“La solidarietà? Terribilmente demodè”

Riceviamo e pubblichiamo.

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Sono almeno due decenni che tv, cinema, riviste e locali di intrattenimento “seminano” quali modelli di vita attori/attrici/veline (con cosce e seni in vista), calciatori/dj/cantanti con relativa bella vita!

Si è scientemente o meno instillato nella società il mito del successo personale quale obiettivo basato sul fisico, sull’aspetto e così via; facendo passare in second’ordine valori quali il merito, l’intelligenza, l’onestà, la serietà si comportamento. Ciò ha provocato l’esasperazione del concentrarsi di molti, dei giovani in particolare, sulla cura di sé, un'esclusiva attenzione alla propria persona.

Una lunga “seminagione” che, oggi lo possiamo ben toccare con mano, ci ha portato ad un’esplosione di egoismi; da quelli individuali a quelli territoriali a quelli dei tutelati rispetto ai precari e così via. Una vera e propria “egemonia culturale" dell’IO! E’ ovvio che chi propone maggiore solidarietà, maggiore attenzione all’interesse generale, maggiore giustizia sociale navighi controvento.

Io credo che una diversa”egemonia culturale” sia l’obiettivo da darsi non solo dalla politica ma da tutti gli attori sociali e questo è qualcosa che, come ha detto oggi Veltroni, non ci si può attendere “con l’orologio in mano”. E’ un obiettivo di medio, forse lungo termine. Il primo passo per cominciare credo sia avere consapevolezza della diffusione e profondità della cultura che si è diffusa nell’ultimo ventennio, di cui l’attuale presidente del Consiglio è insieme diffusore ed eccezionale interprete.

(Claudio Bucci)