A firma di Fabrizio Zanelli il Comitato Amici del castagno invia una nota e due fotografie per dimostrare i danni provocati dai caprioli alle piantine di castagno e di quercia e chiede di aumentare gli abbattimenti.
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Ecco le foto del disastro ecologico annunciato! La prima mostra polloni di castagno distrutti dai caprioli, la seconda polloni di quercia resi bonsai e quindi impossibilitati a crescere. I caprioli non sono Bambi… ma cavallette che distruggono il nostro territorio. Tra venti anni non avremo più boschi, ma zecche e deserto. Di chi è la colpa di tutto questo? Cacciatori, animalisti, ambientalisti, politici? Giudicate voi... ma se non si troverà il modo di risolvere il problema i nostri figli cosa avranno in eredità? Il comitato Amici del castagno ha raccolto più di 1000 firme per fermare tutto ciò, sperando possano servire a qualcosa; abbiamo già presentato la nostra petizione al sindaco di Castelnovo ne' Monti, ora aspettiamo che la Provincia, nella persona dell’assessore all’ambiente e caccia, ci convochi per esporre anche a lui il nostro pensiero, perché in realtà è la Provincia che decide!!!!! I caprioli si possono catturare, sterilizzare, ma i costi di queste operazioni chi li paga?! Secondo noi il sistema migliore e più economico per risolvere il problema rimane l’abbattimento!
Finalmente!
Pienamente d’accordo con Zanelli, è ora che qualcuno faccia qualcosa per questo problema forse un po’ troppo sottavalutato, ma naturalmente, come è uso e consuetudine, sono sempre i cittadini che devono fare qualcosa, perchè gli amministratori quando si accorgono di qualcosa è sempre troppo tardi.
(Commento firmato)
Bonsai
Mio padre 40 anni fa ha tentato di rimboschire un prato. Risultato???? Piantagione di querce bonsai!!!!!!
(c.a.)
Nei contributi presi dallo Stato per fare il castagneto ci saranno anche compresi i soldi per una bella recinzione… Io invece ho un vigneto con viti giovani e molte piante da frutto e ogni mattina ci sono 3-4 caprioli che brucano l’erba. Nessuna piantina è mai stata toccata! Forse i boschi muoiono per l’incuria dei contadini e non per la fame dei caprioli; e poi non sono abbastanza le selezioni, i bracconieri, le malattie, le auto… a fare strage di caprioli?
(Commento firmato)
Stavo cercando su internet qualche suggerimento su come salvaguardare il mio vigneto devastato dai caprioli. In primavera si sono bruciati tutti i germogli sotto il filo e le viti di due tre anni ripetutamente private dell’apice. Mi puoi suggerire come hai fatto tu? Io l’erba la taglio per la fienagione e quindi ne hanno a disposizione quanta ne vogliono. Grazie.
(Giacomo Bonato)
Sbagliato!
Sbagliato, non esistono contributi per le recinzioni e nemmeno per i danni! E se si guarda un po’ intorno può notare che siamo invasi dai caprioli; quindi escluderei proprio si possa trattare di una strage! Per non parlare di quello che secondo lei è causa della “strage”: le malattie? Non è forse perchè ce ne sono troppi? Le auto? Provi a chiederlo a chi ha subito un danno dai caprioli? Magari nemmeno risarcito. Le selezioni? Ma quali?! L’incuria dei contadini? Ci sono anche contadini che curano il loro terreno ma i caprioli non fanno distinzione; lei forse vive in un eden, un’isola felice; o forse non vede quello che le succede intorno. In entrambi i casi si può considerare una persona fortunata.
(Commento firmato)
Eden e realtà
Non credo proprio che i contadini curino i loro boschi e i loro campi, a giudicare dal disboscamento selvaggio, dal taglio sconsiderato degli alberi, dalla sparizione delle siepi e dei rivali che fanno da sostegno alla terra. Tant’è che alla prima pioggia dilagano frane e smottamenti. Io ho dei campi in montagna dove il contadino che li ha in affitto non è neppure capace di fare solchi per convogliare le acque e devo andare io, altrimenti mi frana tutto. Non vivo in un eden, vivo nella realtà, e osservo che non ci sono più uccelli,animali… Nel 2007 sono stati abbattuti 6273 caprioli, nel 2008 6780, quest’anno credo 6990. Ma quanti piccoli fanno in un anno? Si vede che a Reggio c’è un’aria particolarmente feconda xchè neppure in Trentino o in Austria ce ne sono da abbattere! O forse i castagneti sono solo qui. Mah?
(Commento firmato)
Se non ci fossero i contadini si morrebbe di fame
Voglio precisare che non ho mai preso contributi per quello che faccio, lo faccio per passione. La invito a Felina sul monte Fosola a visitare il mio castagneto, visto che parla di poca cura dei boschi, delle siepi, ecc. Comunque non credo che i suoi caprioli non danneggino la vite, perchè delle mille firme che ho raccolto tante sono di persone che hanno avuto danni nel vigneto. Questa primavera quando i nuovi germogli spunteranno mi chiami che vengo a controllare. I campi di sua propietà se li coltivi lei, così saprà cosa vuol dire lavorare la terra. E si ricordi che se non ci fossero i contadini lei sarebbe morta di fame.
(Fabrizio Zanelli)
Terrasanta: animali e uomini speciali
Dopo aver letto i precedenti commenti debbo arguire che nella zona di Terrasanta vivono caprioli di una razza speciale, che mangia germogli di vite e di tutte le altre piante, mangia anche le cortecce delle piante giovani e salta recinzioni superiori al metro di altezza. Vivono persone speciali che non hanno mai chiesto sovvenzioni per tagliare i boschi e/o altre sovvenzioni per reimpiantarli; ovviamente non avendole chieste non le hanno mai avute. Quando ero piccolo il nonno mi raccontava anche di un altro animale speciale che vive qui: l’asino che vola, basso, basso, basso, ma vola, a condizione che nessun essere umano lo guardi!!!!!!!
(c.a.)
Morire di fame
Caro ragazzo, io facevo la contadina quando probabilmente Lei non era ancora nato. Andavo a fare la legna nei boschi sotto Berzana a mano e tagliavo l’erba con la falce nei campi sotto la Pietra portandola a casa con un carretto sempre a mano e in tutti questi anni ho potuto constatare il degrado progressivo della montagna. Comunque in primavera La invito volentieri nei miei campi e vedrà da solo che non racconto storie. A proposito di morire di fame potremo continuare la discussione davanti ad un buon salame fatto in casa e un buon bicchiere di vino. In questo potrà anche Lei apprezzare di più la vita, la propria, quella degli altri e anche quella di simpatiche e innocenti creature del bosco, che purtroppo non possono difendersi da sole. Mi dispiace che Lei non abbia preso i contributi, almeno per una volta lo Stato non avrebbe sprecato i nostri soldi. La saluto cordialmente.
(Antonella)