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Ronde che non fanno primavera

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L’effetto Lega Nord al governo nazionale comincia pesantemente a farsi sentire. Il Senato ha infatti approvato pochi giorni fa il cosiddetto “pacchetto sicurezza”. Il provvedimento dovrà ora passare anche alla Camera per diventare legge, ma il segno lasciato è comunque già notevole. Tanto che diversi enti e categorie si sono subito levati e parecchi cittadini (vedere ad esempio internet, dove è più facile reperire il dissenso) gridano alla vergogna e alla discriminazione.

Vediamo in brevissime pillole di che si tratta. I medici potranno denunciare all’autorità giudiziaria gli immigrati clandestini (con previsione di carcere da sei mesi a quattro anni). Le persone senza fissa dimora saranno schedate. Viene istituita la tassa per il permesso di soggiorno (da 80 a 200 euro). Saranno autorizzate inoltre le cosiddette “ronde padane” ancorché non armate (almeno per ora). Gli enti locali saranno cioè “legittimati ad avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini al fine di segnalare agli organi di polizia locale eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana”.

In Appennino pochi giorni fa una famiglia è stata violentemente rapinata da banditi. Italiani? Stranieri? Un po’ italiani e un po’ stranieri? Quale percentuale di stranieri sul totale del commando?... Cioè, non è meglio dire, più semplicemente e correttamente, solo “banditi” invece di perdersi in manfrine bizantine che forse vogliono sottintendere altro? Giusta e dovuta la solidarietà offerta da diverse persone: chi lo ha fatto pubblicamente, per scelta o per ruolo, e chi, immaginiamo tanti semplici cittadini, privatamente.

Dopo quest’episodio anche qualcuno tra i nostri lettori ha cominciato a parlare, sia pure in modo più o meno serio, dell’ipotesi che le ronde possano cominciare ad operare anche qui da noi. Anche se in realtà non si tratta in assoluto di una novità: forse ricorderete che già anni fa, durante un’ondata di furti, la questione venne posta all’attenzione del Consiglio comunale di Castelnovo ne’ Monti, che approvò anche un documento al riguardo (vedi).

Qui non si tratta di fare del buonismo ma piuttosto di evitare della becera e semplicistica, ma scandalosa per una nazione che si dice civile, discriminazione. Ma se preferiamo possiamo chiamarla con un neologismo: “cattivismo”. Che, giustapposto a buonismo, forse rende meglio l’idea. Se lo Stato, come nel caso della regolazione dei flussi immigratori, non sa far funzionare le cose – dato difficilmente contestabile vista la situazione – serve a poco levare la clava contro chi non è nelle condizioni di difendersi. E’ una storia vecchia. Qui il risultato, come già hanno sottolineato alcuni, sarà quello di incitare al sospetto e alla delazione reciproca. Tutti contro tutti. E alle ortiche, in prospettiva, la solidarietà sociale (quella che ancora c’è), che dovrebbe costituire il tessuto sano in cui si svolge un’ordinata vita civile regolata da norme chiare e fatte coscientemente rispettare.

Pane al pane e vino al vino (come sembra piaccia tanto alla Lega): chi delinque è un delinquente. A prescindere dal colore della pelle, dal sesso, dalla nazionalità, dalla religione… dal colore delle scarpe, dalla presenza di tatuaggi… e via dicendo, perché quando si comincia non si finisce più con le distinzioni. Ma occorre ribadirle ovvietà del genere? Sarà segno dei tempi che viviamo?

Niente buonismo, lo ripetiamo. Ma neppure “cattivismo” a buon mercato, utile solo a raccattare, magari, qualche consenso sull’onda dell’esasperazione che si crea in seguito a crimini e malefatte. Fermezza, certezze giuridiche, razionalità di applicazione delle norme stabilite, in un quadro di civiltà e di garanzie. Vale a dire quello che il nostro Stato pasticcione non è mai riuscito davvero a mettere in pratica. E che, come i tipici machi tutto-muscoli-niente-cervello, “compensa” questa sua incapacità con l’emanazione di norme draconiane, da “sceriffi”, che colpiscono ovviamente quelli che santi in paradiso non ne hanno e che non serviranno, nel concreto di ciò che si vorrebbe arginare, a un bel nulla.

Norme che, infine ma più importante di tutto, anche ad occhio paiono calpestare in modo plateale la Costituzione. Vedremo, se anche la Camera approverà, che farà il presidente della Repubblica. Firmerà o non firmerà una legge che reca il marchio a fuoco dei “duri e puri” seguaci del dio Eridano?

28 COMMENTS

  1. A ognuno il suo
    Ritengo che la pubblica sicurezza sia compito dello Stato. Spero di non assistere mai a drappelli di civili che, auspicando siano animati solo da buoni propositi, si considerano tutori dell’ordine pubblico. Il bisogno di sicurezza è certamente molto sentito ma non penso che ronde, magari armate e composte da non si sa chi, facciano dormire sonni più tranquilli.

    (Celeste Grisendi)

  2. Attenti agli specchietti per le allodole!
    Condordo con Red che occorre chiamare le cose con il proprio nome, altrimenti si corre il rischio che poi la quotidianità dei fatti ti si ritorca contro. Secondo il pensiero leghista (ma anche di molti altri nella destra italiana) clandestino è spesso sinonimo di delinquente. Fermata l’immigrazione finiti furti, stupri, delitti e così via. Che bel sogno! Peccato che da quando Berlusconi è tornato al governo gli arrivi siano aumentati (spero che in molti abbiano avuto la fortuna di vedere il programma di Riccardo Iacona andato in onda domenica 31 gennaio su Raitre). Stando ai proclami dei parlamentari in cravatta verde gli italiani, soprattutto i padani, sembrerebbero invece tutti brava gente. Poi capita l’imprevisto. Oggi abbiamo appreso di un animalesco stupro di gruppo ai danni di una quattordicenne bresciana consumato da alcuni minorenni italiani, anzi: PADANI. Se io fossi tanto imprudente da far mio il metro di misura delle cravatte verdi dovrei concludere che giovane padano è spesso sinonimo di giovane stupratore. Dato però che il mio cervello cerco di usarlo come mi hanno insegnato i miei genitori, rifiuto tale metro di misura e ribadisco che una brava persona è una brava persona e un delinquente è un delinquente indipendentemente dalla nazionalità, dalla razza, dalla religione, dal colore della pelle, dal lavoro che svolge e dal conto in banca.
    Voglio aggiungere che se il ministro degli interni si preoccupasse di più di andare a stanare chi fa lavorare in nero migliaia di extracomunitari (in alcuni casi in stato di quasi schiavitù come ha documentato Iacona) e li obbligasse a regolarizzarli e a pagarli come la mano d’opera italiana, calerebbero immediatamente i clandestini, calerebbe lo stimolo a delinquere alimentato dal bisogno, calerebbe la paura dello straniero che ruba il lavoro agli italiani. Perché non lo fa? Forse teme che così l’Italia diventerebbe un paese più democratico e sicuro e che, di conseguenza, la Lega perderebbe uno dei suoi cavalli di battaglia? Per finire vorrei esortare gli italiani a capire che nessuno è bravo o cattivo a prescindere e che occorre distinguere tra ciò che serve veramente al paese e ciò che invece è solo specchietto per le allodole. Le cosiddette ronde pare a me che appartengano a quest’ultima categoria. Infine una domanda: gli italiani delusi, preoccupati, spaventati, sfiduciati e anche incattiviti hanno presente che al governo non c’è la sinistra, bensì Berlusconi, Bossi e Maroni e che ci sono stati pure dal 2001 al 2006 e anche prima?
    Grazie per l’ospitalità.

    (Armido Malvolti)

  3. Come al solito…
    Forti coi deboli e deboli coi forti. Che inizino a mandare a casa i condannati in Parlamento. A furia di leggi @Cad personam#C fatte dai politici per non finire in carcere in Italia la Giustizia è bloccata da anni. Che inizino a perseguire gli italiani che danno lavoro ai clandestini facendoli delinquere!! Al sud e non solo, nei centri di prima accoglienza passano i pulmini di reclutamento, prendono chi riesce a scappare e lo fanno lavorare per la malavita. Nelle città, idem. La verità è che sono stati tagliati i fondi a tutte le forze dell’ordine e così ci troviamo con proposte di “ronde” e esercito nelle città. Lo Stato ha le pezze al culo ma ci dicono che va tutto bene…

    (Mattia Rontevroli)

  4. Identità padana
    Ben vengano le ronde e i militari a difesa del territorio e della nostra identità padana! Non possiamo ogni volta appellarci alla nostra Costituzione, vecchia e obsoleta. Padroni a casa nostra. Padania libera.

    (Lorenzo, Gorgonzola, Milano)

  5. Ronde a chi?
    Di primordiale istinto mi verrebbe da proporre ronde contro persone come il precendente autorevole commentatore (il cui buon gusto mi ricorda l’odore del paese-formaggio citato), ma poi mi fermo e dico “no, non cadiamo in queste provocazioni, non alimentiamo la raffinata arte del vittimismo”… Riguardo al concetto di “identità”, consiglio serie “preventive” letture…

    (Federico Zannoni)

  6. Parere
    Purtroppo alcuni esponenti della Lega, come il signore di Gorgonzola, dovrebbero cambiare il colore della propria camicia poichè il colore non è il verde padano ma il nero fascista… La Costituzione che abbiamo è stata scritta col sangue di partigiani e persone che credevano in una vera libertà, ed è una delle migliori costituzioni al mondo. Italia libera dai fascisti… Sempre…

    (Mattia Rontevroli)

  7. Proviamo a ragionare
    Mi scuso se intervengo di nuovo, ma dopo aver letto le parole del signor Lorenzo di Gorgonzola sento la necessità di proporre un ragionamento.
    Non ne sono ben sicuro, ma credo che la Costituzione americana non sia mai stata cambiata e comunque a nessun cittadino di quel paese verrebbe in mente di definirla obsoleta in quanto tutti la riconoscono quale legge suprema dello stato. La nostra Costituzione, definita da molti tra le più avanzate al mondo, fu il frutto di un compromesso di altissimo profilo giuridico, politico, sociale, etico e morale e da essa tutti gli italiani per decenni si sono sentiti garantiti. Se oggi c’è qualcuno, uno in particolare, che la mette in discussione è perché la vive come un impedimento al conseguimento dei propri obiettivi di potere assoluto.
    Anch’io desidero essere padrone a casa mia, però a garantire questo mio diritto credo bastino le forze dell’ordine, i carabinieri in particolare. Non avverto affatto il bisogno di ronde e tantomeno dell’esercito…
    Padania libera. Ma cos’è la Padania? Una entità geografica? Storica? Politica? Culturale? Su: non scherziamo! Ma anche ammesso che la Padania esista chi le impedisce di essere libera? E se fossero proprio le idee della Lega a impedire alle genti di queste regioni di dispiegare tutto il loro potenziale? La Lega. Qual è la vera Lega? Quella in giacca e cravatta che va a Roma (Roma ladrona!) a riscuotere un lauto stipendio? Quella che pronuncia parole offensive con la bocca di ex sindaci o di parlamentari europei? O quella che invoca la libertà della Padania intendendo secessione? Se è quest’ultima, ha pensato se sarebbe una secessione indolore, dove dovrebbe passare il confine con l’Italia e che confine sarebbe?
    Leggendo l’intervento del signor Lorenzo la mia memoria è tornata a un viaggio compiuto in Bosnia dal 30 ottobre al 5 novembre del 1996, poco meno di un anno dopo la fine del conflitto. Mi sono riletto il mio diario di viaggio che a suo tempo fu pubblicato dalla @CGazzetta di Reggio#C e mi sono soffermato su alcune righe scritte il primo novembre in viaggio da Sanski Most a Banja Luka. Le trascrivo pari pari.
    “Gli accordi di Dayton sanciscono che, indipendentemente dall’etnia, i bosniaci hanno libertà di movimento e possono abitare dove preferiscono. Così sta scritto. La realtà, si sa, spesso contraddice le parole. Anche il confine tra i due territori non dovrebbe esserci, ma c’è. Lo attraversiamo zigzagando tra carrarmati, saccchetti di sabbia e soldati indaffarati. Di qua e di là sono ferme auto civili e, sulla linea del confine virtuale, persone si scambiano povere merci. Il bisogno di trafficare è più forte di frontiere, odi e rancori. Penso a Bossi: chissà se il confine tra Italia e Padania sarebbe come questo?! Passasse di qui, gli calerebbe la voglia”.
    Durante quel viaggio drammatico e istruttivo mi tornò alla mente un fatto capitatomi circa 20 anni prima a Maribor, in Slovenia. Eravamo a cena in un albergo. La serata era allietata da un’orchestra che eseguiva anche canzoni italiane. In sala c’era una rumorosa tavolata di giovani che il nostro accompagnatore-interprete, un ingegnere che aveva studiato a Bologna e che parlava diverse lingue, descrisse come studenti universitari di Sarajevo. Ciò che mi colpì furono la smorfia del viso e un eloquente gesto della mano che accompagnarono le sue parole. C’era una forma d’odio in quei gesti. Dalla stessa persona avevo già ascoltato ragionamenti secondo i quali la Slovenia manteneva da sola gran parte della Jugoslavia. Com’è poi andata a finire in Jugoslavia lo sanno tutti.
    La morale di questi ricordi? Che a tanto si rischia di giungere quando una parte di una nazione rivendica superiorità e diritti particolari che non hanno ragione di esistere in uno stato unitario; quando gli slogan di facile presa, ma di contenuti politici e sociali zero, sostituiscono il pacato confronto.
    Se poi agli slogan fanno seguito le ronde create per legge e la facoltà concessa, sempre per legge, ai medici di denunciare gli stranieri non in possesso di permesso di soggiorno (siamo sicuri che nessuno farà pressioni affinché la libertà di farlo diventi un obbligo a farlo?) non si può evitare di allarmarsi anche perché la storia del nostro paese qualcosa dovrebbe averci insegnato. Bene ha fatto @CFamiglia Cristiana#C a scrivere ciò che ha scritto.
    Alla luce di quanto esposto mi sento di poter dire che, nella situazione politica italiana di oggi, chi rivendica il proprio diritto a pensare e a vivere in libertà non può che difendere la nostra Costituzione della quale il Capo della Stato è il massimo garante.
    I fatti degli ultimi giorni mi hanno indotto a chiedermi cosa potrebbe accadere se cadesse anche l’ultimo bastione rappresentato dal presidente Napolitano: credo sarebbe bene che tutti gli italiani si ponessero la medesima domanda.

    (Armido Malvolti)

  8. Chi ci difende?
    Condivido quanto sostenuto da Armido. La sicurezza dei cittadini (tutti) è garantita dalla Costituzione e va attuata secondo le strutture dello Stato che, fondamentale in uno stato di diritto, deve avere il monopolio dell’uso della forza. Ma io pongo un altro quesito: chi ci difende da questi “difensori”? Chi ci difende da questa violenza razzista e xenofoba in camicia verde-nera? Credo non si possa e non si debba tacere: per troppo tempo, per tolleranza e/o educazione abbiamo ascoltato parole orribili che hanno inquinato il tono del dibattito civile. Abbiamo ascoltato, magari sorridendo, le panzane sulla Padania (poco più concreta del pianeta Papalla) e le sparate di leghisti e fascisti. Così siamo arrivati a questo punto di degrado civile ed etico. Ci vuole un rinnovato impegno di tutti coloro che si riconoscono nella Costituzione, nel linguaggio, nel pensiero, nell’etica. O, quando sarà troppo tardi, cosa diremo ai nostri figli?

    (Massimo Storchi)

  9. Mah…
    Io premetto che di politica non ne capisco nulla, ma non è che si stanno guardando un po’ troppi film oppure l’immaginazione prende il sopravvento? Siamo sicuri che se le ronde venissero chiamate in modo diverso non cambino modo di porsi? Siamo sicuri che la gente in camicia verde vada in giro a far paura al povero non regolare che circola pacificamente per strada? Può essere che la loro funzione sia questa, di crociate razziste (allora concordo pienamente con i vostri commenti), ma forse se ci fermiamo un attimo a riflettere e se guardiamo la medaglia dall’altro lato forse il discorso può prendere una piega diversa.
    Immaginiamo un gruppo di persone, questa volta in camicia… gialla per non dare colore politico, che gironzola per il paese durante le ore notturne, senza ideali di rissa o del ricercare il ladro, ma semplicemente passeggiano. Queste persone molto probabilmente vanno a rompere le uova nel paniere a chi ha idee poco legali e anticostituzionali, visto che si parla di costituzione. Questi passeggiatori se notano qualcosa di strano possono telefonare a chi di dovere e non di certo mettersi a fare giustizia fai da te. Non trovo che se io cittadino onesto mi imbatto in questo gruppo di persone alle 4 di mattina perchè vado a lavorare, o semplicemente rientro da una serata con amici, abbia da temere qualcosa e nemmeno può temere qualcosa il cittadino non italiano che a quell’ora va a lavorare onestamente o come me rientra da una serata con amici. Diverso è chi italiano o non gira per spaccio, furti o altro non proprio legale che rischierebbe non una manganellata nera, non una cravattata verde, ma probabilmente un controllo da parte delle forze dell’ordine avvisate da chi gironzola alla notte. Non dimentichiamoci che si fa presto a dire che le forze dell’ordine sono demotivate per causa dello stipendio basso e per i tagli (cui condivido pienamente che il loro stipendio sia troppo basso per il lavoro che svolgono), ma probabilmente sono demotivate anche dal fatto che se prendono un malvivente oggi rischiando la pelle, sanno già che questo domani o dopodomani è già in circolazione e che ne combina di peggio. Qui la colpa non è solo dei tagli, ma bensì di qualcun altro, penso io. Anche perchè carabinieri e polizia continuano a venire ogni volta che li chiamiamo e si vede che danno l’anima per il lavoro che svolgono nonostante i problemi detti prima. Forse il mio punto di vista può sembrare “favoleggiante”, ma a questo punto se diciamo di no alle “ronde”, magari per paura che i componenti di queste possano farsi prendere la mano, perchè diciamo di no anche all’esercito? Non sono forse ragazzi e ragazze formati e addestrati? Non fanno parte forse del ministero della difesa come i carabinieri? Quando ero a militare io dalla mia caserma sono partiti per due missioni, una in Sicilia ed una in Calabria per andare a presidiare posti ritenuti poco sicuri. Al sentire i racconti di chi ha partecipato a quelle missioni la gente era felice della loro presenza perchè si sentiva più sicura. Forse perchè in quelle terre piuttosto che al colore di un partito si guardava ad un tricolore attaccato ad una manica, non padana ma italiana, e si sorrideva al passaggio di una penna nera, non cercando un significato politico nel colore della penna?

    (G.B.)

  10. Le forze dell’ordine
    Caro GB, le forze dell’ordine hanno esattamente il compito di garantire al cittadino la propria sicurezza. Allora se quanto fanno non fosse sufficiente, se vedessimo che non sono all’altezza, etc… allora, forse, sarebbe ammissibile che liberi cittadini (senza indirizzo politico) dessero la loro collaborazione. Ma qui la situazione è opposta: le nostre forze dell’ordine fanno un lavoro eccezionale e di qualità, ma lo fanno nonostante lo Stato che mentre promette sicurezza (per pura propaganda) nel contempo taglia sistematicamente i fondi a quelle stesse forze dell’ordine che tutelano la nostra sicurezza. Salvo poi autorizzare “ronde” leghiste che, ripeto, quelle sì aumentano la mia insicurezza percepita. Si tratta di un pervertimento della logica. Facciamo lavorare bene carabinieri e polizia (che lo sanno fare) e lasciamo perdere ronde di triste memoria.

    (Massimo Storchi)

  11. Ronde, rischi ed escalation di razzismo in Italia. Dati alla mano
    Risposta a G.B. Ovviamente l’esercito ha personale addestrato e capace mentre persone che si trovano improvvisamente con una divisa addosso (anche una divisa da uomo ronda) rischiano di farsi prendere troppo la mano e diventare “squadristi”, persone arroganti ed esaltate. Per quanto riguarda le crociate razziste/fasciste fatte negli ultimi due anni la situazione è agghiacciante…
    DATI: @Lhttp://isole.ecn.org/antifa/article/357/AZIONI%20FASCISTE@=isole.ecn.org#L

    (Mattia Rontevroli)

    P.S. – Le ronde sono un rischio che non possiamo correre…


  12. Se a G.B. non darebbe fastidio imbattersi alle quattro di mattina in un gruppo di segugi in camicia gialla, a me sì. E credo anche a molti altri. Seppur bistrattata e ridotta ormai a utopia, credo che la privacy, o detta alla bruta “il diritto di farsi gli affari propri senza inopportune interferenze”, sia ancora un valore importante, da tutelare. Imbattersi in un gruppo di esagitati che sacrificano ore di sonno per scovare soggetti ambigui senza averne mezzi e preparazione la trovo un’esperienza antipatica e a rischio, perchè da un’occhiata sospetta possono sempre nascere spiacevoli imprevisti… E poi, chi garantisce sui soggetti in questione? Chi può assicurare che non siano dei pazzi scatenati con tentazioni da Taxi Driver? Voglio citare un dato: parola di poliziotto infiltrato nello spaccio milanese, tra i più comuni consumatori di cocaina a Milano ci sono le guardie giurate notturne. Se è legittimo dubitare di loro, lo sarebbe ancora di più in riferimento alle camicie verdi (il giallo ha stufato).
    Le nostre forze dell’ordine sono professionisti pagati e addestrati per tutelare la nostra sicurezza. Interferire, sostituirsi a loro, credo sia deleterio.
    Così come alimentare paure.

    (Federico Zannoni)


  13. Concordo quasi in toto con quello che dice G.B.. Parliamoci chiaro: il termine ronda suona molto male… E se al termine ronda aggiungiamo anche il delirante aggettivo padano, allora suona ancora peggio. Al di là delle apparenze, tuttavia, non trovo nulla di scandaloso in peripatetici volontari insonni armati di cellulare che potrebbero segnalare eventuali azioni illecite alle forze dell’ordine. Ovviamente ci si dovrebbe limitare a questo ed ogni eventuale abuso essere stroncato sul nascere. Per quanto riguarda l’esercito per le strade io lo vedo benissimo; meglio che stia a sorvegliare le strade piuttosto che il deserto dei Tartari dalle Fortezze Bastiani delle caserme. Durante le vacanze natalizie ho girato parecchie città del nord e vedere i militari che controllavano l’ingresso al duomo a Milano o quello a S. Petronio a Bologna non mi ha fatto certo gridare al colpo di stato nè al sud-America; anzi, ce ne fossero!
    X Rontevroli: non vorrei passare per uno che ce l’ha in particolar modo con lei, ma se si dedicasse alla lettura di siti meno faziosi credo che renderebbe un grande servigio a se stesso e agli altri. Controbattere Emilio Fede esaltando Santoro (per fare un esempio) non è particolarmente utile: due errori (od orrori) non fanno mai la cosa giusta. Il sito che lei propone contiene un’accozzaglia di azioni raggruppate sotto il termine “fasciste” quando di fascista, molto spesso, non hanno un bel nulla (vedi Pigneto e l’indiano dato alle fiamme a Roma).
    Salute.

    (R.S.)

  14. Per R.S.
    Infatti nell’articolo di Pigneto non vi è scritto che si tratta di un gruppo fascista (ma lo hai letto?). Come invece riportano altri articoli… Dici che di fascista non hanno nulla? Convinto tu… Nel sito si trovano non solo le violenze da parte dei fascisti ma anche le violenze dovute all’intolleranza. Cosa vuoi che me ne frega di Emilio e Santoro; questi sono fatti che hanno come base un’escalation di violenza generale. Le piace proprio usare i paraocchi. Comunque mi indichi lei dei siti “non faziosi” che si occupano di questi eventi. Aspetto…

    (Mattia Rontevroli)

  15. Un dubbio
    Un noto avvocato alcuni mesi or sono parlò a @CTelereggio#C dei pulmini di cui parla Mattia che a notte fonda… Non sarà che tra le tutte le ragioni potrebbe essere che tanto livore verso le ronde possa essere dettato anche dall’eventualità che detti pulmini possano essere visti da qualcuno che li vuol vedere????????

    (c.a.)

  16. Paese a rischio
    In Italia il problema è uno e uno solo. Distruggere il comunismo. Sì, perchè il vero problema del paese è quello. Non c’è fascismo, non c’è razzismo, non ci sono problemi di incostituzionalità. Il presidente del Consiglio ha ragione, la Costituzione italiana è di chiara matrice sovietica. Si vergognasse il Cavaliere di affermare ciò che afferma e di offendere chi, la vita, l’ha persa in nome della Costituzione. Si vergognasse di tagliare i fondi alle forze dell’ordine e dall’altra di legalizzare le ronde “civili”. Riesco ad associare a queste ronde solo gli squadroni fascisti e le ronde della morte brasiliane. Sì, ora non gli diamo nessun potere a queste persone, ma se magari picchieranno qualcuno per il “bene” della comunità chi oserà dire nulla?! Si vuole creare, anche con queste ronde, un clima di odio e tensione. E’ un’azione vergognosa. Vergognosa come tutto il pacchetto sicurezza. Per quale motivo un medico dovrebbe denunciare un immigrato che va in ospedale a farsi curare?! Stiamo forse calpestando anche noi la carta dei diritti dell’uomo?! Non vorrei neanche che qualcuno tirasse fuori l’ipocrisia di dire “ma il medico lo cura e poi lo denuncia”. Sono stanco di sentire queste frasi ipocrite. Voi vi fareste curare sapendo che poi verreste espulsi o arrestati? Meditiamo tutti se non vogliamo accrescere l’onda xenofoba nel nostro paese. Infine, scusatemi, si può definire paese democratico un paese in cui una sentenza della Corte costituzionale viene calpestata dal presidente del Consiglio? Fino a due settimane fa mi ero illuso, oggi credo che la democrazia italiana sia a rischio.

    (Alessandro Torri Giorgi)

  17. Sono curioso
    Ma che vuol dire essere fazioso? E che male c’è a esserlo…..??? Se difendo la libertà di un extracomunitario bruciato vivo sono fazioso….??? Non è più fazioso difendere indirettamente quelli che generano con comportamenti ignobili queste azioni di brutalità???? Vivete in un incantesimo…??? Non si può difendere la vita perchè si è faziosi….??? E poi la si difende da puri ipocriti in maniera esagerata???

    (Commento firmato)


  18. Per Rontevroli. Ha ragione, mi scuso; infatti nell’articolo si parlava di “raid neonazista”. Peccato che come fa notare la rettifica il rais della “squadraccia” fosse uno di sinistra con il tatuaggio del Che sul braccio che voleva vendicare il furto di un portafoglio e che della “squadraccia” pare facessero parte anche alcuni extracomunitari. I miei siti? Quando sono davanti al computer seguo l’Ansa e l’Adnkronos, ora per ora, e poi aspetto che siano i giudici a far emergere la verità senza gridare costantemente “al lupo, al lupo!”; che poi quando il lupo non c’è si fanno anche delle figure del menga… E quando il lupo arriva sul serio si rischia di non essere più creduti… Comunque, d’ora innanzi, cercherò di non commentare oltre le sue verità sparate un tanto al chilo e di cui sembra compiacersi enormemente, è contento?
    Salute.

    (R.S.)

  19. Per R.S.
    Bravo R.S.!! Facciamo distinzioni anche tra nazisti e fascisti ? Ma che lume di intelligenza!! Aspetti i giudici? Aspetta e spera, che con le leggi fatte dai politici nessuno sconta più nessuna pena! Bravo! Parli di giustizia fatta dai giudici? E di piazza Navona? Dove gli squadristi erano pronti con mazze “tricolore” a pestare studenti e cercare di provocare, non te ne ricordi? Dicci che fine hanno fatto. Dicci chi ne ha più parlato. Attento che il lupo se andiamo avanti così ti verrà a bussare alla porta e sarà contento di relegare la tua cultura in una cantina buia sprovvista di libri. Con questa gente non si scherza… No, non sono contento, poichè le persone come lei si risvegliano solo quando subiscono direttamente un danno, quando si accorgono che gridare al lupo al lupo è troppo tardi! Oltre a lei esistono altre persone, cerchi di ricordarselo.

    (Mattia Rontevroli)

  20. La verità? Un’opinione, molto spesso…
    “Bravo R.S.!! Facciamo distinzioni anche tra nazisti e fascisti? Ma che lume di intelligenza!!”. Gentile Rontevroli, temo che lei non capisca proprio quello che legge, e io sono abbastanza tediato dal dover scrivere 30 righe di testo per spiegarle una frase che, credo, tutti abbiano capito tranne lei. “Aspetti i giudici? Aspetta e spera, che con le leggi fatte dai politici nessuno sconta più nessuna pena! Bravo! Parli di giustizia fatta dai giudici?”. Bene, abbiamo appurato che i politici fanno schifo e i giudici li seguono a ruota; non rimane che ripristinare la forca e la gogna sulla pubblica piazza, come nel medioevo, oppure tirare fuori le P38 come i brigatisti rossi… Speriamo bene… “E di piazza Navona? Dove gli squadristi erano pronti con mazze ‘tricolore’ a pestare studenti e cercare di provocare, non te ne ricordi? Dicci che fine hanno fatto”. Che fine vuole che abbiano fatto…? Sono finiti su Youtube, come tutti! E nel grande calderone di internet, unica fonte di verità in un’informazione altrimenti completamente manipolata.
    @Lhttp://www.youtube.com/watch?v=5wTeI_tatoY@=www.youtube.com#L
    @Lhttp://www.corriere.it/cronache/08_novembre_01/bianconi_abbiamo_sbaragliato_i_fascisti_68f69b38-a7eb-11dd-8f5c-00144f02aabc.shtml@=www.corriere.it#L,
    Internet, dove delle trote con l’amo ancora appeso in bocca non vedono l’ora di farsi cucinare in padella insieme al contorno di “verità” che preferiscono… E mentre vengono cucinate sognano di nuotare ancora in alto mare e compiangono la triste sorte degli altri… Le piace il giochino? Se vuole le posso postare anche la “verità” dei centri sociali… Poi quella del governo, della questura, dei sindacati, dei centristi… Ed ora chiudo davvero.
    Salute.

    (R.S.)

  21. Scoperto
    Povero R.S., non si arrabbi ora che il suo artifizio è scoperto, preso come i bambini con le mani nella marmellata. E’ chiaro che lei non vuole esprimere idee ma il suo è solo un giochetto filosofico-speculativo (che indubbiamente, vedo, l’appaga molto), a cui però, ribadisco e poi chiudo, a mio parere è bene evitare di aderire (questo messaggio è rivolto a coloro che credono davvero a quello che scrivono). Cerchi allora, sig. R.S., compagni di discussione che la seguano sullo stesso piano, almeno solo per onestà intellettuale.

    (Ellebi)

  22. Gentilissimi commentatori…
    e detrattori delle ronde, dall’alto delle vostre certezze provate a leggere sui giornali la notizia della vita rovinata di due ragazzine a Roma e Bologna; non facciamone un problema di razzismo e o europeo e o planetario: è nostro, questo è italiano perchè avvenuto in Italia, è vergognoso per un paese civile, ma l’Italia è ancora una nazione civile? Se la presenza di cittadini in strada ne avesse salvata una, sarebbe comunque stata una presenza potenzialmente pericolosa per la democrazia????

    (c.a.)

  23. Gentile c.a.
    Concorderà, spero, che tutta la colpa di questa situazione è comunque di Romano Prodi. Le ronde, poi, certamente risolveranno il problema e rincuoreranno persone come lei. Anzi, io al suo posto farei subito domanda di “arruolarmi”. Pista, arrivano le camicie verdi a salvare la patria (ma quale patria, poi!?)!!

    (Commento firmato)

  24. La libertà, un dialogo
    Gentile Ellebi, non si preoccupi, le sue osservazioni più che farmi arrabbiare mi deprimono; come mi deprime il fatto che si possa considerare la filosofia (= amore per la sapienza) un “giochetto”, un “artifizio” e roba da “bambini con le mani nella marmellata”. Mi rattrista il fatto che tutti coloro che, in duemila anni, hanno portato il pensiero occidentale ad essere quello che è vengano considerati, da persone come lei, dei poveri minchioni nullafacenti. Sputare nel piatto in cui si mangia non è mai segno di intelligenza. Viri, viri… ma stia attento alle inversioni a U… Viri pure verso qualunque ideologia, di destra o di sinistra, dentro la quale possa sentirsi al calduccio e al sicuro. Una vita di costante ricerca e di costante revisione delle proprie idee certamente non le si confà. Evidentemente preferisce le discussioni impostate come il tifo da stadio: “Ha ragione Berlusconi!”, “No, no, ha ragione Prodi!!”, “Comunisti!”, “state zitti, fascisti!”. Avere idee e convinzioni non è affatto un male, ma lo diventa quando queste idee e convinzioni vengono ormai spacciate come dogmi di fede, senza essere capaci di sostenerle con una riflessione dialettica e critica. Il muro di Berlino è crollato, cerchi anche lei di fare crollare alcune delle sue certezze. E solo dopo incominci a costruire, con tanta fatica e pazienza, senza avere la pretesa che gli uomini con la verità in tasca le forniscono la casa già pronta, in cui lei deve soltanto accomodarsi.
    Salute.

    (R.S.)

  25. Gent. commento firmato
    Quando ero giovane lavoravo in un ufficio con le finestre sopra al voltone di piazza Aldrovandi, a Bologna, e di fronte in estate sentivamo in corsi dei sindacalisti, di quelli che in un modo o in un altro vogliono sempre ragione o sanno voler ragione, come d’altra parte fanno benissimo i nostri politici, e sono indotto a pensare che anche lei ha frequentato quei corsi. Io non ho scritto nulla di Prodi, se lo è inventato lei; in vita mia non mi sono mai arruolato in nessun partito o altro, quindi si figuri se mi arruoleri lì; spero solo il CASO mi salvaguardi da quei fatti di cui sono piene le cronache, anche locali. Come piccola esperienza personale, avendo acquistato casa a Reggio est nel 1980 (con soldi miei) per difenderci da… ho sostato sotto i portici di “casa mia” per mesi, di sera; ci avevano portato in questura ed identificati e ci eravamo demotivati, per cui in gergo motociclistico “l’avevamo data su”. Ora si informi e guardi come è ridotto Reggio est, io me la sono filata appena ho potuto, ma chieda a chi è rimasto come vanno le cose: auguro all’Italia migliore fortuna.

    (c.a.)

    P.S. – Nella mia vita qualche volta qualche volta sono andato oltre Zurco, so come vanno le cose nel mondo.