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Quote latte / “Il ministro premia i furbi? E noi ci facciamo furbi!”

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“La pubblicazione del decreto quote latte conferma i nostri peggiori sospetti: si privilegiano spropositamente 1500 allevatori che negli anni non hanno rispettato le regole, hanno attuato ogni furbizia e cercato ogni appiglio per non pagare le multe sugli esuberi produttivi”, lo afferma il presidente della Confederazione italiana agricoltori di Reggio Emilia dott. Ivan Bertolini.

“La comparsa del testo del decreto – aggiunge - rimasto ‘desaparecido’ per una settimana, evidentemente perché intorno alla sua stesura si è continuato a combattere una battaglia tra forze opposte, come del resto già avvenuto in Consiglio dei ministri, alla fine ha evidenziato quello che purtroppo si temeva, e cioè che il ministro Zaia favorisce spudoratamente gli 'splafonatori' mentre a chi le regole le ha rispettate o vi è rientrato da tempo, con grandi sforzi economici, riserva solo promesse”.

“Il dato più significativo in questo senso – continua Bertolini - è la mancanza nel decreto del fondo per le aziende che hanno acquistato in passato quote latte. E’ grave il fatto che il ministro Zaia nelle scorse settimane avesse annunciato un finanziamento del fondo di 500 milioni di euro, di cui però nel decreto non c’è traccia. E’ un’autentica presa in giro per chi ha adempiuto alle normative finora emanate dai governi che si sono succeduti”.

“Il Parlamento dovrà ora intervenire in modo radicale per togliere assurdi benefici a chi ha eluso le norme e favorire invece chi le ha rispettate; si dovrà anche avere attenzione a togliere quelli che sembrano essere appigli contenuti nel decreto, per consentire futuri contenziosi, a parte il fatto che è scandaloso che il ministro regali quote a chi ha aperto azioni legali nei confronti dello Stato su questa materia, senza nemmeno premurarsi di chiedere la rinuncia ai contenziosi in essere e futuri”.

“In definitiva – conclude il presidente reggiano Cia - questo decreto rende chiaro come in questo Paese la ragione è dei furbi, purché abbiano amici nei posti giusti, ma se il ministro ascolta ed aiuta chi non solo ha aggirato per anni le leggi, ma si è fatto forte di azioni come blocchi di aeroporti e strade (rimasti impuniti), sappia che anche gli onesti possono stancarsi di questo andazzo, farsi furbi a loro volta e ricorrere ad azioni clamorose”.