Bello e partecipato l’incontro dell'altro giorno al teatro Bismantova con il prof. Marcello Buiatti, professore di genetica all’università di Firenze, organizzato dall’assessorato alla scuola del Comune di Castelnovo ne’ Monti. Era presente una platea di studenti delle scuole medie superiori.
L’assessore Giuliano Maioli, nel presentare il relatore, ha ricordato che settanta anni fa gli scienziati firmarono il "Manifesto della razza" che aprì la lunga serie delle leggi razziali fasciste e la deportazione degli ebrei dall’Italia. Nel 2008 la Regione Toscana ha dato mandato al professor Buiatti di coordinare un gruppo di scienziati al fine di redigere il "Manifesto degli scienziati antirazzisti".
Il professore, ebreo da parte di madre, nato nel 1937, è sfuggito alla deportazione con la sua famiglia vivendo in clandestinità fino all’arrivo degli Alleati. La sua relazione ha smontato diversi luoghi comuni che la stampa contribuisce a diffondere attraverso informazioni pseudoscientifiche.
Negli anni ’90 è nato un dogma genetico: noi siamo computer guidati da un unico programma, il nostro DNA. Da questa idea falsa sono nate leggende di vario genere sui geni e sull’ingegneria genetica, come la possibilità di migliorare l’uomo attraverso l’impianto dei geni “della bontà” o dell’”intelligenza”. Le scienze biologiche possono affermare con certezza un unico principio: la vita esiste solo se c’è cambiamento e c’è cambiamento solo se c’è comunicazione.
Gli italiani - ha affermato Buiatti - sono, per fortuna, il popolo più misto che esiste, incrocio di etnie e culture diverse. Gli uomini, unica specie a cui ciò è possibile, possono vivere in ogni luogo del pianeta, grazie alla variabilità culturale e al cervello che trasforma ed elabora miliardi di informazioni. Quindi la diversità culturale è un dono, senza la quale ci estingueremmo in poco tempo. La dimostrazione che non esistono le razze umane è data dall’impossibilità di assegnare una singola persona ad una razza, esaminandone il DNA.
Il professore ha rivolto ai ragazzi un consiglio da nonno: “Al mattino guardatevi allo specchio, fatevi ciao con la mano e fatevi un sorriso perché così scoprirete di essere vivi e belli, non dei cloni come i mass media e la pubblicità vi vorrebbero”.
Molte domande hanno poi insistito sul concetto di razza e sulle motivazioni per cui il razzismo è lontano dall’essere sconfitto. "Il razzismo nasce dall’insicurezza sociale ed economica e dalla paura e quindi si cerca il colpevole nell’elemento debole della società", ha concluso poi il sindaco Gian Luca Marconi.
* * *
Che bello…
Incontro formativo, attuale, interessante e soprattutto bellissimo… Partecipato e seguito attivamente da parte di tutti gli studenti presenti al teatro. E’ bello vedere un Comune che propone attività ed incontri così belli ed interessanti per noi giovani… Speriamo ce ne possano essere altri in futuro…
Complimenti!!!
(Tod)
Una crisi dagli esiti imprevedibili
L’aula del Senato ha approvato ieri l’altro l’emendamento al disegno di legge sulla sicurezza presentato dalla Lega Nord che abolisce il divieto di denuncia per i medici che prestano cure agli immigrati irregolari. L’esito della votazione, a scrutinio elettronico palese, è stato di 156 voti favorevoli, 132 contrari e un astenuto. Non si è votato a scrutinio segreto perché – come ha spiegato alla stampa l’esimio presidente dell’assemblea – “tale emendamento non inibisce la possibilità di accedere al servizio sanitario nazionale”. Questo riportano le cronache giornalistiche.
E’ un primo passo verso il ritorno alla barbarie nel nostro Paese. Storia vecchia. Quando le cose vanno male (crisi politica e crisi economica si saldano) la gente s’arrabbia e se la prende con chi capita, soprattutto, naturalmente, con chi viene additato, più o meno esplicitamente, come la causa primaria dei mali da chi è nelle condizioni di influenzare la pubblica opinione (governo, media). Le crisi spesso hanno esiti imprevedibili. Prepariamoci a tempi difficili. Perché la storia insegna, ma raramente le si dà ascolto.
(Commento firmato)
E’ la nostra testa che deve uscire dalla crisi
Leggo che il sig. “Commento firmato” (ma gradirei sapere nome e cognome per trasparenza!) dice non proprio bene della legge che obbliga i medici a denunciare, pur curandoli, gli immigrati clandestini. L’estensore dice che “è un ritorno alla barbarie!!”. Io ritengo che sia esattamente l’opposto: non si può continuare a fare i buonisti o i dispensatori di miele planetario. Qui si sta cercando, nonostante le difficoltà della materia, di regolamentare un fenomeno drammatico, che prima o poi, se tutti non si impegneranno ad affrontare seriamente, travolgerà in un crescendo rossiniano tutta la società. L’Europa, purtroppo, se ne frega, presa com’è solo nelle dimensioni dei carciofi o nella finanza bancaria! E mentre il fenomeno continua, via mare o via monti, chi tenta di affrontarlo viene chiamato in modo inflazionato razzista. Non possiamo continuare ad accettare persone che non potranno inserirsi o trovare lavoro nel nostro paese. Le carceri sono strapiene di extracomunitari. Anche questi sono oneri pazzeschi che ci stiamo accollando. Bisogna, tutti assieme, studiare e fare delle proposte concrete, senza fare dell’inutile filosofia socio-esistenziale mentre il fenomeno continua.
(Olivo Raffaelli)
Il problema di questo emendamento, secondo me, è un altro… L’immigrazione è certamente un problema; ma questo emendamento ricorda molto le vecchie leggi razziali del ’38: in quanto, di fatto, non garantisce l’assistenza medica a tutte le persone presenti nel territorio italiano, creando così una discriminazione etnico-razziale. Dal mio punto di vista uno dei pochi aspetti positivi della nostra sanità era proprio il fatto che, sempre e comunque, tutti possano avere un’assistenza. E la preoccupazione mia, e di “Commento firmato”, è che con questo emendamento la Bossi-Fini e con le altre leggi contro gli immigrati ci si stia avviando verso un lento ritorno verso le citate leggi razziali… Si salvi chi può!!!
(Tod)