Gianmarco Marzocchini è il direttore della Caritas diocesana e quindi gode di un osservatorio privilegiato per verificare gli effetti della crisi economica misurando l’incremento di richieste che arrivano ai Centri di Ascolto attivi sul territorio della diocesi.
Gianmarco Marzocchini è venuto alla Casa di Carità di Cagnola ieri, lunedì 16 marzo, su invito del Vicariato di Bismantova, dove la Caritas ha un Centro di ascolto presso la Chiesa della Risurrezione a Castelnovo ne’ Monti, per parlare de “I cristiani di fronte alla crisi economica”.
Dopo un excursus sulle ragioni e i meccanismi che hanno innescato la crisi, il direttore ha parlato esplicitamente, riprendendo una espressione di Giovanni Paolo II, di vere e proprie “strutture di peccato” che hanno agito anche a prescindere dalle singole persone che hanno operato.
Ciò non giustifica nessuno, ma il fatto è che si sono costruiti dei sistemi che parevano a prova di bomba, ma, dato che è sempre valido il proverbio che “il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi”, ad un certo punto questi sistemi sono crollati provocando danni immensi.
La preoccupazione vera è che ancora non si sono verificati tutti gli effetti possibili che probabilmente, almeno a quanto affermano alcuni esperti, si registreranno solo a fine estate.
La chiusura delle fabbriche, la disoccupazione di centinaia di migliaia di persone, la cassa integrazione per i più “fortunati” (?), il crollo delle economie più deboli dei paesi in via di sviluppo che vedono tale sviluppo bloccato, sono solo alcuni degli effetti che stiamo vivendo anche nella nostra diocesi.
In particolare i Centri di Ascolto della Caritas di Sassuolo e Correggio registrano aumenti significativi di contatti da parte di persone che sono in difficoltà a causa della crisi economica.
Ai cristiani tocca interrogarsi a fondo su come affrontare questi problemi andando a ricercare nel Vangelo le risposte; ed ecco allora la parabola dei talenti che ci spinge a non avere paura di metterci in gioco con le nostre potenzialità e con i doni di intelligenza e di abilità che Dio ci ha concesso.
E ancora tutti i richiami a non attaccarci troppo ai beni del mondo che sono fugaci come lo è la vita su questa terra di ciascuno di noi.
Poi c’è tutto il patrimonio della dottrina sociale della Chiesa che abbiamo dimenticato facendoci “ubriacare” dalle teorie del capitalismo rampante, ma che ora, fallito un sistema di false certezze, dobbiamo riscoprire e rivendicare come strumenti per uscire dalle difficoltà e si parla di valori che si chiamano: SOBRIETA’, CONDIVISIONE, ESSENZIALITA’, RINUNCIA AI PRIVILEGI, ATTENZIONE ALLE RELAZIONI.
Nel dibattito è emersa la convinzione che sia necessario che i cattolici riprendano a far politica senza avere paura di sporcarsi le mani o di rompere fragili equilibri nelle comunità, poiché solo impegnandosi per correggere le storture del modo attuale di perseguire il bene comune si può sperare di rimettere il mondo sulla giusta rotta.
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Il prossimo incontro è previsto per LUNEDI’ 30 MARZO ALLE 21 sempre alla Casa di Carità di Cagnola con Matteo Gandini di Caritas diocesana sul tema: “Consumare il giusto, evitare gli sprechi: impegno cristiano e sociale".