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L’appello dei caseifici dell’Appennino: “l’esempio di 850 anni fa sia di stimolo per ripartire”

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CASTELNOVO NE’ MONTI (20 marzo 2009) – “La pergamena di Marola è una splendida tappa nell’inesauribile storia del Parmigiano Reggiano – sono le parole di Graziano Salsi, presidente della Sezione di Reggio Emilia del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano – è proprio grazie a questo prodotto che ancora oggi è vitale per oltre tremilaottocento aziende, con oltre 840 milioni di euro di valore alla produzione, quasi il doppio al consumo. Di questa storia, vitale per l’economia rurale italiana, siamo oltremodo orgogliosi e custodi”. Parole forti quelle di Salsi, che aprono così la sessione congressuale del progetto “Latterie d’Appennino 2009: il formadio dei monaci”. Una trentina di giornalisti accreditati da tutta Italia, e relatori di respiro internazionale, come Jean Charles Arnaud (Francia) Presidente de l’ “Institu National des Appellations d'Origine della Francia” o nazionale come il linguista Angelo Stella dell’Accademia della Crusca, chiamato a diramare l’effettiva portata della prima comparsa, nella lingua locale, della parola ‘formadio’.

“Il nostro benvenuto – spiega Nilde Montemerli, presidente della Comunità Montana dell’Appennino Reggiano – a tutte le persone giunte da ogni parte d’Italia che in questi due giorni scopriranno l’Appennino sulla scorta della storia del padre del Parmigiano Reggiano”.
E ad accogliere giornalisti e autorità giunte da ogni parte d’Italia, uno staff di 30 studenti e cuochi dell’Istituto Motti impegnata a svolgere prelibati accostamenti a base di Parmigiano Reggiano “Ai miei 1150 studenti – dice il preside Paolo Francesco Baroni, – sono sicuro di potere affermare che è proprio col Parmigiano Reggiano che accomunano le origini, e, per molti, in futuro sarà elemento di lavoro nei settori dell’agraria o della ristorazione”.

“Per una volta – dicono all’unisono i presidenti delle latterie di Selvapiana, Cigarello, S. Pietro, Migliara, S. Giorgio, Cagnola, Carnola, Casale, Fornacione, Garfagnolo, Madonna della Pietra di Bismantova, del Parco, Cavola, Quara, Minozzo, Azienda agricola Fiori Pier Paolo – per due giorni si pone attenzione alla nostra storia. In momenti di crisi come quello attuale è per noi vitale fermarci e capire. L’esempio dei monaci e dei fratelli di Frombolara è per noi motivo di orgoglio e stimolo per rialzarsi e ripartire nonostante la crisi”.

Tra i partner del progetto, Giovanni Lombardini, presidente della Società d’Agraria di Reggio Emilia: “La nostra società è presente in provincia dal 1806: ha tra i suoi compiti divulgare le scoperte legate all’ambito agricolo, nei diversi ambiti tecnico scientifici, economici, storico culturali. Questo convegno lascerà traccia sull’importanza della pergamena di Marola; ne saranno pubblicati gli estratti in almeno 4.000 copie distribuite in Italia”.

Sabato 21 marzo, quindi, appuntamento a Marola, a partire dalle 8.30, col convegno internazionale “850 anni, Formadio”. Questo il programma:
• Saluti di: S.e. Monsignor Lorenzo Ghizzoni Vescovo ausiliare di Reggio Emilia e Guastalla, Nilde Montemerli, Presidente Comunità Montana Appennino Reggiano, Roberta Rivi, Assessore provinciale all’Agricoltura, Davide Barchi, Direzione Generale
Agricoltura Regione Emilia-Romagna, Giovanni Lombardini, Presidente della società d’Agraria di Reggio Emilia.
• Relatori: Giuseppe Giovanelli, Storico del Centro diocesano studi storici di Marola, Gabriele Arlotti, giornalista e coordinatore degli eventi per le celebrazioni degli 850 anni del formadio, Angelo Stella (Pavia) Linguista dell’Accademia della crusca, Abate Giustino Farnedi (Perugia) Direttore dell’Archivio Storico S. Pietro, Gerard Beneyton (Aosta), Presidente del Centro internazionale per la salvaguardia dei formaggi di montagna “Caseus Montanus”, Cesare Corradini, Delegato Accademia italiana della Cucina, Roberto Rubino, (Potenza) Ricercatore Consiglio Ricerche in Agricoltura, Direttore della Rivista Caseus, Jean Charles Arnaud (Francia) Presidente de l’ “Institu National des Appellations d'Origine della Francia”, Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano.
• Moderatore: Gianni Milano, conduttore a autore televisivo Rai
• Ore 12.30 Spettacolare taglio della forma di Parmigiano Reggiano a cura del Consorzio del Formaggio del Parmigiano Reggiano
Venerdì 20 marzo alle 20.30 al teatro Bismantova, invece, in scena l’anteprima del film documentario sulle ‘Tracce di un Re. Matilde di Canossa e il formadio dei monaci’, prodotto dal Consorzio Conva, dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano e dalla Comunità Montana “Volgiamo raccontare l’unicità di questa storia a nessuno escluso – conclude Ivano Pavesi, presidente del Consorzio Conva – Anche con un mezzo semplice come quello televisivo e del cinema divulgheremo l’importanza della pergamena di Marola e dell’influenza di Matilde di Canossa: sarà distribuito dai caseifici e anche fuori provincia”.

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I SOSTENITORI
Il progetto Latterie d’Appennino 2009 è svolto dalla Comunità Montana dell’Appennino Reggiano in collaborazione con: Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, Consorzio Conva, Nazionale del Parmigiano Reggiano, Provincia di Reggio Emilia, Regione Emilia Romagna, Camera di Commercio di Reggio Emilia, Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano, Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano, Comune di Bibbiano, Comune di Carpineti, Centro Diocesano di Spiritualità e Cultura di Marola, Parrocchia S. Maria Assunta di Bibbiano, Caseus Montanus, Cinema Teatro Bismantova, Associazione Stampa Reggiana, Istituto Motti, Accademia italiana Cucina, Strada dei Vini e dei Sapori “Colli di Scandiano e Canossa”, E’-Tv, Società d’Agraria di Reggio Emilia.