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“Eliminare il parcheggio di piazzale Dante alla Pietra di Bismantova”

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La valorizzazione della Pietra di Bismantova è obiettivo condiviso. Ma è sul come farla – questa come altre cose – che spesso, come si dice, “casca l’asino”. Le ricette sono sempre molte e diversificate. Questo è appunto il caso colto in un intervento di Massimo Becchi, presidente provinciale di Legambiente, pubblicato sull’ultimo numero (gennaio-marzo 2009) del Notiziario Anpi edito a Reggio Emilia.

Così inizia l’articolo: “Si discute in queste settimane del progetto di riordino della parte basale e sommitale della Pietra di Bismantova, che prevede una graduale pulizia del bosco che negli ultimi anni è cresciuto a dismisura, occupando gran parte del pianoro. Fino agli anni ’50 la coltivazione di quest’area, a prato e pascolo, conteneva lo sviluppo del bosco, relegato a poche zone, mentre a partire dagli anni ’60 l’abbandono della pastorizia ne ha favorito la diffusione”.

Becchi sostiene che “certamente questa pulizia, parziale e ben ponderata con manutenzioni ed abbattimenti mirati, servirà a dare maggiore valore paesaggistico alla Pietra, da sempre un ‘osservatorio’ privilegiato, e porterà inoltre ad una pulizia dei sentieri, ora perlopiù abbandonati a se stessi”.

“Nulla di male quindi – spiega Becchi – se vengono risistemati, pulendoli da alberi malandati e utilizzando compattato nel piano di calpestìo, così come appare logica la conversione ad alto fusto del bosco che circonda piazzale Dante, il rifugio e l’eremo, bosco oggi molto denso e senza manutenzione. Verrà anche sistemato il viale sulla strada di accesso alla Pietra, realizzato con piante non adatte al luogo, molte delle quali morte o deperite, sostituendole con essenze più idonee”.

Secondo Becchi, poi, “la pulizia delle pareti con un’opera costante di segaggio deve integrare questo percorso progettuale, se si vuole che la valenza turistica della Pietra possa continuare senza interruzione”. Infatti – prosegue la nota pubblicata dal Notiziario – “per la sua stessa natura geologica è infatti normale che verifichi una caduta di sassi, che può essere evitata o ridotta solo con una perlustrazione costante delle pareti prospicienti i sentieri di accesso al pianoro sommitale ed una loro messa in sicurezza. Un progetto che dopo trent’anni di ordinaria amministrazione rilegge la storia di questo monumento naturale e si pone l’obiettivo di una manutenzione duratura nel tempo di tutta l’area”.

Venendo quindi ai passaggi che potranno suscitare qualche eccezione, così si legge: “Quello che però lascia perplessi (che molti amanti della montagna hanno fatto notare) è la presenza del parcheggio proprio ai piedi della Pietra, che crea in alcuni momenti dell’anno un tasso di inquinamento da fare invidia alla città di Reggio, laddove ti aspetteresti una ben altra accoglienza. Chi vuole salire sulla Pietra si può benissimo accollare l’onere di una passeggiata; oppure, creando un parcheggio alternativo e meno invadente, salire con un bus navetta di collegamento, esperimento tentato qualche anno fa ma poi abbandonato”.

Conclude Becchi: “Non serve una spiccata sensibilità ambientale per capire che utilizzare ancora il parcheggio esistente va a detrimento della qualità ambientale dell’area e della sua fruibilità”.

10 COMMENTS

  1. Sensibilità non solo ambientale
    …E chi, come la sig.ra Alberta, da poco operata agli occhi, da una frazioncina castelnovese continua a farsi accompagnare in auto alla S. Messa delle 8,30? E chi sale al santuario per la S. Messa delle 16,30 per raccomandarsi OGNI GIORNO alla Madonna di Bismantova per il nipote ricoverato all’ospedale S. Anna? Divieto di accesso? Posso garantire che il piazzale è quasi sempre deserto, tranne i sabati e le domeniche d’estate. In quei periodi mi pare di aver già visto limitare il traffico già al bivio per Carnola. Così avviene se ben ricordo quando vi sono iniziative particolari tipo i concerti di musica celtica. Mi pare che i bus navetta vengano utilizzati nei giorni di particolare affluenza turistica. Sapendo che conosco e stimo Becchi, mi ha telefonato una persona invitandomi a chiedergli se per caso prima di raggiungere il piazzale avesse notato, poco più a valle, altri aspetti molto interessanti dal punto di vista ambientale/paesaggistico… Il presidente di Legambiente sa bene a cosa mi riferisco…

    (Umberto Gianferrari)


  2. “Non serve una spiccata sensibilità ambientale per capire che utilizzare ancora il parcheggio esistente va a detrimento della qualità ambientale dell’area e della sua fruibilità”. Io aggiungerei che non serve una spiccata sensibilità umanistica e commerciale per capire che il chiudere il piazzale contribuirebbe all’allontanamento di alcuni fedeli dal Santuario della Pietra (come già sottolineato da Gianferrari) e contribuirebbe anche alla chiusura di due esercizi commerciali e di conseguenza anche all’abbandono del turismo. Vogliamo effettivamente questo?

    (Alessandro Torri Giorgi)


  3. Ma sì… che idea… l’unica attrattiva di rilievo rimasta a Castelnovo a livello turistico chiudiamola! Inoltre chissà come saranno contenti i proprietari del rifugio. Secondo il parere di uno che vive a Castelnovo da 34 anni, sarebbe meglio mettere una qualche guardia ecologica che stanghi con multe esemplari quelli che buttano ogni tipo di spazzatura ai bordi della strada che porta al piazzale. Le macchine sono troppe solo nelle giornate estive di sabato e domenica; forse il bus potrebbe essere un’alternativa solo nei mesi estivi, quando l’affollamento è davvero evidente, ma non tutto l’anno.

    (S.S.)

  4. Ottimo…
    …poi magari via il ristorante, il santuario e poi la strada. Se qualcuno vuole andare alla Pietra, che ci vada a piedi, ma partendo da Reggio Emilia, perchè nel frattempo avremo rimosso anche la SS 63 e tutti i montanari… Quand’è che questi pseudo intellettuali votati al pollice verde capiranno che sono ben altre le cose che si possono fare per preservare la natura, piuttosto che rimuovere un parcheggio che serve alla comunità?

    (Mattia Davoli)


  5. La “follia” demagogica di certe persone e di certi schieramenti non ha davvero limiti. Siamo ai limiti dell’indecenza!!! Prima di volgere le proprie “attenzioni” al parcheggio della Pietra il sig.re Massimo Becchi volga cortesemente lo sguardo a ben altre “situazioni”, semmai ha la volontà e la compiacenza di farlo…

    (Paolo Comastri)

  6. Interessante…
    Interessante come “la spiccata sensibilità ambientale” di Becchi si scontri con “la brutale concretezza del cittadino” e in fondo han tutti ragione… Becchi fa un discorso ideale per un futuro ideale… quando fra trecento anni la coscienza individuale avrà portato l’uomo a costruire automobili che non inquinino, piccole e proporzionate al loro scopo (non ha senso venire su da Reggio con un Suv che pesa 3 tonnellate per trasportare 80 kg di “boriosità” e che brucia come due inceneritori). Allora il parcheggio della Pietra non servirà più, ma forse la Pietra sarà una discarica… Oggigiorno se togli il parcheggio tagli il lavoro al ristorante e blocchi le visite alla Pietra, perchè il cittadino che arriva col Suv non riesce a pensare al concetto “mi muovo a piedi”… Ma nonostante tutto per cambiare bisogna uscire radicalmente dal vecchio modo di pensare. Mi viene in mente un progetto di Renzo Piano, un grandissimo grattacielo presentato con 20 parcheggi solo per i disabili e naturalmente accettato da un’amministrazione sicuramente non italiana….!!!

    (Commento firmato)

  7. Bella anche questa…
    Ho cercato nella mia memoria ordinanze del sindaco per fermare il traffico alla Pietra in relazione all’inquinamento, ma non mi ricordo di nulla. Mi ricordo di provvedimenti per disciplinare il traffico che per altro era già bloccato. Non sarà che rimettiamo in piedi un ecomostro bis???

    (Anco Ceretti)

  8. Ne abbiamo pieni i c……….i
    Condivido in pieno, soprattutto con Mattia. Con tutti i problemi che ci assillano: la statale 63, le aziende che chiudono, altre sono in difficoltà grazie a una crisi economica mai vista, le tante famiglie costrette a pagare degli affitti allucinanti per mandare i loro ragazzi all’università e non aggiungo altro. E chi ti arriva… il signor Becchi con un’uscita davvero geniale, ma forse fa parte di un progetto più ampio: quello di trasformare la montagna in una “riserva indiana”. Già… in fondo per questi ambientalisti lo sviluppo si deve fermare al ponte di S. Pellegrino… Ci terrei a conoscerlo, non è che qualcuno può organizzare un incontro pubblico? Così lui stesso può confrontarsi con la gente della montagna sulla chiusura del parcheggio della Pietra.

    (Gianni Grisanti, Giungla)

  9. Per Anco Ceretti
    Anco, scusami, ma forse hai un piccolo buco di memoria o forse non ho capito bene io. Io mi ricordo che nel primo anno da sindaco della attuale senatrice della nostra montagna, perciò presumo circa almeno una quindicina di anni fa, misero proprio il divieto di accesso alla Pietra, motocicli compresi, nel periodo estivo, il sabato ed alla domenica. Si collocarono enormi cartelloni con tutte le informazioni dove ora ci sono le due rotonde. Si doveva parcheggiare nella piazza del Peep dove si trovava un efficiente servizio bus gratuito che faceva il servizio Peep–piazzale della Pietra. Si sentirono anche molte lamentazioni, soprattutto dagli scalatori della domenica che dovevano traslocare le attrezzature dalla propria macchina al bus, e naturalmente dai ristoranti, ma tutto questo sconvolgimento risolse almeno la lunga fila anche di chilometri di auto parcheggiate lungo la strada stretta di risalita, perché la piazza era sempre stracolma. Forse i turisti erano più numerosi? Poi quelli che si volevano fare la passeggiata a piedi erano liberi di farlo senza avere il pericolo del traffico. Non so dire per certo se con questo sistema siano aumentate o diminuite le persone, i turisti o altro intenzionati ad andare sulla Pietra, la mia impressione è stata che fossero di più, e sicuro mise un po’ di ordine. Forse era una decisione da prendere un po’ più gradualmente e almeno per i motocicli, visto lo spazio occupato più ridotto, si poteva lasciare l’accesso.

    (Elio Bellocchi)