Riceviamo e pubblichiamo.
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Sono 1.490.185 euro i contributi erogati in provincia di Reggio Emilia relativamente la graduatoria di dicembre del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Asse 1. Per la montagna solo una minima parte: 305.591 euro, circa il 20% del totale.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Dopo il primo bando di luglio 2008, particolarmente penalizzante nei confronti delle aziende agricole site nell’Appennino reggiano (solo 2 le aziende finanziate), e dopo i numerosi proclami di dirigenti regionali, provinciali e locali del Pd, per questo secondo bando ci saremmo aspettati un trattamento completamente diverso nei confronti della montagna. Ahimè, gli agricoltori montanari fruitori del finanziamento per la modernizzazione della propria azienda produttrice di latte bovino sono stati solo 5, su un totale di 17.
Numerose aziende agricole ubicate in montagna hanno effettuato consistenti investimenti, presentando la relativa domanda di finanziamento pubblico. Oggi senza stanziamento pubblico si trovano in evidente difficoltà.
Nei bandi di luglio e dicembre 2008 è stata finanziata l’azienda agricola "Al Giunco" di Toano, proprietà del fratello dell’ex sindaco di Toano, attualmente consigliere provinciale del Pd. Un duplice stanziamento che lascia perplessi, tenuto conto dei tanti esclusi.
Nei precedenti piani d’investimento era regola riservare una parte dei finanziamenti alla montagna, in quanto territorio disagiato e svantaggiato. Invece i nuovi parametri predisposti dalla Regione Emilia-Romagna per l’ottenimento dei finanziamenti sono discriminatori nei confronti delle aree montane: zone notoriamente svantaggiate rispetto a quelle di pianura. L’orografia del territorio è sfavorevole e le infrastrutture sono scarse.
La commercializzazione e la produzione agricola risultano conseguentemente più onerose e più complicato è inserire giovani nel mondo del lavoro. Purtroppo in questo modo si spegne la montagna, favorendo l’abbandono della stessa. Ho presentato un’interpellanza regionale chiedendo il ripristino dei precedenti parametri, in modo da riservare il 30% delle risorse ai comuni ubicati nei territori delle ex comunità montane. Ho chiesto di intervenire al fine di tutelare le tante aziende agricole site in montagna che, in questi mesi, hanno effettuato consistenti investimenti senza ricevere contributi pubblici.
(Fabio Filippi, consigliere regionale Pdl)