VETTO – Il 20 gennaio scorso avevamo assistito a una scena insolita. Un autobus di linea, attraversato il ponte del Pomello che sovrappassa l’Enza, collegando la sponda parmense a quella reggiana, si ferma. In mezzo alla carreggiata un masso scivolato dalla sovrastante scarpata. L’autista ferma il mezzo, scende, sposta la grossa pietra. E riparte.
Era come un segno premonitore di quello che sarebbe accaduto, poche settimane dopo, poco più in alto. Infatti, le recenti piovosità non drenate nei giorni scorsi hanno determinato il distacco di una frana a pochi metri dal bivio che dal Caradello, sempre lungo la sp 17 scende verso Scurano.
Una paurosa erosione di una trentina di metri ha interessato addirittura la carreggiata, tanto che si sta valutando l’ipotesi della chiusura dell’arteria stradale che, dopo l’Unità d’Italia, aveva ricongiunto gli ex possedimenti dei duchi di Parma e di Modena.
Frana anche nel versante parmense, dopo il ponte, in direzione di La Sella, dove anche qui si è abbassato il manto stradale.
La fragilità dell’Appennino, dopo il Cerreto delle Alpi, torna a dividere i paesi e le frazioni. A rimetterci gli studenti, alcuni lavoratori, i trasporti di linea da e verso Parma.
Non solo frane
Sin da piccolo bazzicavo da quelle parti. La rocca era un posto ambito per fare il bagno nell’Enza. Già a quei tempi le protezioni al lato del ponte erano delle ringhiere!!! Oggi? Sempre quelle, alla faccia della sicurezza!!!
(Roberto Malvolti)