 metri dove si crede che non essendoci le moto o altro che ci girano dentro sia più sano di dove abbiamo lasciato la macchina duecento metri prima… Le moto non fanno danni così come le macchine non ne fanno; sono gli UOMINI STUPIDI che li fanno e vanno puniti per gli errori che fanno. Il sentierino è sempre pulito ma sotto al sentierino ci sono 10 bottigliette d’acqua o cicche di sigarette… e quelle rimangono…
    Una cosa però sulla quale chiedo attenzione nel comprendere è che la strada se non asfaltata non vuol dire che non sia più strada, lo è tanto come un’altra con gli stessi limiti e la necessità di essere percorsa con mezzi assicurati e revisionati; che poi siano macchine agricole o moto da enduro questo non comporta nulla di strano; è solo che in macchina non si ci riesce ad andare altrimenti sarebbero piene di auto. Quindi io nei limiti ho il diritto di girare, giro dove mi è consentito e non solo nel mio giardino. Ribadisco di essere d’accordo con la chiusura del parco ai mezzi e a me piacerebbe molto che fosse chiuso a tutti i mezzi, perchè forse la auto inquinano di più delle moto e ce ne sono dieci volte tanto; danneggiano sia dal punto fisico che estetico all’interno di un parco (vedere un bel suv parcheggiato di traverso su di una “scarpata”) e dal punto di vista dei rumori, beh… un quattro tempi di casino ne fa tanto… Ma è meglio di uno sclerotico in fila al Cerreto che dentro la macchina accesa suona perchè la fila non si muove. Mio pensiero giusto o sbagliato che sia.

    (Ncola Mailli)


  17. Tenendo conto che le strade interpoderali d’accesso al territorio del Parco sono in gran parte già tabellate con divieto d’accesso… vedo abbastanza ridicolo che per l’ennesima volta si voglia far passare per inquinatori chi usufruisce per necessità di queste strade; che siano motoslitte, trattori o moto. Basterebbe che i comuni o gli enti preposti non rilasciassero tesserini per accedere al bosco a persone non autorizzate quali amici di cacciatori, amici di politici per raccolta funghi; magari aggirando l’ostacolo del diritto alla proprietà fornendo fantomatici tesserini giornalieri… Chiediamoci chi rlascia questi permessi. Magari dovrebbe essere proprio chi controlla??!!! BASTA FROTTOLE!! Ricordo che gran parte dei territori del Parco è su PROPRIETA’ PRIVATA e il diritto d’accesso ad essa non la si può negare!
    PADRONI A CASA NOSTRA!!!!!

    (Chicco Ferretti, Cerreto Alpi)


  18. Caro Matteo Zini, lo sa che la Costituzione tutela la proprietà privata? Un proprietario oggi deve solo pagare accettando sempre e di buon grado ogni qualsivoglia intrusione da parte di chi, davvero e probabilmente, dovrebbe sul serio restare nel suo giardino. Siamo stufi di chi va in bici, a piedi, a raccogliere i funghi, le more, le fragole e i mirtilli, l’acqua e l’humus per le sue piantine; chi va in giro a fare le foto e chi scorrazza indisturbato senza mai spendere una lira. A questo punto dico ben vengano i motorizzati che almeno pagano l’assicurazione e il bollo.

    (Isabella)