SUCCISO (Ramiseto, 8 marzo 2009) – L’Appennino come lo vedremo sui grandi schermi e l’Appennino come lo vedevano, dal mare all’Emilia, i nostri avi. Due le esperienze indimenticabili nel Parco Nazionale col programma di Neve Natura scuola. Protagoniste, nei giorni scorsi, la 3B del Liceo Classico Ludovico Ariosto e la 5 ragioneria del Cattaneo Dall’Aglio di Castelnovo Monti. Nel primo appuntamento gli studenti hanno percorso fisicamente l’antica viabilità appenninica. Quella che facevano i transumanti, emigranti e transumanti oltre l’Alpe d Succiso, leggendo il territorio che giungeva sino al mare. E qui, lungo l’area vasta che ci collega alle Cinque Terre, hanno scoperto quella che era la via del sale. Si sono fermati ad ammirare e studiare gli incantevoli Manarola e Rio Maggiore (Cinqueterre), scoprendo l’unità territoriale che lega l’Emilia al Tirreno.
“E poi per un giorno – spiega Clementina Santi, curatrice degli appuntamenti culturali di Neve Natura - gli studenti sono divenuti i laboratorio per due registi saliti di persona ad incontrarli e a presentare loro, nel progetto regionale ‘Documentari a scuola’, la loro ultima opera che, appunto, è ancora in corso di ultimazione: un film sull’Appennino”.
E a guidare informazioni e contatti, l’artista Giovanni Lindo Ferretti anche lui sul posto da dibattere coi ragazzi di quest’opera in stile realista in cui quattro storie si intrecciano. “Senza sconti e con coraggio – spiega Giovanni Lindo Ferretti – si vuole spiegare l’Appennino così come è, attraverso la rappresentazione delle difficoltà di chi è rimasto, di chi è partito e poi è tornato, di chi ha provato a tornare per poi dovere ripartire.
Aggiunge Ferretti: “Ho chiesto ai registi – che sono nel complesso tre, al secolo Giovanna Poldi Allai, Sandro Nardi, Filippo Lilloni – un racconto di questo Appennino, non di quello di montagne fatte appositamente per i turisti, per incantare o suggestionare. E per fare ciò avevamo necessità di storie piccola e vere, tutte nella Valle dei Cavalieri, tra Valbona, il passo di Pietra Tagliata, Succiso e Pratizzano. I tempi che sono quelli di oggi. C’è la storia di Michela che ha deciso di venire qui con un gregge. Quindi Ulisse, il mulattiere pazzo. La saga dei Rossi, che allevavano i cavalli del Ventasso e quella di Agostino, partito, tornato e di nuovo partito perché le difficoltà sono troppe e dice ‘forse io non sono ancora pronto per stare qui’”.
Grande soddisfazione per i ragazzi, quindi, incantati tra la suggestione del passato e quella del cinema raccontata dai registi dell’opera, girata nell’ultimo anno e mezzo, anche con brani in dialetto che hanno colto la curiosità degli studenti.
Il film documentario sarà pronto all’inizio dell’estate.