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Il personaggio / Pier Luigi Farinelli, ovvero l’arte che si fa da sé

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Dall’hobby per il restauro dei mobili all’arte del “mettiamo tutto insieme e vediamo quel che ne vien fuori”. Pier Luigi Farinelli, castelnovese, insegnante in pensione e volontario presso la biblioteca comunale "A. Campanini" del capoluogo montano, è in questo periodo ospitato con diverse sue composizioni in un locale che gentilmente si è offerto di fargli da vetrina (la “Tazza d’Oro”).

Prof. Farinelli, da dove salta fuori questo bisogno di espressione?
“Ho sempre avuto l’hobby del restauro dei mobili. Dopo la pensione ho cominciato con diversi materiali ad assemblare qua e là, costruendo installazioni, quadretti, sculture, collage… “.

In verità per Farinelli questa presentazione pubblica non è una prima assoluta, dato che due anni fa, molto in silenzio, aveva preso parte ad un’esposizione collettiva di scultura organizzata nel capoluogo montano dall’associazione “Ladri di idee”.

Quali sono le sue materie prime?
“Legno, coccio, metallo, ferro arrugginito, plastica, rame, specchi rotti, carta stagnola… tutto materiale di riciclo e di riuso”.

Buono anche il messaggio ecologico, diremmo, soprattutto in tempi come questi…
“Il materiale inizialmente lo usavo un po’ alla rinfusa, assemblando così, abbastanza come veniva. Poi è subentrata la necessità della ricerca di senso alle composizioni. Ho cominciato a consultare internet, dei libri. Ecco dunque come sono venuti fuori i miei lavori”.

E quindi l’uscita pubblica “personale”… Pensa che continuerà?
“Non so, perché vado secondo voglia, a periodi. Ma qualche riscontro positivo avuto da persone che sono passate ovviamente mi incoraggia… “.

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Immagini di sue composizioni

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