In seguito alle dichiarazioni rilasciate pochi giorni fa dal sindaco di Ligonchio Ilio Franchi, l’ex assessore Wanda Scaruffi desidera replicare come riportiamo, integralmente, di seguito.
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Innanzitutto ringrazio Franchi perché le sue precisazioni sibilline e irose hanno fatto trapelare appieno il suo rancore personale nei miei confronti e supportato in toto le mie vere motivazioni, sfociate nella remissione delle mie deleghe. Le sue precisazioni suonano stonate e fuori tema, poiché un sindaco, in quanto tale, avrebbe dovuto attenersi ad attacchi politici sul mio operato, ammesso che ve ne siano, e non entrare nella sfera della mia vita privata, in quanto protetta dalla privacy, e che nulla ha da spartire con il mio ruolo di assessore. Sono stanca di ricevere continuamente attacchi ingiustificati da parte sua, anche contro la mia famiglia, che spesso viene coinvolta a sproposito nelle “originali” esternazioni non certo degne di un primo cittadino. Ricordo a Franchi che, come già precisato e fatto mettere a verbale durante un Consiglio comunale, la mia figura niente ha a che fare con il minimarket da lui spesso nominato (che è stato aperto e viene gestito dai miei famigliari). Ma cosa ci si può aspettare, d'altronde, da un sindaco che è talmente preoccupato delle sorti delle attività commerciali e produttive di Ligonchio al punto di progettare e volere fortemente la realizzazione di una variante stradale che le penalizza tagliandole completamente fuori dal flusso veicolare? Cerchiamo di essere seri, quindi, e di non invadere i campi privati, perché se proprio lo dobbiamo fare non so chi ne possa uscire più “limpido”.
Forse la mia colpa è di aver accettato i miei incarichi con molto entusiasmo, con grande senso di responsabilità e una forte speranza di poter costruire qualche cosa di utile per il mio paese. Mi sono ritrovata invece nell’impossibilità di lavorare: i problemi relativi alle mie deleghe erano considerati quisquilie e non mi era permessa alcuna possibilità di dibattito. Ero diventata un elemento scomodo, un elemento pensante che, prima di deliberare, voleva essere informata sugli argomenti e possibilmente esprimere democraticamente la propria opinione. Tutto ciò è provato dalla cortina fumosa che il sindaco ha alzato nei miei confronti, non informandomi di decisioni assunte e relative alle mie deleghe. Sul fatto poi che da qualche mese era nelle sue intenzioni di ritirarmi le deleghe, avendo già comunicato la sua decisione al segretario, mi chiedo: come mai quest’ultimo non ha adottato il provvedimento? Forse perché si sarebbe manifestata una crisi di maggioranza?
Per quanto riguarda il mio attaccamento alla seggiola forse è vero il contrario, e le mie dimissioni ne sono la dimostrazione lampante e sotto gli occhi di tutti. Circa il mio cambio di “casacca”, l’unica casacca da me indossata in questi anni e che ancora indosso, è quella di essere dalla parte dei cittadini. Nel 2004 sono stata invitata e ho accettato di essere inserita in una lista civica in quanto tale. Pertanto ho sempre mantenuto un comportamento apolitico, quale ogni appartenente ad una lista civica dovrebbe tenere, nel pieno rispetto verso qualsiasi colorazione - ribadisco, apolitico, assolutamente democratico. Salire in cattedra contro i cittadini che legittimamente, a torto o a ragione, manifestano la loro opinione, trasformandoli in oggetto di illazioni, sia sul giornalino di fine anno che durante l’ultimo Consiglio comunale (vedi strada variante) non gli fa certo onore.
In merito al mio avvicinamento alla minoranza, che peraltro rispetto, vorrei ricordare al sindaco Franchi che non sono io quella molto vicina e “corteggiata” dai responsabili politici locali e provinciali del Pd al fine di una possibile candidatura nelle liste del centrosinistra.
Vista la compattezza della sua lista e l’autoesaltazione del suo operato, scommettiamo che alle prossime elezioni non verrà presentata, come tutti invece si aspettano visti i “gloriosi” risultati, la stessa lista civica “Per Ligonchio?.
(Wanda Scaruffi, ex assessore del Comune du Ligonchio)