SUCCISO (11 marzo) – C’è chi finge su web e chi sul luogo di lavoro. Se la crisi d'identità è la malattia per cui un soggetto è incerto riguardo al proprio io (sino al punto di smarrirlo completamente nella maggior parte dei casi), il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, con Neve Natura Scuole, propone l’antidoto: recuperare la propria identità. Magari, con un vaccino per le nuove generazioni portate fisicamente nei confini del Parco, in crinale. Accade infatti che a Castelnovo ne' Monti gli insegnanti passano dalla teoria alla pratica accompagnando per cinque giorni 47 studenti delle classi prime sezioni B C e D, delle scuole secondarie di primo grado dell’Istituto Bismantova, nel Parco nazionale.
“E’ uno dei tasselli – intervengono le insegnanti del Bismantova – di un percorso della durata triennale dal titolo 'Radici e ali'. Diversi sono gli ambiti nei quali i ragazzi del nostro istituto stanno lavorando: dalla riscoperta delle vocazioni zootecniche alla lettura di libri di testo che riguardano l’impegno civile”. “Veri divulgatori del sapere – interviene Giuseppe Vignali, direttore dell’ente Parco nazionale – anche gli insegnanti del Bismantova hanno aderito con entusiasmo al progetto Neve Natura promosso dal Parco Nazionale e hanno letteralmente messo le ali ai sogni di questi cittadini del futuro”. Tra Succiso, Pratizzano e Cecciola, i ragazzi si troveranno a vivere esperienze che permetteranno loro di consolidare le loro radici culturali tra una ciaspolata al chiaro di luna e una lettura animata, cenando in rifugio e incontrando quegli alpinisti delle nostre montagne che hanno scalato le vette dell’Himalaya. “E’ proprio qui dove la fauna e la flora si sposano con la storia che è molto più facile per i ragazzi comprendere i percorsi interdisciplinari che a scuola pianifichiamo - interviene Giovanni Monaco, docente di scienze del Bismantova – tra i cavalli del Ventasso e la pastorizia, tra i castagni, i lupi e le aquile”.
All’unisono gli insegnanti concordato nell’affermare che il loro impegno tende a permettere agli studenti di ricercare e riscoprire le vocazioni legate alla montagna perché queste possono “creare i futuri cittadini attivi il cui impegno si realizzerà anche in ambito civile”.